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Marco Riccòmini
Leggi i suoi articoliRapito dai reportage su «Epoca», incantato davanti al piccolo schermo quando andava in onda «Avventura» (il programma Rai la cui sigla iniziale era la cover di «She Came in Through the Bathroom Window» dei Beatles cantata da Joe Cocker), sognavo da ragazzo orizzonti lontani.
A ventun’anni, nell’estate del 1984, lasciai Firenze per un viaggio in Africa equatoriale. Tra le molte peripezie di quei mesi ci fu anche l’ascesa al Nyiragongo (nell’allora Zaire, oggi Repubblica Democratica del Congo), arrancando dietro a uno «sherpa» bambino che apriva la strada a colpi di machete e calzava infradito di plastica su rocce taglienti come lame di coltelli.
Seguivo i passi di Walter Bonatti (Bergamo 1930-Roma 2011), che nel 1972 salì in cima al vulcano e si calò nelle sue bollenti viscere. Le foto di quella spedizione (e quelle di molte altre ai quattro angoli del pianeta) sono ora esposte a Palazzo della Ragione nel cuore di Milano (Walter Bonatti. Fotografie dai grandi spazi, fino all'8 marzo, catalogo Contrasto e GAmm Giunti).
Terminate le epiche scalate dopo l’impresa del Cervino, Bonatti si mise ad esplorare «Terre lontane» (titolo della raccolta di scritti di viaggio edita da Feltrinelli nel 2008), che ritraeva con la sua Ferrania Condoretta. Ad ascoltare le sue parole (nei filmati disponibili anche online) si esclude ogni sospetto di vanità per quegli autoscatti che lo ritraggono a torso nudo tra ghiacciai, giungle e deserti. Semmai era lo stupore dinnanzi al mondo primigenio, e la sua capacità di tornare a uno stato naturale.
Chi oggi entra nelle sale oscure della mostra, lasciandosi alle spalle il clangore della città, resta incredulo e commosso di fronte ai suoi paesaggi in technicolor; commosso dalla forza della natura, di una natura mai vista prima e vista allora per la prima volta da un uomo e dai suoi occhi candidi e curiosi.

Walter Bonatti, Nyiragongo, 1972

Walter Bonatti, Michaelmas Cay, Grande barriera corallina, Australia orientale, 1969, ©Walter Bonatti/Contrasto

Walter Bonatti, Isola di Pasqua, Cile, novembre 1969. ©Walter Bonatti/Contrasto
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