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Scavi nell’area della chiesa episcopale fatta costruire da Costantino il Grande a Ostia antica

Cortesia foto: Istituto Archeologico Germanico

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Scavi nell’area della chiesa episcopale fatta costruire da Costantino il Grande a Ostia antica

Cortesia foto: Istituto Archeologico Germanico

Istituto Archeologico Germanico: non solo libri ma anche scavi

A fine luglio si apre la stagione delle ricerche dell’ente culturale a Ostia e in Tunisia

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Giuseppe M. Della Fina

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L’attività dell’Istituto Archeologico Germanico di Roma prevede la gestione della maggiore biblioteca di Antichistica presente in Italia e completamente rinnovata da pochi mesi, la cura di uno sterminato archivio fotografico, l’organizzazione di iniziative culturali quali conferenze e seminari, un’intensa attività editoriale, ma anche la realizzazione di campagne di scavo in Italia e in Tunisia che quest’anno si svolgono a partire dalla fine del mese di luglio.

La prima prende avvio a Ostia antica e, in particolare, nell’area della chiesa episcopale fatta costruire da Costantino il Grande, edificio non modificato nei secoli successivi che costituisce un esempio privilegiato delle prime chiese. I nuovi scavi si concentrano nella parte occidentale dell’edificio, mentre quelli dello scorso anno hanno interessato la parte orientale, fornendo informazioni importanti sulla costruzione dell’abside e in merito alle varie fasi di utilizzo. Lo scavo vede la partecipazione di Norbert Zimmermann, vicedirettore dell’Istituto, Sabine Feist (Università di Bonn), Michael Heinzelmann (Università di Colonia), Emanuela Borgia (Università «La Sapienza» di Roma) e la collaborazione attiva del Parco Archeologico di Ostia antica.

Ad Abbir Cella, in Tunisia, per conto dell’Istituto, dal 2018, Stefano Cespa sta portando avanti ricerche nell’area della città antica insieme all’Inp (Institut National du Patrimoine) di Tunisi e dell’Università di Tubinga. Gli scavi stanno interessando un edificio pubblico e un monumento da identificare probabilmente con il teatro romano. L’anno scorso sono stati riportati alla luce numerosi pregiati pavimenti con mosaici policromi e un bacino semicircolare decorato da un mosaico con la raffigurazione di pesci. Le prospezioni si sono estese all’area circostante della città e hanno rivelato i confini dei lotti di terreno in epoca romana, che andavano a costituire una griglia rettangolare e regolare.

Inoltre, di nuovo in Italia, nell’ambito del Progetto Prile, a Castiglione della Pescaia (Gr) in autunno è prevista una campagna di carotaggi in collaborazione con l’Istituto di Scienze Geografiche della Freie Universität di Berlino. Nella zona, dal 2016, Camilla Colombi sta portando avanti ricerche sul paleoambiente della sponda settentrionale della laguna, ora insabbiata, che si trovava presso la città etrusca di Vetulonia. I lavori sinora hanno consentito una ricostruzione innovativa della laguna e la scoperta di un complesso di epoca etrusca non lontano dalla riva.

Durante l’estate, infine, sono previsti nuovi lavori a Roma, sul Campidoglio, sul colle dove l’Istituto, allora denominato Instituto di Corrispondenza Archeologica, venne fondato nel 1829.

Un’immagine dagli scavi ad Abbir Cella in Tunisia. Cortesia foto: Istituto Archeologico Germanico

Giuseppe M. Della Fina, 31 luglio 2024 | © Riproduzione riservata

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