«June 8, 1966» (1966) di On Kawara

© One Million Years Foundation. Cortesia di One Million Years Foundation e di David Zwirner

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«June 8, 1966» (1966) di On Kawara

© One Million Years Foundation. Cortesia di One Million Years Foundation e di David Zwirner

I dolori del giovane On Kawara

Eccezionalmente esposte da David Zwirner le opere giovanili dell’artista concettuale giapponese, comprese le poche che decise di tenere per sé

Una selezione di opere di gioventù di On Kawara, raramente esposte, sono presentate a Parigi da David Zwirner nella mostra «Early Works» (fino al 25 gennaio 2025), in collaborazione con la One Million Years Foundation, creata dall’artista concettuale giapponese scomparso nel 2014. In galleria spiccano quattro tele realizzate tra il 1955 e 1956 che recano le tracce di quel trauma collettivo conseguente alla Seconda guerra mondiale e all’esperienza di ricostruzione del Giappone. Opere in cui l’autore, a differenza dei suoi contemporanei, invece di raffigurare le atrocità del conflitto, scelse di evocarne le risonanze psicologiche attraverso una riflessione sulla condizione umana: «Anteponendo la forma al contenuto, e viceversa, l’artista, spiega la galleria in una nota, mobilita sentimenti di disagio, rabbia e disillusione in dipinti enigmatici che già testimoniano una grande maestria». 

On Kawara, originario della città di Kariya, si trasferì a Tokyo giovanissimo, nel 1951, diventando subito una figura centrale della nascente avanguardia artistica del dopoguerra. Nel 1959 si trasferì a Città del Messico, dove visse per alcuni anni, prima di raggiungere Parigi e stabilirsi definitivamente a New York nel 1964. Tra gli anni ’50 e ’60 esplorò diversi media attraverso un approccio versatile e aperto alla sperimentazione. I lavori giovanili sono caratterizzati da un linguaggio espressionista, dominato da figure astratte e da un uso intenso del colore, memore dei contatti avuti con Gutai, movimento che promuoveva la rottura con la tradizione e con cui condivise lo stesso spirito anticonvenzionale. Questi anni indussero On Kawara a riflettere sull’essenzialità del segno, concentrandosi su forme basiche e composizioni minimali che anticipavano già il rigore formale della fase successiva. Alla metà degli anni ’60, una volta stabilitosi negli Stati Uniti, donò la maggior parte delle sue prime opere al National Museum of Modern Art di Tokyo, conservando per sé meno di dieci dipinti, tra cui quelli ora esposti a Parigi. L’artista entrò allora in una nuova fase creativa che culminò nei «Date Paintings», iniziati nel 1966, un progetto sistematico che lo accompagnò per tutta la vita. Sono quadri minimalisti in cui, registrando lo scorrere del tempo, raffigura su sfondo monocromatico, spesso scuro, la data, scritta in bianco e con formato uniforme, del giorno in cui sono stati realizzati. Una selezione di queste opere, della serie «Today», forse la più rappresentativa della sua produzione, sono esposte sino all’11 gennaio 2025 da David Zwirner a Londra.

Luana De Micco, 20 novembre 2024 | © Riproduzione riservata

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