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Francis Bacon, «Crocifissione», pastello e collage su carta, 1977-92, 70x100 cm

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Francis Bacon, «Crocifissione», pastello e collage su carta, 1977-92, 70x100 cm

I Bacon tra El Greco fanno discutere

Stefano Luppi

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Treviso. Polemiche furenti per le due opere di Francis Bacon che chiudono l’importante mostra «El Greco in Italia. Metamorfosi di un Genio», a Casa dei Carraresi fino al 10 aprile 2016.
Al centro c’è un aspetto piuttosto laterale, che forse si poteva tralasciare in questo appuntamento, come le influenze contemporanee di El Greco esemplificate appunto dalle due Crocefissioni di Francis Bacon insieme «solo» a un Picasso seppure inedito (gouache su carta de «Les Demoiselles d’Avignon», 1958).
Così i Bacon sono presentati ufficialmente dagli organizzatori: si tratta di due lavori «inediti che ci raccontano le incredibili commistioni tra El Greco, Bacon e Picasso. Nelle Crocifissioni di Bacon, testimonianza del profondo disagio dell’artista nei confronti della società e simbolo di tragedia interna, si ritrovano la stessa distorsione delle figure, la stessa drammatica resa esistenzialista, presenti nelle composizioni, proporzioni e colori de El Greco».

Le due crocifissioni, un pastello collage su carta e una matita su carta, provengono da Bologna, dalla Fondazione Bacon donazione di Cristiano Lovatelli Ravarino che ebbe rapporti privati con il grande artista. Alcune parti di questa collezione sono state al centro di alcune vicende giudiziarie e attualmente ci sarebbero lavori sotto sequestro a Bologna e probabilmente anche a Berlino, dopo le denunce tra due galleristi e Lovatelli Ravarino, esponente in possesso di circa cinquecento disegni donatigli da Bacon stesso. Lovatelli ha fondato in Emilia la Fbf Francis Bacon Foundation affidando i disegni in gestione alla Francis Bacon Drawings di Londra, un trust presieduto da Umberto Guerini, avvocato e docente all’Alma Mater di Bologna. Ad aprire le ostilità è stato, nei giorni scorsi, un articolo del «Corriere del Veneto», foglio locale del «Corriere della Sera», ricordando come la Francis Bacon Estate, ente che ufficialmente tutela l’opera dell’artista inglese, ritenga non autentici i disegni, firmati. La magistratura si è appunto espressa in vari casi: il Tribunale di Bologna l’8 luglio 2004 stabilì che «Nessuno può dire che le opere siano dei falsi», una vittoria dunque per il collezionista-amico italiano di Bacon. Ma il tribunale di Cambrige, il 31 maggio 2012, emise una sentenza diversa: «Sei di quei disegni (della collezione italiana, Ndr) sono contraffatti» (ovviamente non c’è alcuna certezza che si tratti dei due esposti a Treviso).

Nel 2014, infine, su richiesta dei galleristi Pascual Jordan e Marilena Graniti, vennero sequestrati alcuni disegni di Bacon, ancora nelle mani dell’autorità giudiziaria. A mettere in dubbio l’autenticità dei disegni sono l’esperto italiano Marco Tonelli, l’anglosassone Martin Harrison che sta curando per il prossimo anno un catalogo ragionato di Bacon e anche alcuni esponenti del comitato scientifico del Bacon Estate come Hugh Marlais Davies, Norma Johnson, Sarah Whitfield. Il curatore della mostra Lionello Puppi, docente emerito di Ca' Foscari di Venezia, controbatte: «Sono certo della nostra posizione: sono pronto a fornire tutti i dati, gli atti e i documenti scientifici perché sulla autenticità di questi due disegni non c’è ombra di dubbio, come spiegheremo anche nel catalogo ufficiale della mostra che sta per essere pubblicato. Del resto ricordo che c’è la sentenza del 2004 passata in giudicato che sancisce l’autenticità dei disegni». Serena Baccaglini del comitato scientifico della mostra spiega come «Proprio la travagliata storia giudiziaria dei disegni ne rafforza la loro autenticità visto che ci sono documentazione, perizie e test su carta e filigrana».
Infine il loro proprietario Cristiano Lovatelli Ravarino: «Non sono io a dirlo, ma i fatti raccontano della mia affettuosa amicizia con Bacon e dei disegni e dei pastelli che mi regalato: negli ultimi 7 anni ci sono state mostre in tutto il mondo con i nostri disegni, da Buenos Aires a San Paolo, da Praga a Londra e nessuno ha avuto da ridire. Chi mette dubbi sono persone come Brian Clarke e Martin Harrison che non hanno mai incontrato l’artista, a differenza mia e dei migliori amici di Bacon come Maggie Shearer, Brian e Lynn Hayow».

Alla fine ognuno resterà della propria opinione e la mostra, realizzata con cura, avrà ulteriore pubblicità, ma forse era il caso di spiegare meglio la vicenda dei disegni finiti al centro delle polemiche anche questa volta. La rassegna, organizzata da Kornice di Andrea Brunello con la collaborazione di Fondazione Cassamarca (catalogo Skira), è dedicata al decennio 1567-1576 e per la prima volta analizza in modo approfondito il periodo italiano di El Greco.

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Francisa Bacon, matita su carta, 1977-92

Francis Bacon, «Crocifissione», pastello e collage su carta, 1977-92, 70x100 cm

Stefano Luppi, 11 novembre 2015 | © Riproduzione riservata

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