Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Michela Moro
Leggi i suoi articoliI top lot delle case d’asta, i cui dati hanno contribuito a comporre l’andamento semestrale, illustrano un mercato che nella crisi cerca la stabilità e non fa registrare discese e impennate troppo ardite.
Ventidue case hanno risposto (su 48 interpellate), pari a un totale di 176.401.204 euro (406 incanti), inferiore di soli 16mila euro a quello archiviato nel medesimo periodo del 2023. Undici salgono, e undici scendono, con poche variazioni sostanziali. A questo proposito dobbiamo citare Boetto, che dopo un 2023 non esaltante è ritornata ai valori precedenti, Casa d’Aste Martini che raddoppia il risultato, mentre Sotheby’s non ripete il record dell’anno scorso, ma Claudia Dwek, Chairman-Contemporary Art-Europe, fa notare che il valore medio dei lotti di quest’anno è significativamente di oltre un quarto più alto di quello dell’anno scorso.

1. «Allegoria della Liberalità, Allegoria dell’Onore» di Elisabetta Sirani, la coppia battuta a 492.090 euro da Finarte

2. Anello in oro giallo con diamante ottagonale di ct 14,67 di MarinaB, battuto a 302.400 euro da Il Ponte
Meeting Art rileva un +4%, al primo posto con Arte Moderna e Contemporanea, in coincidenza dei festeggiamenti dei 45 anni di attività guidati ininterrottamente dalla famiglia Carrara. Buone le performance dei nuovi dipartimenti dedicati a Design, Luxury, Wine & Spirits.
Il primo posto va alla notizia che Il Ponte, nel cinquantesimo anno di attività, è stato acquisito dal Gruppo d’aste Millon, con sedi a Parigi, Bruxelles, Nizza e in Vietnam. La più milanese delle case d’asta diventa quindi francese, confermando Rossella Novarini come Direttore Generale. Nell’ultimo semestre Il Ponte ha aggiudicato il 92% dei 8.731 lotti offerti, tra cui due classici top lot, Tancredi e Giorgio de Chirico, preceduti al primo posto da un anello con diamante ottagonale.

3. «Game of chance no.2» (1949) di Kurt Seligmann, battuto a 575.100 euro da Wannenes

4. «Senza titolo» (1979) di Alberto Burri, battuto a 258.300 da Capitolium
Infatti, gioielli e orologi, declinati in maniere diverse, punteggiano l’elenco dei top lot. Importanti diamanti e smeraldi sono apprezzati anche da Wannenes, così come da Colasanti e Pandolfini; da International Art Sale preferiscono i collier con rubini e zaffiri e gli orologi, che ritroviamo anche da Eurantico e da Maison Bibelot. Buccellati, Cartier, Bulgari, Van Cleef & Arpels sono i marchi prediletti. Bertolami rileva come si sia aperta la caccia all’oro e all’argento: «Sino a un anno fa il dipartimento argenti da collezione faceva i conti con l’eccesso di offerta e una domanda focalizzata solo su pezzi rilevanti. Oggi si vende tutto ed è evidente che l’interesse per il metallo, indipendentemente dalla manifattura, è forte». Cambio anche ai vertici del Gruppo Finarte, ora guidato dall’amministratore delegato Alessandro Guerrini; i dipartimenti di Dipinti e Disegni Antichi, e di Arte Moderna e Contemporanea hanno ottenuto i migliori risultati, con una buona performance di orologi e fotografia.
Cambi registra un risveglio significativo del mercato, evidente nella pittura dell’800 che ha stabilito nuovi record d’asta con Morbelli e Pellizza da Volpedo, e l’interesse crescente per Libri e Stampe antiche, Numismatica, Vetri e Design.

5. «Blue Prison/Silver Prison» (2002) di Peter Halley, battuto per 125mila euro da Meeting Art

6. Orologio da polso con calendario perpetuo in oro giallo con fasi lunari Ref 2499/100 di Patek Philippe, battuto a 550.100 euro da Cambi
La fiorentina Pandolfini amplia la sede milanese, dove sono stati trasferiti i dipartimenti di Gioielli, Orologi da Polso, («un successo oltre le aspettative»), e Arte Orientale, che si aggiungono all’Arte Moderna, a Milano già da tempo. L’arte è tutta da appendere, con importanti Fontana, Morandi e Schifano da Sotheby’s, Burri, Accardi e Ligabue da Capitolium, Yves Klein da Studio d’Arte Martini; tengono bene l’800 e l’Antico: Blindarte propone Luca Giordano, Casa d’Aste Vincent Domenico Morelli, Casa d’Aste Martini un «Matrimonio della Vergine» del XVI secolo. Solo due le sculture, entrambe raffiguranti cavalli, Marino Marini da Cambi e una terracotta policroma da Vincent. Ci sono case d’asta e dipartimenti di nicchia che perseguono strade speciali, come Gonnelli, che con la vendita Libri, Manoscritti e Autografi, attesa per l’importanza dei beni provenienti da collezioni italiane, ha raddoppiato le basi con il 90% dei lotti venduti, stabilendo il miglior successo italiano delle aste dedicate ai libri. C’è la giovane Art-rite, che ha scelto di rilanciare la filatelia e rievocare stagioni leggendarie non solo attraverso francobolli, ma anche con lettere speciali, come la raccomandata da Genova a Odessa, del 1861, battuta per 100mila euro.

7. «Concetto spaziale» (1964-65) di Lucio Fontana, battuto a 1.379.000 euro da Sotheby’s

«Bagnanti sotto l’ombrellone» (1934) di Massimo Campigli, battuto a 220mila euro da Farsetti
Unico nome ricorrente cinque volte nei top lot è Salvo, proposto da Farsetti, Boetto, Art-rite, Casa d’Aste Martini e Christie’s, che l’ha offerto nell’unica asta esitata in Italia nel periodo. La «Salvomania» pare essere senza tregua e abbiamo chiesto a Mariolina Bassetti, Christie’s Chairman Post-War & Contemporary Art Europe e Chairman Italy, se questo può essere considerato il picco dell’artista oppure un sintomo inflattivo. Bassetti sostiene che Salvo, che avrebbe dovuto essere apprezzato già molto tempo fa, è vittima di un eccesso di mercato con una diffusione sproporzionata. Ha avuto una crescita molto veloce e probabilmente si riassesterà, non ai prezzi di due anni fa, ma a un prezzo migliore, tra il mercato precedente non premiante e quello che lo ha premiato troppo e troppo rapidamente. Fontana è un classico esempio: prima di cominciare a salire incessantemente, è salito e crollato quattro volte, dopodiché è cresciuto inesorabilmente, com’è giusto che sia per gli artisti solidi e storicizzati. Così succederà a Salvo: solo i più bravi rimangono, conquistando il posto che meritano anche nel mercato.

10. «Studio di teste di carattere (I Peccati capitali?)» dell’artista napoletano del ’700, battuto a 73.600 euro da Bertolami Fine Art
L’assestamento generale in atto risponde ai momenti tellurici e all’euforia precedenti, l’altra faccia della crisi è la minore offerta di opere interessanti: chi può resistere non vende, creando un circuito vizioso immettendo meno opere nel mercato e aspettando quotazioni più vantaggiose. Ma, a dimostrazione del contrario, quando le opere sono valide vengono immediatamente collocate col giusto valore. Infatti, la strategia proposta da Capitolium, e condivisa da vari colleghi per affrontare la prossima stagione, è: più aste con meno lotti ma di fascia qualitativa più elevata. Come Sotheby’s, che modificando le proprie commissioni per creare un mercato più equo e rimuovere le barriere all’ingresso, vede già un impatto positivo nelle vendite: «Forte domanda, alti tassi di vendita e partecipazione record alle aste, in un secondo semestre che risulterà foriero di nuovi acquirenti e offerenti».

Altri articoli dell'autore
Elena Pontiggia ripercorre nel Centro Culturale di Milano l’attività dell’artista romagnolo che sperimentò tra il Futurismo, il Novecento Italiano e il Realismo magico
Nei padiglioni della Fiera di Rho oltre duemila espositori provenienti da 37 Paesi allestiranno il proprio stand. In città, l’inaugurazione della Design Week ha come protagonista Robert Wilson
Un caleidoscopio di eventi e discipline mappato da «Interni», rivista che dal 1998 ha sistematizzato e raccolto tutti gli appuntamenti diffusi in città durante la Design Week
L’energia è ottima, ma il momento non è facile, il moderno segue il mercato e in generale le nuove proposte hanno prezzi contenuti, ma l’offerta è di qualità e sfida i collezionisti a impegnarsi oltre il pilota automatico