Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoliFrancesco Spano, capo di Gabinetto del Ministero della Cultura, voluto da Alessandro Giuli al posto di Francesco Gilioli, capo di Gabinetto dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano, si è dimesso.
In una nota, diffusa dall’ufficio stampa del MiC, Spano dichiara al ministro che «con sofferta riflessione mi sono determinato a rassegnarLe le mie dimissioni dal ruolo di Capo di Gabinetto della Cultura con cui ha voluto onorarmi. Il contesto venutosi a creare, non privo di sgradevoli attacchi personali, non mi consente più di mantenere quella serenità di pensiero che è necessaria per svolgere questo ruolo così importante. Nell’esclusivo interesse dell’Amministrazione, pertanto, ritengo doveroso da parte mia fare un passo indietro. Ciò non mi impedisce, evidentemente, di esprimerLe la mia profonda gratitudine per la stima e il sostegno che mi ha mostrato senza esitazione».
La risposta di Giuli non si è fatta attendere: «Con grande rammarico, scrive Giuli, dopo averle più volte respinte, ricevo e accolgo le dimissioni del Capo di Gabinetto, Francesco Spano. A lui va la mia convinta solidarietà per il barbarico clima di mostrificazione cui è sottoposto in queste ore. Non da ultimo, ribadisco a Francesco Spano la mia completa stima e la mia gratitudine per la specchiata professionalità tecnica e per la qualità umana dimostrate in diversi contesti, ivi compreso il Ministero della Cultura».
Le dimissioni, secondo alcuni, sarebbero da porre in relazione con le dichiarazioni del conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, che ha annunciato un servizio, pronto per andare in onda domenica sera su Rai Tre, su «due nuovi casi Boccia» al Ministero della Cultura.
Altri articoli dell'autore
Il neodirettore Luigi Oliva vuole migliorare la comunicazione con i «non esperti» e con l’estero, dotarsi di uno statuto, ottenere il riconoscimento di Istituto di ricerca del Ministero dell’Università, sviluppare brevetti in collaborazione con le imprese. Ma mancano fisici, chimici, geologi e biologi
Nel suo discusso discorso «teoretico», il neoministro ha indicato molti temi: assunzioni e riforma del Ministero, editoria, fotografia, borghi, mostre e welfare nei musei
Cinque anni di restauro per la celebre scultura afflitta da problemi statici e fratture, rimessa in piedi grazie a un sostegno in fibra di carbonio
Proseguono a Palazzo Ducale di Genova i festeggiamenti per i 150 anni dell’Impressionismo con i dipinti della cognata di Manet, a cui fu sconsigliato (invano) di esporre da Nadar