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Un momento di pausa al 36mo Congresso mondiale del CIHA a Lione

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Un momento di pausa al 36mo Congresso mondiale del CIHA a Lione

Il futuro della disciplina alle Olimpiadi di Storia dell’Arte

A Lione quasi 2mila partecipanti al 36mo Congresso mondiale del CIHA, la più antica organizzazione internazionale di categoria

Simona Sajeva

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Dal 23 al 28 dello scorso giugno si è tenuta a Lione la 36a edizione del Congresso mondiale del CIHA, il Comitato Internazionale per la Storia dell'Arte che, fondato nel 1873, è la più antica organizzazione internazionale di storia dell’arte al mondo.

Patrocinato dal Ministero della Cultura francese, dal Ministero francese dell’Istruzione Superiore e della Ricerca e dal Ministero francese dell‘Europa e degli Affari Esteri, sotto l’egida del Comité français d’Histoire de l’Art (CFHA), in partenariato con l’Institut National de l’Histoire de l’Art (INHA), l’Université Lumière Lyon 2 e il Laboratoire de Recherche Historique Rhône-Alpes (LARHRA CNRS UMR 5190), questa 36a edizione ha beneficiato di un’organizzazione a più voci, tra i comitati esecutivo, consultivo, direttivo e organizzativo, con rappresentanze da altre 17 istituzioni francesi, 3 statunitensi e una per il Senegal, la Cina, l’India, l’Italia, i Paesi Bassi, la Svizzera, la Germania, il Giappone e il Belgio.

Il CIHA ha anche un comitato onorario presieduto dal premio Nobel per la letteratura Orhan Pamuk, che ha tenuto uno dei discorsi di apertura ispirato da Il museo dell’innocenza, l’opera che gli è valsa il Nobel nel 2006.

«La materia e la materialità», Il tema di questa edizione del Congresso, è stato scelto con la consapevolezza di aprire così a tutti i possibili approcci alla storia dell’arte e alle opere. Detto con le parole dello stesso CIHA «Il concetto di materialità si riferisce quindi al fatto che gli artefatti sono composti da materiali e (…) [quindi da] tutti i processi, tecnici, culturali e sociali, che sono alla base della realizzazione e della percezione materiale delle opere d’arte». Un tema questo che ha pienamente offerto l’opportunità per un fruttuoso dialogo interculturale e interdisciplinare. Sono tante le idee emerse e condivise, non ultima l’accettazione di un mondo in cui la materia non è più fissa e inerte, ma continuamente mutevole.

Ospitato nel Centro Congressi di Lione, i numeri della partecipazione al congresso sono stati impressionanti: quasi 2000 partecipanti, inclusi i congressisti; circa 13 tra sale, auditorium e saloni quasi sempre contemporaneamente attivi, un programma con una media giornaliera di più di 50 eventi, tra interventi, tavole rotonde, incontri, discorsi e incontri.

A corollario del Congresso era previsto un salone dedicato alle pubblicazioni di storia dell’arte, che ha visto la partecipazione di circa 50 editori da tutto il mondo. All’interno dello stesso centro congressi gli editori hanno beneficiato di un vasto spazio espositivo e di un’area per l’organizzazione di presentazioni e incontri con gli autori, che hanno partecipato numerosi.

Organizzato per sessioni tematiche, il congresso ha dato il polso delle tendenze in termini di teoria, pratica, metodologia, conservazione, storia, valorizzandone l’approccio trasversale, oramai imprescindibile, suggerito dalle stesse materia e materialità delle opere, a prescindere dalla loro scala dimensionale e funzione.

Non da meno è stato il programma di attività culturali legate al congresso, organizzate sia a Lione che nella regione Auvergne-Rhône-Alpes.

Al Congresso hanno preso parte numerosi organismi di ricerca, nonché istituzioni accademiche (Ecole du Louvre, Institut National du Patrimoine, ecc.) e, con un pubblico caratterizzato da grande eterogeneità, sia per nazionalità sia per settore professionale, il CIHA è stato in grado di offrire assistenza a tutti i convenuti, congressisti che non, e ha offerto 156 borse di mobilità.

Questo grazie al sostegno di altri 30 enti, oltre a quelli già citati, tra i quali fondazioni (Bruschettini Foundation for Islamic and Asian Art, CFHA, Daniel Thierry, FARM'O, Fondation Antoine Galbert, Fondation des Sciences du Patrimoine, Fondation TIQITAQ, Getty Foundation, Gerda Henkel Foundation, Kajima Foundation, KRESS Foundation, PROA Foundation, TERRA Foundation, WIFA), musei (MAC Lyon, Musée de Beaux Arts de Lyon, La Demeure du Chaos - Musées d'Art Contemporaine), Università e istituzioni di Ricerca (Académie des Beaux-Arts – Institut de France, CNRS France, ENS Lyon, MSH Lyon St-Etienne, UGA Université Grenoble Alpes, université Lyon III Jean Moulin) e altre realtà a vocazione culturale, sia pubbliche che private (Ambasciata Spagnola in Francia, Association Art & Université, Artprice by ArtMarket, Cercle 21, Cartier, Metropole Grand Lyon, Region Auvergne-Rhone-Alps, Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut, Instituto Italiano di Cultura Leone).

Nella forma attuale, e da quasi un secolo, il Congresso ha luogo ogni quattro anni, periodicità che ha portato a chiamarlo colloquialmente le «Olimpiadi di storia dell'arte» e, proprio come per le Olimpiadi, la sede cambia di volta in volta. È però soltanto una coincidenza che questa edizione si sia svolta in Francia, a Lione appunto, proprio in concomitanza con i Giochi Olimpici di Parigi.

Dal 2020, questa è stata la prima edizione in presenza (la pandemia aveva obbligato ad una videoconferenza per l’edizione precedente), offrendo così una opportunità di incontro per i professionisti del mondo della storia e del patrimonio artistico e un’opportunità per giovani ricercatori, restauratori e curatori di creare una rete nazionale e internazionale.

Durante la cerimonia di chiusura la bandiera del CIHA è stata consegnata al prossimo comitato organizzatore del Congresso CIHA 2028 che si terrà a Washington (Stati Uniti).

Simona Sajeva, 06 agosto 2024 | © Riproduzione riservata

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