Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Letizia Riccio
Leggi i suoi articoliIl Monastero di Santa Caterina, il più antico al mondo ancora in attività, e l’area del Monte Sinai sono oggetto da mesi di un’aspra diatriba tra governo Greco e Chiesa cristiana Ortodossa, da un lato, e governo Egiziano dall’altro. Nel sito caro alle tre religioni monoteistiche mondiali, Cristianesimo, Ebraismo e Islam, custodito dai monaci ortodossi di rito greco, sono presenti antichissime reliquie e una biblioteca seconda per preziosità solo a quella Vaticana. Nei secoli, la gestione cristiana-ortodossa si è integrata perfettamente con le popolazioni beduine locali; al punto che queste ultime vivevano grazie ad una microeconomia che ruotava attorno alle attività del monastero. Questo miracoloso equilibrio viene ora minato dalle mire espansionistiche del turismo: dal 2021, il governo egiziano sta portando avanti il progetto di costruzione di un’area destinata a strutture turistiche ad alta densità ed impatto ambientale. Di recente (maggio 2025), un tribunale egiziano ha dichiarato l’area definitivamente di proprietà dell’Egitto, relegando i monaci greci a semplici custodi di alcune zone del monastero. Le autorità egiziane hanno successivamente rassicurato l’opinione pubblica, spiegando che non c’è nessuna intenzione di cacciare i monaci. In seguito, rappresentanti dei governi di Grecia ed Egitto si sono incontrati per mostrare, da un lato, apertura verso il nuovo progetto turistico e, dall’altro, tolleranza nei confronti della comunità monastica ortodossa. Secondo un servizio giornalistico del broadcast britannico BBC, una sorte peggiore sarebbe già toccata alla comunità beduina: molti abitanti sono stati costretti ad abbandonare la zona, a fronte di risarcimenti quasi nulli; alcuni hanno addirittura dovuto rimuovere le salme dei propri cari dalle tombe per far posto ai nuovi edifici, hotel, eco-lodge, centri commerciali previsti nel progetto. Al momento, i lavori sono sospesi per mancanza di fondi, ma il cerchio attorno all’area archeologica si va stringendo velocemente e la Piana di el-Raha, con vista sul Monastero di Santa Caterina, è già stata in parte trasformata. L’obiettivo è collegare in modo sistematico le località del Mar Rosso all’area del Sinai, già meta di escursioni, e potenziarla attraverso un piano di trasformazione in polo turistico sostenibile, secondo i parametri e le esigenze degli utenti contemporanei.
Fra le altre reliquie, nella basilica del Monastero è custodito, secondo il racconto biblico, il rovo ardente dal quale Dio parlò a Mosè comunicando i Dieci Comandamenti. Oltre che a Cristiani ed Ebrei, il luogo era caro anche a Maometto: all’interno dell’edificio è custodito l’antico scritto del profeta che sanciva la sacralità del Monastero anche per la religione islamica; un documento grazie al quale il complesso, eretto dall’imperatore Giustiniano nel VI secolo, venne preservato dalle varie incursioni, fino ai giorni nostri. Ironia del destino, anche il nome del nuovo progetto egiziano, “The Great Transfiguration Project”, ricalca, al rovescio, la storia del Monastero: proprio alla “Trasfigurazione” (in questo caso a quella di Cristo) era stato consacrato il primo nucleo della chiesa di Giustiniano, in seguito fortificata.
Il World Heritage Watch, associazione internazionale per la tutela dei patrimoni architettonici e paesaggistici, nel 2023 ha fatto appello all’Unesco perché inserisca la zona del Monastero di Santa Caterina nella lista dei siti a rischio. L’area fa parte, dal 2002, dell’elenco dei beni Patrimonio dell’Umanità. L’Unesco, da parte sua, ha esortato l'Egitto a interrompere i lavori di costruzione, avvertendo che il paesaggio montuoso accidentato è parte integrante del valore spirituale del sito. La pressione del World Heritage Watch è supportata da una documentazione anglo-tedesca sullo stato della zona ai piedi del Sinai, nella quale avanzano i lavori. Immagini dei primi anni del Novecento, confrontate con foto del 2024, testimoniano il progressivo snaturamento del sito, da decenni meta di pellegrinaggi da tutto il mondo.
Il Monastero di Santa Caterina
The Great Transfiguration Project, panoramica del progetto per l'area del Sinai, Egitto
Il Monastero di Santa Caterina d'Alessandria
Le cime dell'area del Sinai, Egitto
Altri articoli dell'autore
Anteprime e presentazioni (martedì 25 novembre alla Biblioteca Braidense di Milano, ad esempio) anticipano l’uscita nelle sale del nuovo film sul Merisi, prevista per il primo, 2 e 3 dicembre
Al via, con un red carpet affollato di divi internazionali, la rassegna cinematografica sabauda. Pochi i titoli legati all’arte, salvo una replica d’eccezione: il capolavoro di Aleksandr Sokurov girato all’Ermitage
Terzo appuntamento con la nuova edizione del programma, martedì 18 novembre, tra le esposizioni di Palazzo Morando e Palazzo Reale e il rapporto dell’arte con invisibile e mistero
Un documentario sulla pioniera della danza e della coreografia sarà presentato a Torino, alla presenza del regista e della stessa danzatrice italo-ungherese, lunedì 17 novembre



