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Redazione
Leggi i suoi articoliAvant Arte è una piattaforma globale che si occupa di rendere l’arte più accessibile a un pubblico quanto più ampio possibile. Fondata nei Paesi Bassi da Curtis Penning, Christian Luiten e Mazdak Sanii, Avant Arte collabora con artisti di fama internazionale per creare edizioni limitate di opere d’arte, come stampe, sculture e altri oggetti da collezione. L’azienda si distingue per il suo approccio digitale nel connettere appassionati d’arte con opere esclusive in edizioni limitate e inoltre lavora anche su progetti pubblici e commissioni speciali, contribuendo a diffondere la cultura artistica. La seconda edizione del rapporto Avant Arte sui collezionisti, A New Generation of Patrons, esamina come la nuova comunità di collezionisti e appassionati d’arte interagisce oggi con i musei. Parrebbe quindi che un sorprendente 88% di questi, di nuova generazione, avrebbe il desiderio e le risorse per sostenere finanziariamente i musei più di quanto non faccia attualmente. «Dato il clima profondamente difficile in cui le nostre istituzioni continuano a operare, i risultati di questo rapporto - di una nuova generazione che crede fortemente nella propria importanza culturale e sociale e che ha sia i mezzi che la voglia di sostenerle finanziariamente molto più di quanto non faccia oggi - forniscano un importante spunto di ottimismo. Con preziose intuizioni su come i musei possono coinvolgerli meglio, su come sfruttare al meglio il loro entusiasmo e sviluppare il loro sostegno alle arti per costruire una nuova e potente generazione di mecenati, il rapporto potrebbe essere uno strumento utile per il settore in questo momento critico», ha dichiarato Mazdak Sanii, CEO e co-fondatore di Avant Arte. Il recente studio illumina un panorama in trasformazione nel mondo del collezionismo e del sostegno artistico, offrendo una lettura ricca di spunti sulla relazione tra le nuove generazioni e le istituzioni museali. L’analisi, che raccoglie il punto di vista di oltre 3.100 collezionisti ed entusiasti, si articola attorno a cinque pilastri strategici – programmazione, promozione, iscrizione, vendita al dettaglio e donazioni individuali – evidenziando le tendenze emergenti che potrebbero plasmare il futuro del settore.
L’ascesa di un collezionismo onnivoro e digitalizzato
I giovani collezionisti si dimostrano attori curiosi e poliedrici nel mondo dell’arte, assorbendo contenuti attraverso molteplici canali: dai social media alle istituzioni museali, fino all’acquisto diretto di opere. L’elemento che più colpisce è la loro capacità di investimento: oltre un terzo di loro spende più di 10.000 euro l’anno in arte, con picchi significativi in Asia orientale e Corea del Sud. Non si tratta più di semplici spettatori, ma di investitori culturali consapevoli, pronti a sostenere le istituzioni artistiche in modi innovativi.
Il museo come fulcro sociale, ma con nuove esigenze
L’86% degli intervistati riconosce il ruolo essenziale dei musei per una società sana, ma l’indagine rivela anche aspettative più alte nei confronti di queste istituzioni. Il pubblico giovane richiede maggiore accessibilità e coinvolgimento, non solo fisico ma soprattutto digitale: il 73% segue attivamente più di cinque istituzioni artistiche sui social media, e un considerevole 50% auspica una comunicazione più dinamica e immersiva da parte dei musei. Tuttavia, emerge anche un senso di insoddisfazione: il 42% dei membri di musei (Museum Membership) ritiene che l’affiliazione non offra un valore adeguato, segnale di un divario da colmare tra istituzioni e pubblico giovane. «Crediamo che l’impatto di una nuova generazione che ha la capacità e la motivazione di sostenere i nostri musei in tempi estremamente difficili possa essere profondo. Questo impatto non si sentirà da un giorno all’altro - né la nuova generazione potrà risolvere da sola le questioni strutturali che riguardano il finanziamento della cultura contemporanea - ma se comprendiamo il loro potenziale di crescita in una base sostanziale di nuovi mecenati e ci occupiamo dei loro percorsi di impegno istituzionale in modo ponderato, diventeranno un potente supporto per garantire il futuro dei musei di tutto il mondo», ha affermato ancora Sanii.
Il mecenatismo contemporaneo: tra passione e pragmatismo
Uno degli aspetti più significativi dello studio riguarda il sostegno finanziario alle istituzioni artistiche. Se il 75% degli intervistati ha già effettuato donazioni nell’ultimo anno, il dato più sorprendente è l’88% di coloro che affermano di poter contribuire più di quanto non facciano attualmente. Ma a una condizione: il sostegno deve essere motivato da un ritorno tangibile, sia in termini di accesso esclusivo sia di trasparenza nell’impatto delle donazioni. Il 79% dei collezionisti sottolinea l’importanza di un allineamento con la missione dell’istituzione, e due terzi sarebbero più propensi a donare se l’effetto concreto del loro contributo fosse chiaro.
Conclusione: un futuro da scrivere insieme
In un periodo di sfide per il settore artistico, il rapporto di Avant Arte si impone come una «bussola» per le istituzioni che vogliono intercettare il pubblico del futuro. L’arte non è più solo un’esperienza da ammirare, ma un dialogo da vivere e sostenere attivamente. Se musei e gallerie sapranno rispondere a queste nuove esigenze, potranno contare su una generazione di mecenati entusiasti, capaci di coniugare passione e risorse in un rinnovato patto culturale.
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