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Roberta Bosco
Leggi i suoi articoliNel corso della costruzione della Sagrada Familia, iniziata nel 1882, ci sono state solo due interruzioni: nel 1936-39 per la Guerra Civile e 8 mesi nel 2020 per il Covid-19, che hanno ritardato la data prevista per la fine dei lavori. Il ritorno dei visitatori (l’80% della cifra prepandemia) ha permesso di riprendere la costruzione e di completare le torri della Mare de Deu, di San Luca e di San Marco, inaugurate lo scorso Natale.
Entro il 2023 saranno costruite quelle dedicate a san Giovanni e a san Matteo e poi tutti gli sforzi si concentreranno sulla torre di Gesù Cristo, la più alta (172,5 metri). Si avvicina quindi il momento di risolvere la questione della Facciata della Gloria, la più spettacolare, che Gaudí aveva immaginato con una scalinata e un ingresso grandioso, 15 metri sopra la calle Mallorca.
Il progetto comporterebbe l’esproprio di vari edifici e la conseguente ricollocazione di circa 3mila persone, per cui le associazioni di quartiere chiedono che si riunisca con urgenza il tavolo di negoziazione: «Quest’organo avrebbe dovuto riunirsi regolarmente per trovare un punto d’incontro, ma l’ha fatto solo una volta a febbraio 2020 e poi non se ne è saputo più niente», ha dichiarato a «Il Giornale dell’Arte» l’avvocato Salvatore Barroso, portavoce dell’Associació d’Afectats per la Construcció de la Sagrada Família.
La portavoce del tempio ci ha assicurato che non esiste nessun progetto in questo senso, confermando che l’attuale licenza consente solo di «costruire in verticale nel terreno che occupa attualmente». La situazione della Basilica, che dall’avvio della costruzione non ha avuto una licenza edilizia, è stata regolarizzata solo nel 2019 a fronte di 35 milioni di euro da pagare in 10 anni.
La Sagrada Familia
Un render dal disegno di Ramón Berenguer esposto nel Museo della Sagrada Familia, tratto dalla maquette originale).
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