Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Maurizio Cattelan, EMPIRE, 2025

Courtesy l’artista e MASSIMODECARLO

Image

Maurizio Cattelan, EMPIRE, 2025

Courtesy l’artista e MASSIMODECARLO

Il mattone dentro la bottiglia di Cattelan in vendita a Basilea

Ad Art Basel 2025, «Empire» di Maurizio Cattelan racconta il potere sospeso tra forza e fragilità: un mattone inciso racchiuso in vetro diventa simbolo di un dominio immobilizzato, un’ambizione bloccata e un’utopia mai realizzata

Nicoletta Biglietti

Leggi i suoi articoli

Basilea. Tra le opere in mostra ad Art Basel 2025 (al centro della stand di MASSIMODECARLO) c'è anche il mattone nella bottiglia di vetro, dal titolo «Empire», di Maurizio Cattelan, una scultura che intreccia potere, fragilità e inazione. Il prezzo? 150 mila euro. La serie è composta da ben 13 esemplari di cui, in foto, quello esposto alla fiera elvetica. Nata per la mostra Seasons (7 giugno–26 ottobre 2025) alla GAMeC di Bergamo, curata dallo stesso Cattelan insieme a Marta Papini, «Empire» si presenta con una forma essenziale ma dal significato complesso: un mattone di terracotta, inciso con la parola «EMPIRE», è racchiuso in una bottiglia di vetro trasparente. Questo accostamento immediatamente evoca un contrasto tra la solidità e la forza simbolica del mattone - legata all’idea di costruzione, fondamento e dominio - e la fragilità e trasparenza del vetro, che suggerisce isolamento, contenimento e vulnerabilità. La scultura riflette sul concetto di potere che non si concretizza mai completamente. L’immagine di un mattone imprigionato in una bottiglia richiama l’idea di un’ambizione a costruire e conquistare che, però, si scontra con l’impossibilità di agire in un contesto che limita ogni azione reale. È il simbolo di una rivoluzione mai compiuta, di un’utopia congelata, di una minaccia che resta sospesa e, forse, in attesa di compiersi.

Un ulteriore livello interpretativo si legge nella metafora del “messaggio in bottiglia”, un segnale lanciato verso un futuro incerto, ma che rimane isolato e inaccessibile. Il mattone diventa così il simbolo di un potere cristallizzato, bloccato dentro una bolla di vetro che impedisce ogni forma di manifestazione concreta. L’opera racconta una storia di paralisi, dove il potenziale rivoluzionario si traduce in una condizione di immobilità esistenziale. Dal punto di vista materiale, la scelta della terracotta è indicativa: un materiale primordiale, tradizionalmente legato all’edilizia e alla creazione di strutture solide, che diventa, però, il centro di un “impero in stasi”. Di un progetto incompiuto che resta sospeso tra aspirazione e contenimento, tra forza e vulnerabilità. Il vetro che lo racchiude, pur trasparente, funziona come una prigione invisibile, ostacolando il desiderio di libertà e cambiamento. Nel contesto della mostra Seasons, «Empire» si inseriva in un dialogo serrato con altre opere di Cattelan esposte a Bergamo, come «No» e November. Tutti questi lavori condividono infatti un tema ricorrente: la tensione tra possibilità e fallimento, tra potere espresso e potere inespressivo, tra attesa e azione negata. «Empire» invita lo spettatore a riflettere sulla natura stessa del potere: si tratta di un qualcosa che davvero si esercita o è soltanto un’idea sospesa, un potenziale mai realizzato? La fragilità del vetro ricorda quanto il dominio umano, per quanto apparentemente solido, possa essere vulnerabile e limitato.  Il mattone imprigionato è dunque l’emblema di un potere che, pur sembrando forte, può rimanere congelato, in attesa di una rivoluzione che forse mai arriverà.

Nicoletta Biglietti, 21 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

La mostra «Konstellationen» ripercorre l’opera di Diane Arbus attraverso oltre 450 fotografie, mettendo al centro il suo sguardo radicale sul margine e sull’alterità. Un percorso immersivo e non cronologico che riflette la sua ricerca visiva ed etica, tra ritrattistica, responsabilità dello sguardo e critica alla costruzione culturale della normalità. L’esposizione invita lo spettatore a confrontarsi con le ambiguità morali della fotografia e con il potere dell’immagine come atto di relazione

Dal 13 febbraio al 17 maggio 2026, il Van Gogh Museum ospita «Yellow. Beyond Van Gogh’s Colour», mostra che esplora il ruolo del giallo nell’arte, tra pittura, simbolismo e installazioni immersive, attraversando secoli di creatività e linguaggi artistici

Dal 28 gennaio al 28 marzo 2026, Vistamare ospita a Mialno «Converging trajectories: Ettore Spalletti meets Gino De Dominicis and Franz West», una mostra che esplora luce, fisicità e presenza, in un percorso che indaga tempo, corpo e ruolo dell’arte come esperienza vissuta

Dal 29 marzo 2026 al 10 gennaio 2027, Palazzo Grassi ospita un grande progetto di Amar Kanwar, artista e filmmaker indiano. Al centro della mostra spicca l’installazione «The Peacock’s Graveyard» (2023), parte della Pinault Collection, che racconta oltre trent’anni di ricerca tra cinema documentario, installazione e archivio

Il mattone dentro la bottiglia di Cattelan in vendita a Basilea | Nicoletta Biglietti

Il mattone dentro la bottiglia di Cattelan in vendita a Basilea | Nicoletta Biglietti