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Elena Correggia
Leggi i suoi articoliUna storia sacra raccontata con un’intensa vitalità che la rende quasi contemporanea. Questo è il linguaggio di «Noli me tangere», il dipinto, finora inedito, di Mattia Preti che da Finarte, a Roma, il 28 maggio ha cambiato proprietario per quasi 236mila euro, superando ampiamente le stime di 100-150mila. Realizzato nella fase della maturità artistica di Preti, in origine in collezione napoletana e riemerso recentemente da una collezione del nord Italia, la sua attribuzione è stata confermata da John T. Spike, uno dei massimi studiosi del pittore calabrese. «Si tratta di un raro e importante esempio di dipinto su tela eseguito a Malta che mostra la stessa forza energica appresa per la prima volta a Roma», così spiega l’esperto nel descrivere l’opera, databile alla metà degli anni Settanta del Seicento. Se Preti aveva già fatto proprio in precedenza il chiaroscuro caravaggesco virando verso esiti drammatici, a colpire qui è soprattutto l’efficace e vigorosa raffigurazione di Cristo da giovane e la teatralità dei gesti come degli sguardi fra il Risorto e la Maddalena. Figure che possiedono una qualità statuaria, frutto dell’ispirazione proveniente dalla pittura barocca romana e dalla scultura, soprattutto di Bernini.

Giovanni Battista Piazzetta, «Giovane mendicante», prima metà XVIII sec. Cortesia di Finarte
Nell’asta di dipinti e disegni antichi di Finarte, che ha raccolto quasi 900mila euro, hanno segnato un buon esito anche alcuni esponenti della pittura barocca napoletana. A cominciare da Andrea Vaccaro con «Davide con la testa di Golia», un ritratto del giovane eroe biblico colto in un momento meditativo dopo l’uccisione del gigante, che è balzato dopo vari rilanci fino a 75.750 euro (da una valutazione iniziale di 10-15mila). Una «Flagellazione di Cristo» di Luca Giordano che reinterpreta il caravaggismo in chiave espressionista, imprimendo dinamismo ai gesti e una forte carica emotivo, ha invece sfiorato i 38mila euro (da 10-20mila). Presentava una stima di 40-60mila euro una rara opera del pittore veneziano del ‘700 Giovanni Battista Piazzetta, «Giovane mendicante», che ha cambiato proprietario per 50.550 euro. Proveniente dalla storica collezione dell’avvocato triestino Giorgio Giorgiadis, secondo studi recenti il dipinto ritrarrebbe il figlio del pittore, Giacomo, e rappresenterebbe quindi in forma metaforica l’adolescente che si incammina sul pellegrinaggio della vita, protetto dal suo santo omonimo. Si ritorna poi alla vigilia del Rinascimento con la «Madonna con Bambino» di Bernardino Zaganelli, esponente del tardo Quattrocento romagnolo, passata di mano per 50.550 euro (da 40-60mila). Un dipinto quest’ultimo in grado di fare sintesi fra l’impostazione classica della tradizione pittorica umbra e la ricerca espressiva derivante dalla pittura ferrarese di Ercole de’ Roberti, come rivela ad esempio il realismo popolano del volto della Vergine. Fra gli invenduti, infine, si segnalano una «Natura morta con strumenti musicali» del bergamasco Evaristo Baschenis, che aveva una valutazione iniziale di 80-120mila euro e un piccolo fondo oro dell’artista noto come Pseudo Pier Francesco Fiorentino, raffigurante il «Matrimonio mistico di Santa Caterina», stimato 35-50mila euro.

Andrea Vaccaro, «Davide con la testa di Golia». Cortesia di Finarte
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