Anny Shaw
Leggi i suoi articoliGli utili della divisione britannica di Sotheby’s sono calati del 24% lo scorso anno, passando da 34,5 milioni di sterline nel 2021 a 26,2 milioni di sterline nel 2022, secondo l’ultimo documento depositato presso la Companies House (il registro britannico delle imprese) il 19 luglio. Il fatturato delle aste nel Regno Unito è sceso solo del 2%, a 151 milioni di sterline. I documenti contabili citano una serie di fattori di rischio per la salute del mercato dell’arte, tra cui la «forza e stabilità generale dell’economia globale» e la Brexit.
Secondo il documento, le importazioni di arte e antiquariato nel Regno Unito sono diminuite del 18% nel 2021 e di un ulteriore 16% nel 2022. L’aumento della burocrazia dovuto alla Brexit sta «influenzando negativamente» la capacità di Sotheby’s di spostare opere d’arte tra il Regno Unito e l’Europa, mentre le tasse aggiuntive hanno avuto «un impatto negativo sull’attrattiva della vendita di immobili nel Regno Unito». Anche «quantità e qualità» dei lotti consegnati per la vendita a Londra è stata «influenzata negativamente».
Un portavoce di Sotheby’s ha dichiarato che i dati forniti sulla Companies House sono «incompleti» e «basati su un’entità a sé stante che non rappresenta la visione finanziaria di tutta la nostra impresa globale o anche della nostra attività nel Regno Unito nella sua totalità». Sotheby’s ha 80 sedi in tutto il mondo e, in quanto società privata, non è tenuta a comunicare pubblicamente la propria attività finanziaria. Il documento aggiunge che le dichiarazioni incluse nei conti «non sono dichiarazioni di opinione personale» di Patrick Drahi, l’imprenditore franco-israeliano dei media e delle telecomunicazioni e collezionista d’arte la cui società Bidfair Usa ha acquistato Sotheby’s nel giugno 2019. Il bilancio prosegue sottolineando come Sotheby’s sia un’azienda globale dotata di «sistemi appropriati» per operare in tutto il mondo e per gestire i cambiamenti normativi. Di conseguenza, la transizione alle operazioni post-Brexit è stata «agevole».
Sotheby’s ha rifiutato di commentare direttamente l’impatto della Brexit sull’attività, ma il portavoce afferma che interpretare uno qualsiasi dei fattori di rischio inclusi nei conti «come una “spiegazione” per qualsiasi operazione commerciale significa fraintendere lo scopo della loro inclusione nei conti». Secondo quanto riferito, l’anno scorso le vendite a Londra hanno raggiunto i livelli più alti dal 2018. La guerra in corso in Ucraina sembra aver rappresentato un rischio minore, non avendo «avuto un impatto diretto sulle operazioni dell’azienda», secondo quanto riportato nel documento di luglio. I clienti russi hanno rappresentato meno dell’1% dell’attività globale nel 2021 e 2022, mentre un piccolo ufficio amministrativo a Mosca è stato chiuso dopo lo scoppio della guerra.
I conti mostrano anche che Sotheby’s ha acquisito un ulteriore 50% di Rm Classic Cars nel febbraio 2022, portando la sua partecipazione al 75%. L’investimento è stato rivalutato a 46,8 milioni di sterline. Alla fine dell’anno 2022 vigevano quattro contratti di garanzia per un valore complessivo di 55,7 milioni di sterline; nel 2021 vigevano un contratto di garanzia per 46,2 milioni di sterline. Nel frattempo, nel 2022 si è registrato un guadagno in valuta estera di 10 milioni di sterline, probabilmente come conseguenza dell’indebolimento della sterlina.
L’ultimo bilancio della società madre di Sotheby’s, Bidfair, anch’essa di proprietà di Drahi e depositato il 19 luglio, mostra un calo dei profitti ben maggiore. Come riportato per la prima volta dal quotidiano britannico «The Daily Telegraph», i profitti del gruppo, che ha sede in Lussemburgo, sono crollati di quasi il 75% nel 2022, passando da 318,4 milioni di dollari nel 2021 a 88,2 milioni di dollari (69 milioni di sterline). Il reddito operativo totale è crollato da 359,7 a 126,5 milioni di dollari. Sotheby’s non ha voluto commentare le cifre. Nel giugno 2019 Bidfair Usa ha acquistato Sotheby’s in un’operazione del valore di circa 3,7 miliardi di dollari. Drahi ha poi portato la casa d’aste in una posizione privata.
Sotheby’s ha rifiutato di rivelare quali altre società operano sotto l’ombrello di Bidfair, anche se i conti del gruppo elencano diverse filiali indirette tra cui Bidfair Usa, gli uffici di Sotheby’s in almeno 40 località, RM Auctions, Art Agency Partners e Sotheby’s Financial Services. L’unica filiale diretta di Bidfair, Sotheby’s Holdings Uk, è stata costituita nel settembre 2020 dopo che Drahi ha venduto e riaffittato la sede di New Bond Street di Sotheby’s tramite un’altra società in un affare del valore di 230 milioni di sterline.
Dopo la vendita, Sotheby’s ha trasferito un dividendo di 100 milioni di sterline a Sotheby’s Holdings Uk. Bidfair ha poi preso in prestito 450 milioni di dollari da una banca francese, garantiti dalle sue azioni di Sotheby’s Holdings UK. Secondo l’ultimo bilancio della società immobiliare, depositato anch’esso il 19 luglio, Sotheby’s Holdings Uk è diventata garante di Bidfair Property Holdings nell’acquisizione di una «proprietà a New York per un prezzo di acquisto di circa 100 milioni di dollari», probabilmente l’edificio Marcel Breuer del Whitney Museum.
I conti dicono che la chiusura dell’edificio è prevista per il 2024. Gli utili al netto delle imposte di Sotheby’s Holdings Uk sono stati di 29,1 milioni di sterline l’anno scorso, contro i 42,1 milioni di sterline del 2021. I direttori di Sotheby’s e Sotheby’s Holdings Uk sono Jean-Luc Berrebi e Sebastian Fahey. Jayne Louise Franks si è dimessa da quest’ultima società nell’agosto 2022.
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