Aimee Dawson
Leggi i suoi articoliIl mese scorso il Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano ha comunicato numeri e dati estremamente dettagliati per indicare l’avanzamento dei lavori e il completamento di tutti gli interventi strutturali, tra cui il vasto atrio e la grande scalinata del museo vicino alle piramidi di Giza. Mancano da completare gli allestimenti interni (eseguiti al 99,8%), le aree esterne (completate al 98%), la sezione dedicata ai manufatti del faraone Tutankhamon (quasi terminata) e le sale espositive principali. Finora, dei 100mila manufatti previsti, oltre 56mila hanno trovato casa nel museo che occupa una superficie di quasi 500mila metri quadrati.
Con una spesa prevista di oltre un miliardo di dollari, il Gem sarà il più grande museo del mondo dedicato a una singola civiltà con l’esposizione di reperti dalla preistoria al periodo greco-romano e l’intera collezione dei tesori della tomba di Tutankhamon, oltre 5.300 manufatti, esposti per la prima volta da quando la sua tomba fu scoperta un secolo fa dall’archeologo britannico Howard Carter nella Valle dei Re vicino Luxor.
Responsabile dello «sviluppo tecnico e dell’implementazione museografica» della galleria di Tutankhamon e di alcuni spazi del Gem è la filiale Acciona Cultural Engineering (del consorzio spagnolo Acciona), il cui direttore del progetto, Nicolás Gutiérrez Martínez, ha illustrato come si presenterà la galleria dedicata al giovane faraone: sarà una presentazione quasi teatrale basata su giochi di luce e dotata di un’illuminazione particolare per mettere in evidenza i reperti.
E se le voci si susseguono sulla possibile data di apertura, sembra molto probabile che il museo aprirà a novembre, in coincidenza con il centenario della scoperta della tomba di Tutankhamon il 4 novembre 1922. «Se l’andamento del Coronavirus lo consentirà, allora l’apertura [del museo] avverrà nella seconda metà dell’anno, ha dichiarato il ministro egiziano del Turismo e delle Antichità Khaled el-Anany all’emittente televisiva americana ABC News. E ha aggiunto: «Saremo pronti anche prima ma vogliamo essere sicuri che i nostri ospiti possano arrivare in gran numero. Puntiamo a invitare presidenti e re da tutto il mondo».
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