Accompagnati dai loro muli, due uomini si arrampicano fino a due bivacchi di montagna, dall’aspetto futuristico, a 3mila metri di altitudine sulle Alpi piemontesi, l’uno a distanza di 30 chilometri dall’altro. Sono Giorgio Ferrero, regista, compositore, fotografo, direttore creativo, e Rodolfo Mongitore, compositore e sound artist, conosciuti dal 2011 anche come duo Mybosswas per la loro produzione di colonne sonore per il cinema e il teatro.
I bivacchi Corradini/Black Body Mountain Shelter e Berrone sono stati progettati dal gruppo di ricerca Ex, composto da Andrea Cassi e Michele Versaci, che lavora all’intersezione tra arte, paesaggio, tecnologia e architettura. La performance, dopo l’arrivo ai bivacchi, prosegue con il lavoro dei due compositori in quelle condizioni ambientali estreme, supportati da strumentazione tecnologica con cui possono comunicare a distanza e captare i segni dell’uomo anche in un ambiente che si vorrebbe pensare incontaminato. La performance è diventata un video, cuore della mostra «Thermocene», a cura di Arteco (Beatrice Zanelli e Camilla Zennaro), «dimostrazione poetica che l’impatto zero non esiste, che è impossibile pensare a un pianeta dove l’impatto dell’uomo non sia totalizzante», spiegano le curatrici, ma anche dal desiderio di «evocare un mondo in cui natura ed esseri umani collaborano nella costruzione di una nuova coscienza collettiva».
Una mostra che si sviluppa tra arte visiva, musica, cinema e architettura, ospitata in due sedi a Torino, dal 5 al 30 marzo, per poi muoversi in un viaggio in Italia e all’estero. Alle Gallerie d’Italia un’installazione video a doppio canale costituisce l’anteprima del film omonimo prodotto da Kino, in fase di preproduzione, presentato dal 24 al 27 marzo in anteprima internazionale al Cph:Forum 2025 del Copenhagen International Documentary film festival. Alle Gallerie d’Italia inoltre, venerdì 28 marzo alle 18, si terrà una performance live dei due compositori Giorgio Ferrero e Rodolfo Mongitore. Nelle Antiche Ghiacciaie settecentesche di Porta Palazzo, all’interno della sede del Mercato Centrale di Torino (fino al 23 marzo), «Thermocene» si articola in due aree: nella prima una composizione sonora unisce le sperimentazioni sensoriali raccolte in alta quota da Ferrero e Mongitore: un caos acustico restituisce la violenza della saturazione dell’aria attuata dall’uomo attraverso le tracce invisibili di rumori e onde radio. Le radio e gli strumenti utilizzati dai performer conducono a un punto di ascolto dove l’acustica naturale delle ghiacciaie amplifica la dimensione sonora dell’opera. Nella seconda sala una proiezione video a due canali trasforma in sinfonia armonica l’esperienza vissuta dai due sound artist in alta quota. «Ho pensato di dimostrare come anche in quei luoghi di confine non ci sia più spazio per quell’idea romantica di natura incontaminata, ma ci sia spazio invece per immaginare e sperare in un meraviglioso miraggio di natura antropizzata dove l’essere umano con la sua genialità si fonde con il proprio habitat rispettandolo», spiega Ferrero.
Dal 7 giugno al 14 settembre l’installazione sarà presentata nella project room della GAMeC-Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo come parte di un più ampio progetto di riflessione sull’interazione tra architettura d’alta quota e impatto umano, nell’ambito del programma «Pensare come una montagna-Il Biennale delle Orobie». La mostra è sostenuta da Gallerie d’Italia-Intesa Sanpaolo e da Media Creative Europe, Fondazione Compagnia di San Paolo, Film Commission Piemonte, Mercato Centrale Torino, Another Music Records.