«Concetto spaziale, La fine de Dio» di Lucio Fontana

© Fondazione Lucio Fontana, Milano, Siae, Adagp. © Foto Centre Pompidou, Mnam, Cci. Dist Rmn Grand Palais, Audrey Laurans

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«Concetto spaziale, La fine de Dio» di Lucio Fontana

© Fondazione Lucio Fontana, Milano, Siae, Adagp. © Foto Centre Pompidou, Mnam, Cci. Dist Rmn Grand Palais, Audrey Laurans

Il Musée Soulages compie gli anni con Fontana

Il maestro dell’oltrenero morto nel 2022, al quale è dedicato il museo, considerava l’artista che inventò il futuro un autore chiave del XX secolo. Il decimo anniversario dall’apertura si è rivelato ottima occasione per festeggiare con una mostra a lui dedicata

Nell’ottobre del 1967, in un dialogo con la critica d’arte Carla Lonzi, pubblicato in una raccolta di interviste, Autoritratto (uscito nel ‘69), Lucio Fontana disse: «Trent’anni fa potevamo parlare di futuro, così come oggi non possiamo dire nemmeno quale sarà il futuro (...), ma durante i miei quarant’anni di attività vedo che effettivamente un futuro c’è stato». È da questa espressione, di per sé ambigua, che fonda il concetto di intuizione del futuro nell’opera di Fontana, che prende spunto il titolo della mostra dedicata al padre dello Spazialismo, «Lucio Fontana. Il y a bien eu un futur. Un futuro c’è stato», presentata dal 22 giugno al 3 novembre al Musée Soulages

Con queste parole «l’artista si riferiva al processo di rinnovamento concettuale dell’arte, in cui credeva fortemente e che lui stesso aveva anticipato. Una profezia che sembrava essersi realizzata negli artisti delle ultime generazioni, protagonisti delle neoavanguardie, ormai liberi dai pregiudizi legati ai generi della pittura e della scultura, attratti dalle nuove tecnologie e dai materiali industriali offerti dalla società contemporanea», spiega lo storico dell’arte Paolo Campiglio, che ha cocurato la mostra insieme a Benoît Decron, direttore del Musée Soulages, e alla conservatrice Amandine Meunier

È la prima importante retrospettiva su Fontana in Francia dalla mostra del 2014 al Musée d’art moderne de Paris. Perché a Rodez? Nel 2024, il museo dedicato a Pierre Soulages, maestro dell’oltrenero morto nel 2022, compie 10 anni e propone una programmazione speciale. Soulages, che possedeva un «Concetto Spaziale» del 1968, «apprezzava il lavoro di Fontana per buone ragioni: in primo luogo, perché lo considerava un artista chiave del XX secolo, un polistrumentista familiare agli appassionati d’arte parigini. In secondo luogo, perché Soulages trovò in Fontana, di 20 anni più anziano, un interesse conseguente e continuo per il tempo e lo spazio, due fondamenti fontaniani che lo affascinavano», osserva Benoît Decron. Una foto di André Morain del novembre 1961, ha immortalato l’incontro tra i due artisti, in occasione di una vernice alla galleria Iris Clert di Parigi. 

Dopo le mostre su Yves Klein, Alexander Calder e Fernand Léger, per Rodez era dunque «coerente» proporre una mostra su Fontana, «un artista, più scultore che pittore, che Soulages avrebbe voluto esporre un giorno nel suo museo», spiegano gli organizzatori. La mostra, organizzata con la Fondazione Lucio Fontana di Milano, la galleria Tornabuoni Arte e il Centre Pompidou di Parigi, ma con prestiti in arrivo anche dal Museo del Novecento di Milano e dalla collezione de Les Abattoires di Tolosa, ripercorre le tappe principali dell’opera dell’artista visionario, prima e dopo la guerra, in Argentina e in Italia. Sono esposti alcuni «Concetti Spaziali», le «Attese» e i «Buchi». Sono allestiti anche due «Ambienti Spaziali»: l’installazione con i neon realizzata per la IX Triennale di Milano del 1951, progettata dall’amico Luciano Baldessari con la collaborazione di Marcello Grisotti, un arabesco di luce sospeso al soffitto, e ora ricostituito appositamente per Rodez, e l’installazione presentata per la prima volta alla Galleria del Deposito di Boccadasse (Genova) nell’ottobre 1967, sola opera ambientale di Fontana a essere stata conservata, e che appartiene al Musée d’art contemporain di Lione.

«Concetto Spaziale, Attese» (1966) di Lucio Fontana. © Tornabuoni Arte

Luana De Micco, 21 giugno 2024 | © Riproduzione riservata

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