Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Monica Trigona
Leggi i suoi articoliPandolfini presenterà a breve una delle aste più interessanti di questo periodo: Dipinti Antichi e Opere di Eccezionale Valore Storico Artistico, in programma a Firenze il prossimo 29 ottobre. Di che si tratta esattamente? Al centro dell’evento, una straordinaria selezione di capolavori provenienti dalla collezione privata del celebre direttore d’orchestra Francesco Molinari Pradelli, figura eminente del panorama musicale del Novecento e raffinato collezionista d’arte. Molinari Pradelli, noto per aver diretto alcune delle più grandi voci liriche del secolo scorso, da Luciano Pavarotti a Maria Callas, seppe affiancare alla carriera musicale una passione colta e sistematica per l’arte, costruendo una raccolta di dipinti italiani del Seicento e Settecento di eccezionale qualità. Tra le opere in asta, spicca l’«Allegoria della poesia» di Giuseppe Nuvolone, esempio luminoso della pittura lombarda che colpì profondamente anche il critico Roberto Longhi, ispirandogli la celebre definizione di «Nuvolone azzurro». Un’altra gemma è il «Nudo accademico» di Ubaldo Gandolfi, sintesi perfetta tra la tradizione pittorica bolognese e la ricchezza cromatica della scuola veneta, concepito come pezzo autonomo per intenditori e collezionisti.
Di grandissimo pregio anche «La Piscina Probatica» di Palma il Giovane, testimonianza di un momento creativo particolarmente ispirato per l’artista veneziano, che in questa fase della sua carriera si apriva a un linguaggio più realistico e naturalistico. L’asta riserva però molte altre sorprese, grazie a una selezione che abbraccia oltre quattro secoli di pittura italiana ed europea. La sessione dedicata ai dipinti antichi comprenderà infatti opere rare e di grande fascino, tutte provenienti da raccolte private. Tra queste spiccano una preziosa «Madonna con Bambino» di Bernardino Zaganelli (stimata 40mila-60mila euro) e una «Madonna con Bambino e santi» del Maestro dell’Adorazione di Ferrara. In catalogo anche un commovente «Deposizione di Cristo nel sepolcro con santi e sante», realizzata nella bottega di Sandro Botticelli negli anni Novanta del Quattrocento e rimasta per oltre mezzo secolo in una collezione milanese dopo essere passata tra le mani del celebre collezionista Vittorio Cini.
Il Seicento italiano sarà rappresentato da autori come Giovanni Battista Spinelli («Abramo ripudia Agar», stima: 50mila-80mila) e Astolfo Petrazzi, oltre a una rara e intrigante tela raffigurante «Santa Caterina d’Alessandria» di scuola francese e un’opera attribuita al Maestro di Baranello, esponente della corrente caravaggesca. Altro momento clou sarà la presentazione di una grande «Battaglia» di Salvator Rosa, opera quasi del tutto inedita e non più vista dal vero da circa un secolo. Il catalogo si chiuderà con un gruppo di opere di alta qualità: un dipinto noto di Sebastiano Ricci, un intenso Giacomo Francesco Cipper detto il Todeschini e una suggestiva veduta di «Piazza Navona allagata», realizzata agli inizi del XIX secolo. Tutte le opere saranno esposte al pubblico dal 16 al 18 ottobre nella sede Pandolfini di Milano in via Manzoni e dal 25 al 28 ottobre a Firenze.

Giovan Battista Spinelli, «Abramo ripudia Agar». Courtesy of Pandolfini
Altri articoli dell'autore
Tra ottobre e dicembre, a Roma un omaggio alla coppia «sublime» dell’arte astratta italiana
La rubrica di approfondimento dedicata al premio promosso dalla Fondazione Bracco in collaborazione con la Fondazione Roberto de Silva e Diana Bracco, che celebra la figura dell’imprenditrice in ambito artistico
Dopo oltre vent’anni tra Christie’s e Sotheby’s, la stratega delle relazioni internazionali approda alla fiera più potente del mondo per ridisegnare i rapporti tra gallerie, collezionisti e istituzioni
Dal 2 ottobre a Milano e da novembre a Roma, l’università apre i suoi spazi a una nuova edizione della Bag, tra opere internazionali, visione curatoriale e partecipazione studentesca