Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Una schermata del neonato «Portal Virtual Fotográfico»

Image

Una schermata del neonato «Portal Virtual Fotográfico»

Il «Who’s Who» della fotografia spagnola

In Spagna un nuovo sito web («Portal Virtual Fotográfico») riunisce più di 500 «attori» di questa disciplina in terra iberica e dà accesso a circa 80 archivi pubblici e privati

Vittorio Bertello

Leggi i suoi articoli

È nato il Portal Virtual Fotográfico, una sorta di archivio generale digitale della fotografia spagnola. Ne tratta un articolo di Manuel Morales pubblicato sul sito del quotidiano spagnolo «El País». «Uno strumento di libero accesso e gratuito per professionisti e appassionati», ha dichiarato a Morales Natalia Garcés, segretaria dell’Asociación Plataforma Centro de Fotografía e Imagen, l’ente che ha sviluppato il progetto.

Garcés chiarisce che il portale non è un semplice elenco di fotografi, ma annovera «coloro che lavorano per la fotografia in Spagna, nel suo sviluppo, diffusione, conservazione, ricerca o gestione, come istituzioni, musei, fondazioni, gallerie, case editrici, festival, scuole, associazioni, collettivi... In questo modo si è creata una rete di circa 500 “attori”», che dovrebbe ampliarsi entro la fine dell’anno «con altre duecento unità».

Il portale è rivolto a fotografi, artisti, curatori, editori, docenti, studenti, centri culturali, ricercatori e al pubblico più generalista. Lo strumento dispone di una mappa che localizza i principali esercenti della fotografia in Spagna, raggruppati anche in ordine alfabetico (da «A Colectiva», un’associazione galiziana di artisti, a «We are photo», un collettivo di fotografi di Huelva, in Andalusia). Allo stesso modo, è possibile localizzarli in un motore di ricerca in base alla tipologia del centro e alle comunità autonome.

Frutto di due anni di lavoro, questo sito web ha selezionato circa ottanta archivi pubblici e privati (fondi, collezioni, fototeche...) per poterli consultare online. «Siamo un ponte di accesso a questi archivi», aggiunge Garcés. Per ciascuno di essi vengono fornite informazioni pratiche, una breve descrizione del contenuto, l'elenco degli autori, se del caso, e il link al sito web.

Si può quindi passare dall’archivio del Ministero dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione, con le sue vecchie foto dei lavori nei campi, al Legado Cajal, con gli autoritratti di un grande appassionato di fotografia come era il medico e scienziato Santiago Ramón y Cajal (1852-1934). E nel mezzo l’Archivio Storico Ferroviario della Fondazione delle Ferrovie Spagnole, che conserva fotografie che documentano «organizzazione, struttura e politica economica e aziendale ferroviaria» dei treni spagnoli. L’elenco degli archivi è stato concepito «per facilitare la consultazione sia al grande pubblico che a chi fa ricerca nel campo della fotografia».

D'altra parte, chi desidera entrare a far parte della rete di agenti del portale o segnalare un archivio può comunicarlo via e-mail (portal@portalvirtualfotografico.es). «C’è un team di gestione che si occuperà di valutare ogni caso e di fornire l'accesso a un modulo per creare la propria scheda all'interno del portale», aggiunge Garcés, che è anche fotografa.

Il finanziamento del progetto è stato possibile grazie a un contributo alle Industrie Culturali e Creative del Ministero della Cultura, al Comune di Soria (città dove sorgerà il futuro Centro Nazionale della Fotografia) e all’Asociación Plataforma Centro de Fotografía e Imagen.

Vittorio Bertello, 10 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

La mobilitazione di oggi 10 settembre rientra nell’ambito di un movimento civico di contestazione dei 43,8 miliardi di euro di tagli annunciati dal governo Bayrou (ieri dimissionario) per il bilancio 2026

Nel 1509 il Senato della Serenissima ordinò la distruzione di tre sue imbarcazioni come gesto bellico di autodifesa. Una campagna di perlustrazioni subacquee monitora ora lo stato di conservazione di quella superstite

Scoperto nel 1971, questo sito è divenuto, in progresso di tempo, uno dei contesti più rilevanti per lo studio della protostoria dell’Italia centrale

È frutto di una sinergia tra l’Archivio di Stato, che fornisce la sede, e l’Università del capoluogo piemontese

Il «Who’s Who» della fotografia spagnola | Vittorio Bertello

Il «Who’s Who» della fotografia spagnola | Vittorio Bertello