«Suono e silenzio si tengono insieme, non c’è l’uno senza l’altro, due facce della stessa medaglia che non possono essere scisse», spiega Elena Volpato rispetto al titolo «SoundSilence», che ha scelto per la mostra importante che la Gam - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino presenta dal 28 giugno al primo settembre (opening il 27 giugno alle 19 con una serata di performance sonore: in programma Riccardo Baruzzi con il soprano Elena Busni, Francesco Cavaliere e Jacopo Benassi con gli Untitled Noise). L’occasione è quella di presentare un nuovo capitolo collezionistico del museo, 471 dischi d’artista raccolti negli anni da Giorgio Maffei e che Elena Volpato, curatrice della mostra e della Videoteca Gam, ha progettato come un nucleo prezioso e in crescita. «Mi piaceva l’idea di dare la stessa importanza al suono e al silenzio, perché nella musica formano un unico tessuto, e perché, se pensiamo alla storia delle ricerche sperimentali degli artisti del ’900, alcune esperienze rimaste pietre miliari riguardano proprio il silenzio, da John Cage a Yves Klein», spiega.
La raccolta entra in dialogo con le collezioni di video d’artista e documenti d’arte della Gam.
Il lungo lavoro sulla storia del video d’artista mi ha fatto riflettere su come alcune tecniche scelte dalle avanguardie storiche tornino a essere importantissime nel secondo dopoguerra, in particolar modo negli anni ’60 e ’70. Lì ci sono le radici di molta arte contemporanea, una storia dove musica, video e libro si intrecciano.
Questa collezione di dischi d’artista è unica in Italia.
È un nuovo piccolo primato del museo, perché, così come siamo stati i primi ad aprire una collezione pubblica di video d’artista, questa è la prima di dischi d’artista. Mi auguro che accada ciò che è successo con il video, cioè che anche questa nuova collezione possa diventare luogo di ricerca e conoscenza per studenti e universitari, con nuovi studi sul tema.
La visione è quella di un archivio che non cristallizza le collezioni ma le accresce.
La collezione Maffei è nucleo prezioso che crescerà costantemente, ne sono già entrate a far parte la tredici uscite dell’etichetta Xong collection - Artist Records, creatura di Xing, organizzazione culturale bolognese dallo sguardo interdisciplinare. Inoltre, grazie ai fondi ministeriali vinti con un bando Pac, siamo riusciti anche a rinnovare il software di consultazione e le postazioni, rendendo il nostro catalogo dinamico e integrato tra le sue varie sezioni. Un’unica ricerca mette in collegamento i dischi e i video d’artista con i documentari dell’arte, offrendo una lettura integrata. E si possono sfogliare anche i booklet interni ai dischi, pieni di informazioni e spesso disegnati dagli artisti, con grafiche meravigliose.
Come si presenta la mostra «SoundSilence»?
Alle pareti della project room è esposto il 90% delle copertine originali dei dischi, donando un’inaspettata soddisfazione visiva all’interno di una mostra che è soprattutto da ascoltare. Al centro, abbiamo creato un salottino con poltroncine disegnate da Federico Pepe, che ha utilizzato materiali vicini al sapore pop del vinile. A disposizione del pubblico ci sono dei tablet per ascoltare tracce audio che sono musicali, di performance, lecture di poesie e di ogni possibile sperimentazione. Dalle prime ricerche del Futurismo, Dadaismo e dei lettristi a Fluxus, Allan Kaprow, Laurie Anderson e Martin Creed.