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Il National Endowment for the Arts è un'agenzia federale creata nel 1965

Foto F Delventhal via Flickr

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Il National Endowment for the Arts è un'agenzia federale creata nel 1965

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I no di Trump: il Nea cambia le linee guida per le sovvenzioni

Le mutevoli priorità della nuova amministrazione statunitense rifiutano la diversità, l’equità e l’inclusione nelle organizzazioni artistiche. L'agenzia federale che dal 1965 è il principale finanziatore delle arti si concentrerà ora sulle celebrazioni del 250mo anniversario della Dichiarazione d’Indipendenza 

Torey Akers

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L’ultima vittima del tentativo dell'amministrazione Trump di metter fine alle iniziative per la diversità, l’equità e l’inclusione (Dei) finanziate a livello federale è il National Endowment for the Arts (Nea; un’agenzia federale indipendente fondata nel 1965 che è il principale finanziatore delle arti e dell'educazione artistica nelle comunità nazionali e un catalizzatore del sostegno pubblico e privato alle arti, Ndr). In un comunicato stampa del 6 febbraio un portavoce ha spiegato che l’organizzazione ha modificato le linee guida delle sovvenzioni 2026 per dare priorità ai progetti volti a celebrare l’imminente 250mo anniversario della firma della Dichiarazione d’Indipendenza. Il Nea ha anche depennato la sovvenzione Challenge America, con cui premiava i progetti che «estendono la portata delle arti a gruppi/comunità poco serviti», assegnando 10mila dollari alle piccole organizzazioni che potevano stanziare una somma corrispondente.

In un’e-mail al «Washington Post», Elizabeth Auclair, vicedirettrice degli affari pubblici del Nea, ha scritto che «le sovvenzioni per l’anno fiscale 2025 annunciate all'inizio di quest'anno sono state tutte approvate dalla presidenza del Nea sotto la precedente amministrazione. Le organizzazioni raccomandate lavorano poi con il Nea per finalizzare i premi. L'aggiornamento di oggi riguarda i candidati per l'anno fiscale 2026». Sul sito web del Nea un annuncio invita i candidati ad aderire al programma Grants for Arts Projects, gli aggiornamenti online però mostrano che ora le linee guida del programma «puntano su progetti che celebrano il ricco patrimonio artistico e la creatività della nazione onorando il 250mo degli Stati Uniti d'America». I candidati hanno tempo fino al 10 luglio per far domanda; le organizzazioni che l’hanno già presentata dovranno riformularla secondo le nuove linee guida.

L’annuncio del Nea fa seguito alla firma di un ordine esecutivo del 29 gennaio 2025 da parte del presidente Trump che ha istituito una nuova task force per «pianificare, organizzare e attuare» la celebrazione del 250mo anniversario della Dichiarazione di Indipendenza, separata dalla Commissione per il 250mo degli Stati Uniti. Entro il 1° marzo le agenzie federali devono presentare gli eventi previsti per il 2026. Il cambio di programma del Nea è dunque l’ultimo di una lunga scia di direttive presidenziali, tra cui la chiusura dell’ufficio per la diversità dello Smithsonian e la riassegnazione del personale del Dei alla National Gallery of Art di Washington. Durante il primo mandato di Trump diverse proposte di bilancio sostenute dai repubblicani hanno tentato di realizzare l'obiettivo a lungo perseguito dal partito di eliminare il Nea. L’amministrazione Trump ha definito le iniziative Dei «programmi di discriminazione illegali e immorali».

Il Nea concede sovvenzioni a teatri, musei e altri enti culturali attingendo a una dotazione annuale di 200 milioni di dollari di fondi federali. Secondo il «Washington Post», per l’anno fiscale in corso l’agenzia ha ricevuto 2.195 richieste di sovvenzioni per progetti artistici, presentate nel febbraio 2024. L’agenzia federale ha dichiarato che nel 2025 assegnerà 1.127 sovvenzioni per un totale di 31.825.500 dollari a sostegno di progetti in 15 settori. Le piccole organizzazioni artistiche di tutto il Paese temono per il futuro della loro programmazione. In una dichiarazione raccolta dal «Washington Post» Roger Schmidt, direttore esecutivo del Sitka Fine Arts Camp, rivolto agli studenti delle zone rurali dell'Alaska, ha definito il cambiamento «una trovata politica e ideologica».

Torey Akers, 10 febbraio 2025 | © Riproduzione riservata

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