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Nicoletta Biglietti
Leggi i suoi articoliGallerie d’Italia, Torino
«Erik Kessels. Un’immagine»
Dal 11 settembre 2025 al 7 ottobre 2025
Le Gallerie d’Italia – Torino presentano «Un’immagine», installazione video di Erik Kessels, aperta al pubblico dall’11 settembre al 7 ottobre 2025. L’opera, la più recente dell’artista, utilizza migliaia di fotografie tratte dall’Archivio Publifoto di Intesa Sanpaolo, «cucite» e trasformate per formare un’unica immagine in continuo movimento. Con questo intervento, Kessels fonde l’intero archivio in un blob metamorfico da cui emerge un ritratto fluido dell’Italia: volti di persone, immagini di cronaca, guerra, lavoro, politica, sport e frammenti storici si compenetrano nello spazio, creando un magma organico multiforme che rivela e dissolve la complessità delle vite e degli eventi italiani. Lo spettatore può muoversi all’interno della sala immersiva, captando dettagli di un racconto multifocale, in un’esperienza visiva e sonora a 360 gradi. La narrazione postmoderna dell’artista si avvale di linguaggi contemporanei, tra cui l’intelligenza artificiale, superando la sequenza cronologica per offrire una visione unica e d’impatto. La colonna sonora è realizzata appositamente da Robin Rimbaud (aka Scanner) e Stefano Pilia, musicisti elettronici d’avanguardia. L’Archivio Publifoto, con oltre 7 milioni di fotografie scattate tra gli anni ’30 e ’90, documenta cronaca, costume, società, sport, spettacolo e cultura in Italia e nel mondo ed è costantemente studiato, restaurato, catalogato e digitalizzato.
National Gallery, Londra
«Radical Harmony. Helene Kröller-Müller’s Neo-Impressionists»
Dal 13 settembre 2025 al 8 febbraio 2026
La National Gallery di Londra ospita «Radical Harmony. Helene Kröller-Müller’s Neo-Impressionists», un viaggio tra luce, colore e innovazione. La mostra celebra il puntinismo, tecnica rivoluzionaria dei neoimpressionisti, resa famosa da Georges Seurat e Paul Signac, dove piccoli punti di colore puro si fondono otticamente creando effetti luminosi sorprendenti. La maggior parte dei dipinti esposti proviene dalla collezione di Helene Kröller-Müller, una delle prime grandi mecenati del XX secolo, che raccolse la più completa collezione di dipinti neoimpressionisti al mondo. Destinate a essere accessibili al pubblico, queste opere oggi fanno parte del Museo Kröller-Müller nei Paesi Bassi, fondato dalla stessa Kröller-Müller. La mostra è frutto della collaborazione tra la Galleria Nazionale e il Museo Kröller-Müller di Otterlo, offrendo un’occasione unica per scoprire il fascino e la modernità del puntinismo, tecnica che rivoluzionò la pittura di fine Ottocento.
Palazzo Reale, Milano
«Leonora Carrington»
Dal 20 settembre 2025 all'11 gennaio 2026
La mostra meneghina è la prima personale dedicata all’opera di Leonora Carrington in Italia e intende presentare l’artista come figura radicalmente poliedrica, attraversando i molteplici linguaggi da lei sperimentati: pittura, scrittura, teatro e pensiero critico. Attraverso una selezione di opere visionarie e materiali d’archivio, l’esposizione esplora il suo universo immaginativo e intellettuale, in cui si fondono arte, mitologia, ecologia, femminismo e spiritualità. La mostra mette in luce il profondo legame che Carrington ha avuto con l’Italia, a partire dalla scoperta dell’arte rinascimentale a Firenze negli anni della formazione, fino a far emergere la complessità delle sue radici culturali, celtiche e post-vittoriane e la sua partecipazione al movimento surrealista.
Palazzo Reale, Milano
«Man Ray. Forme di luce»
Dal 24 settembre 2025 all’11 gennaio 2026
A cura di Pierre-Yves Butzbach e Robert Rocca, la retrospettiva su Man Ray celebra uno dei protagonisti dell’arte del XX secolo. Fotografo e sperimentatore, Man Ray fu tra i primi a considerare la fotografia un vero medium creativo, realizzando opere emblematiche entrate cardine della storia dell’arte. La mostra ripercorre la vita e la carriera dell’artista attraverso un importante nucleo di materiali originali – stampe vintage, negativi, collage e documenti – dalla nascita a Philadelphia nel 1890, ai primi ambienti newyorkesi dove scopre le avanguardie europee e stringe amicizia con Marcel Duchamp, fino all’arrivo a Parigi nel 1921. A Parigi entra in contatto con poeti come André Breton, Louis Aragon e Paul Éluard e incontra Kiki de Montparnasse, sua musa e amata, realizzando fotografie immortali come «Noire et blanche» e «Le Violon d’Ingres». Successivamente si dedica alla moda e alla creazione delle celebri «rayografie» e «solarizzazioni». Dopo un periodo negli Stati Uniti durante la Seconda guerra mondiale, ritorna a Parigi nel 1951, dove rimane fino alla morte nel 1976. Organizzata in sezioni tematiche – autoritratti, muse, nudi, rayografie, solarizzazioni e moda – la mostra offre la riscoperta di un artista unico e geniale pioniere dell’arte moderna.
Fondazione Palazzo Strozzi, Firenze
«Beato Angelico»
Dal 26 settembre 2025 al 25 gennaio 2026
Firenze celebra Beato Angelico con una grande mostra tra Palazzo Strozzi e il Museo di San Marco, con oltre 140 opere provenienti dai principali musei internazionali. L’iniziativa è frutto della collaborazione tra Fondazione Palazzo Strozzi, Ministero della Cultura – Direzione regionale Musei nazionali Toscana e Museo di San Marco, creando un dialogo diretto tra istituzioni e territorio. La mostra affronta la produzione, lo sviluppo e l’influenza dell’arte di Beato Angelico e i suoi rapporti con pittori come Lorenzo Monaco, Masaccio, Filippo Lippi, ma anche scultori quali Lorenzo Ghiberti, Michelozzo e Luca della Robbia. Curata da Carl Brandon Strehlke, curatore emerito del Philadelphia Museum of Art, insieme ad Angelo Tartuferi e Stefano Casciu, la mostra è la prima grande retrospettiva fiorentina dedicata a Beato Angelico dopo settant’anni. L’esposizione riunisce tra le due sedi oltre 140 opere tra dipinti, disegni, sculture e miniature provenienti da Louvre, Gemäldegalerie di Berlino, Metropolitan Museum di New York, National Gallery di Washington, Musei Vaticani, Alte Pinakothek di Monaco, Rijksmuseum e collezioni italiane e internazionali.
Musée d’Orsay, Parigi
«Paul Troubetzkoy. Le prince sculpteur»
Dal 30 settembre 2025 al 11 gennaio 2026
La mostra ripercorre la straordinaria carriera di Paolo Troubetzkoy, artista italiano di nascita russa e parigino di adozione, che sviluppò contemporaneamente una brillante attività negli Stati Uniti. Celebre per il talento di ritrattista, fu richiesto da un’élite cosmopolita, dalle celebrità, dal jet set parigino e dalle prime star del cinema americano. La sua vita è segnata da incontri e amicizie decisive con letterati come Tolstoj in Russia e Georges Bernard Shaw a Parigi. Al di là dei ritratti, la mostra mette in luce le sue sculture di animali e le opere legate alla causa animalista, di cui fu un convinto sostenitore ante litteram (avendo anche uno stile di vita vegetariano, insolito per l’epoca). Realizzata in collaborazione con il Museo del Paesaggio di Verbania, l’esposizione offre l’occasione di presentare parte della collezione dello studio di Troubetzkoy, lasciata in eredità al museo italiano dopo la sua morte.
Gallerie d’Italia - Vicenza
«Cristina Mittermeier. La grande saggezza»
Dal 3 ottobre 2025 al 15 febbraio 2026
Le Gallerie d’Italia – Vicenza presentano, dal 3 ottobre 2025 al 15 febbraio 2026, «Cristina Mittermeier. La grande saggezza», a cura di Lauren Johnston e in collaborazione con National Geographic. Dopo il successo alle Gallerie d’Italia di Torino (14 marzo – 1° settembre 2024) e alla Galleria d’arte moderna di Palermo (7 marzo – 2 giugno 2025), l’esposizione celebra la fotografa messicana attraverso immagini ad alto impatto emotivo e scenografico, riflettendo su tematiche ambientali di grande attualità. Mittermeier, biologa marina e attivista, ha documentato in ogni angolo del mondo la bellezza del pianeta, le culture locali e le tradizioni dei popoli, offrendo testimonianze di saperi antichi e rituali tramandati di generazione in generazione. L’esposizione introduce il concetto di «enoughness» invitando a riflettere sul nostro ruolo nell’ecosistema globale. Le fotografie mostrano che gli esseri umani non sono individui isolati, ma membri di una società interconnessa, e sottolineano l’importanza di utilizzare con saggezza le risorse limitate del pianeta. La salute degli oceani, dei mari e delle terre ha un impatto diretto sul clima, sull’aria che respiriamo e sul cibo che consumiamo, ricordando come le scelte quotidiane influenzino l’equilibrio dell’ecosistema globale.
Bourse de Commerce, Parigi
«Minimal»
Dall’8 ottobre 2025 al 19 gennaio 2026
La Bourse de Commerce presenta «Minimal», una vasta mostra dedicata al minimalismo. Le opere provengono dalla Pinault Collection, dalla Dia Art Foundation e da collezioni pubbliche e private. La curatela è affidata a Jessica Morgan, direttrice della Dia, che ha strutturato il percorso in sette sezioni: Luce, Mono-ha, Equilibrio, Superficie, Griglia, Monocromia e Materialismo. In esposizione oltre 40 artisti internazionali, tra protagonisti storici e voci meno note. Accanto ai nomi di riferimento come Dan Flavin, Donald Judd, Agnès Martin, On Kawara e Lee Ufan, figurano anche Charlotte Posenenske, Rasheed Araeen e Lygia Pape. Le opere dialogano con l’architettura della Bourse de Commerce, sottolineando il rapporto diretto con lo spazio e con lo spettatore. La mostra apre così una prospettiva ampia, includendo contributi dal Giappone, dal Brasile e dal mondo arabo, e propone una lettura plurale del minimalismo, oltre i confini della sua tradizione occidentale.
Palazzo Morando - Costume Moda Immagine, Milano
«Fata Morgana: memorie dall’invisibile»
Dall’8 ottobre 2025 al 30 novembre 2025
La mostra si concentra su Hilma af Klint, pittrice svedese che agli inizi del Novecento sviluppò, guidata da pratiche spirituali e sedute medianiche, un linguaggio astratto originale, anticipando pionieri dell’astrazione come Kandinskij e Mondrian. In Italia è possibile ammirare un nucleo di 16 tele della sua primissima fase di sperimentazione «automatica». L’esposizione trae ispirazione dal poema Fata Morgana di André Breton (1940) e propone un percorso tra visioni, estasi, apparizioni e immaginari alternativi, esplorando il rapporto tra arte, occulto e dimensioni interiori. L’allestimento, curato da Massimiliano Gioni, Daniel Birnbaum e Marta Papini, è stato concepito appositamente per Palazzo Morando, sede della mostra. Sono inoltre esposti testi provenienti dalla biblioteca della Contessa Morando, concessi in prestito dalla Biblioteca Trivulziana. Accanto alle opere di Hilma af Klint, vengono presentate creazioni e documenti di figure storiche come Georgiana Houghton, Emma Kunz, Linda Gazzera, Hélène Smith, Eusapia Palladino, Carol Rama, Man Ray, Pierre Klossowski, Victorien Sardou, Augustine Lesage, Annie Besant e Wilhelmine Assmann. Questi lavori storici dialogano con opere contemporanee di artisti come Judy Chicago, Kerstin Brätsch, Marianna Simnett, Andra Ursuţa, Diego Marcon e Chiara Fumai, che esplorano gli stessi temi attraverso nuovi media e linguaggi.
Tate Modern, Londra
«Nigerian Modernism»
Dall’8 ottobre 2025 al 10 maggio 2026
Sullo sfondo di una ribellione culturale e artistica, la mostra «Nigerian Modernism» celebra il successo degli artisti nigeriani attivi prima e dopo l’indipendenza nazionale dal dominio coloniale britannico nel 1960. Il Modernismo nigeriano racconta la storia di reti artistiche che si estendevano da Zaria a Ibadan, Lagos ed Enugu, ma anche a Londra, Monaco e Parigi. Attraverso gruppi come la Zaria Art Society e il Mbari Artists’ and Writers’ Club, gli artisti hanno fuso tecniche e tradizioni nigeriane, africane ed europee, dando vita a opere vibranti e multidimensionali. La mostra presenta un’ampia selezione di dipinti, sculture, tessuti e poesie di oltre 50 artisti, tra cui Uzo Egonu, El Anatsui, Ladi Kwali e Ben Enwonwu MBE, offrendo una panoramica completa e coinvolgente di questo movimento fondamentale nella storia dell’arte moderna africana.
Gallerie d’Italia, Torino
«Jeff Wall. Photographs»
Dal 9 ottobre 2025 al 1° febbraio 2026
Le Gallerie d’Italia – Torino presentano «Jeff Wall. Photographs», a cura di David Campany. Jeff Wall (Vancouver, 1946) è uno degli artisti fotografici più influenti contemporanei, noto per il suo equilibrio tra messa in scena spettacolare e osservazione documentaria, trasformando la vita quotidiana in immagini familiari e allo stesso tempo inquietanti. Le opere, presentate a grandezza naturale, esplorano temi sociali e politici complessi, tra cui natura, guerra, genere, «razza» e classe, elevando situazioni ordinarie a contesti strani e onirici. La sua arte si ispira a grandi fotografi e pittori, ma anche alla letteratura e al cinema, in particolare al neorealismo italiano, con il suo alternarsi di vita mondana e dramma. La mostra offre una panoramica completa della carriera di Wall, dalle opere più importanti della fine degli anni Settanta fino ai lavori più recenti, ripercorrendo lo sviluppo multilivello del suo linguaggio artistico. Campany, curatore ed esperto di Wall da quasi vent’anni, ha esposto le sue fotografie in istituzioni internazionali come l’ICP di New York, la Whitechapel Gallery di Londra e Le Bal di Parigi, consolidando la sua conoscenza profonda dell’artista.
Serpentine, Londra
«Peter Doig: House of Music»
Dal 10 ottobre 2025 all’8 febbraio 2026
Serpentine presenta un nuovo progetto di Peter Doig che esplora il ruolo della musica, del cinema e dei luoghi di incontro comunitario all’interno della sua pratica artistica. La galleria viene trasformata in uno spazio di ascolto, dove dipinti recenti si integrano per la prima volta con il suono. La mostra include due set di rari altoparlanti analogici restaurati, originariamente progettati per cinema e grandi auditorium. La musica, selezionata dall’ampio archivio di dischi in vinile e musicassette accumulato da Doig nel corso di decenni, viene riprodotta attraverso altoparlanti Klangfilm Euronor in legno ad alta fedeltà degli anni ’50. Concepita come un ambiente multisensoriale, la mostra invita i visitatori a fermarsi, osservare e ascoltare, trasformando la galleria in un luogo di contemplazione, riflessione e conversazione. Il titolo «House of Music» si riferisce alla canzone «Dat Soca Boat» del musicista calypsoniano trinidadiano Shadow, raffigurato nei dipinti di Doig nel corso degli anni. Il progetto «Sound Service», parte integrante dell’esposizione, amplia l’esperienza sensoriale, promuovendo dialoghi attraverso l’ascolto condiviso e costruendo un paesaggio sonoro di Londra.
Pirelli HangarBicocca, Milano
«Nan Goldin. This Will Not End Well»
Dall’11 ottobre 2025 al 15 febbraio 2026
Milano ospita la prima retrospettiva dedicata al lavoro di Nan Goldin come filmmaker. La mostra riunisce il più grande corpus di slideshow mai presentato, include un’installazione sonora appositamente commissionata e presenta per la prima volta in Europa, in un contesto museale, i suoi due slideshow più recenti. L’allestimento si sviluppa in diversi padiglioni progettati dall’architetta Hala Wardé, già collaboratrice abituale di Goldin. Ogni padiglione è concepito in risposta a un’opera specifica, e insieme formano un vero e proprio villaggio espositivo. Il titolo della mostra, «This Will Not End Well», pur suggerendo un tono cupo, porta con sé un’ironia benevola e riflette la caratteristica «incrollabile joie de vivre» dell’artista. In occasione della retrospettiva è stato realizzato un catalogo di 216 pagine, di cui 140 illustrate, pubblicato in inglese e distribuito a livello internazionale da Steidl Verlag.
Fondation Beyeler, Basilea
«Yayoi Kusama»
Dal 12 ottobre 2025 al 25 gennaio 2026
Nell’autunno del 2025 la Fondation Beyeler sarà il primo museo in Svizzera a ospitare una grande retrospettiva dedicata a Yayoi Kusama (Matsumoto, 1929). Organizzata in stretta collaborazione con l’artista e il suo studio, la mostra offrirà una panoramica completa della sua produzione, dalle prime sperimentazioni fino alle opere più recenti. Dopo la tappa svizzera (12 ottobre 2025 – 25 gennaio 2026), la retrospettiva proseguirà al Museum Ludwig di Colonia (14 marzo – 2 agosto 2026) e allo Stedelijk Museum di Amsterdam (11 settembre 2026 – 17 gennaio 2027). I visitatori potranno ammirare le celebri installazioni a specchi «Infinity Mirror Rooms», che creano l’illusione di spazi infiniti, insieme a lavori giovanili mai esposti prima in Europa e nuove opere, offrendo una visione completa delle fasi iniziali e recenti della carriera di Kusama. Considerata una superstar dell’arte contemporanea, l’artista ha sviluppato motivi ripetitivi e strutture ossessive, come i caratteristici pois, che hanno catturato l’immaginazione globale. La mostra evidenzia la versatilità dell’artista, che ha lavorato con pittura, scultura, installazioni, performance, moda e letteratura, sempre alla ricerca di nuovi linguaggi per esprimere il suo mondo interiore unico. La retrospettiva è organizzata congiuntamente dalla Fondation Beyeler, dal Museum Ludwig e dallo Stedelijk Museum.
Fondazione Louis Vuitton, Parigi
«Gerhard Richter»
Dal 17 ottobre 2025 al 2 marzo 2026
La Fondazione presenta una grande retrospettiva di Gerhard Richter, uno degli artisti contemporanei più influenti. Nato a Dresda nel 1932, dopo essere fuggito dalla Germania dell’Est nel 1961, si stabilì a Colonia, dove vive e lavora ancora oggi, sviluppando uno stile che ha segnato la pittura contemporanea. La mostra prosegue la tradizione delle grandi retrospettive della Fondazione dedicate a figure di spicco dell’arte del XX e XXI secolo, come Basquiat, Joan Mitchell, Rothko e Hockney, offrendo un omaggio completo a Richter, eccezionale per dimensioni e ampiezza cronologica. Sono infatti esposte 270 opere tra dipinti a olio, sculture in vetro e acciaio, disegni, acquerelli e fotografie sovradipinte. Per la prima volta viene presentata una panoramica completa di oltre sei decenni di lavoro, raccontando un percorso segnato da continuità e sperimentazione. La mostra include anche i dipinti più significativi fino al 2017, quando Richter decise di smettere di dipingere pur continuando a dedicarsi ai disegni.
MoMA, New York
«Ruth Asawa: A Retrospective»
Dal 19 ottobre 2025 al 7 febbraio 2026
Con circa 300 opere, la mostra ripercorre le esplorazioni dell’artista di materiali e forme lungo tutta la sua vita, tra sculture in filo metallico, fusioni in bronzo, disegni, dipinti, stampe e opere pubbliche. La prima rassegna postuma celebra il modo in cui Asawa trasformava oggetti e materiali in soggetti di contemplazione, superando le distinzioni tra astrazione e figurazione, figura e sfondo, spazio negativo e positivo. Fin dai giorni al Black Mountain College negli anni ’40, Asawa esplorava le possibilità offerte da materiali semplici come carta e filo metallico. Dopo il trasferimento a San Francisco nel 1949, la sua pratica si ampliò, spaziando da infinite varianti di sculture astratte a dipinti calligrafici a inchiostro. Il senso di comunità era centrale per Asawa: dalla fine degli anni ’60 realizzò numerose commissioni pubbliche – fontane, murales e memoriali – e fu pioniera dell’educazione artistica nella Bay Area e oltre. La mostra offre approfondimenti sulla sua arte, rivelando il modello di pratica integrata per cui ogni atto creativo era parte della vita quotidiana. L’esposizione è frutto della collaborazione tra il San Francisco Museum of Modern Art (SFMOMA) e il Museum of Modern Art di New York (MoMA), ed è organizzata da Cara Manes e Janet Bishop, con il supporto di Dominika Tylcz, Marin Sarvé-Tarr e William Hernández Luege.
Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid
«Warhol, Pollock e altri spazi americani»
Dal 21 ottobre 2025 al 25 gennaio 2026
Il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza ospita al piano terra una mostra che esplora le sperimentazioni spaziali nell’arte del XX secolo, con particolare attenzione a Andy Warhol e Jackson Pollock. Sebbene i loro stili siano molto diversi, Pollock e Warhol condividono l’interesse per il grande formato e per il modo in cui lo spazio può essere modulato e percepito. Pollock, con il gesto immersivo sulla tela, e Warhol, con serialità e ripetizione, hanno entrambi esplorato lo spazio come strumento di significato. Curata da Estrella de Diego, la mostra sfida le semplificazioni: Pollock non è solo un «maestro astratto» e Warhol non è solo un creatore di immagini superficiali. Entrambi mantengono elementi figurativi lungo tutta la carriera e costruiscono opere che intrecciano visione personale, società e percezione dello spazio.
MAO, Torino
«Chiharu Shiota: The Soul Trembles»
Dal 22 ottobre 2025 al 28 giugno 2026
Dopo essere stata accolta da prestigiose istituzioni internazionali, tra cui il Grand Palais di Parigi e il Long Museum di Shanghai, la mostra «Chiharu Shiota: The Soul Trembles» approda, dal 22 ottobre 2025 al 28 giugno 2026, per la prima volta in un museo di arte asiatica in Italia. L’onore spetta al Mao-Museo d’Arte Orientale di Torino con la curatela dalla direttrice del Mori Art Museum Mami Kataoka e Davide Quadrio, direttore dell’istituzione torinese, e l’assistenza di Anna Musini e Francesca Filisetti. Il progetto ripercorre l’intera produzione dell’artista giapponese (Osaka, 1972) attraverso disegni, fotografie, sculture e installazioni monumentali, i cui intrecci di fili rossi e neri sono diventati celebri in tutto il mondo: avvolgendo lo spazio per trasformarlo in un ambiente immersivo, restituiscono una poetica sospesa tra memoria, identità, silenzio e trasformazione.
Scuderie del Quirinale, Roma
«Tesori dei Faraoni»
Dal 24 ottobre 2025 al 3 maggio 2026
La mostra, organizzata dal Consiglio Supremo delle Antichità Egizie in collaborazione con le Scuderie del Quirinale, propone un viaggio attraverso millenni di civiltà faraonica, offrendo al pubblico l’occasione di ammirare 130 capolavori provenienti dai principali musei egiziani. Il percorso espositivo è accompagnato da un ricco programma di approfondimenti, tra conferenze con egittologi di fama internazionale, visite guidate e laboratori per bambini e adulti, pensati per rendere l’antico Egitto accessibile e coinvolgente. Un catalogo ufficiale, curato dall’archeologo Zahi Hawass e pubblicato da Allemandi Editore, raccoglie testi, immagini in alta definizione e schede dettagliate dei reperti. La mostra rappresenta un evento storico: è solo la seconda volta che l’Egitto concede un prestito così rilevante all’Italia, superando per ampiezza e qualità la precedente esposizione di Palazzo Grassi a Venezia (2002-2003). Il prestito comprende opere conservate nei più prestigiosi musei egiziani, tra cui il Museo Egizio del Cairo e quello di Luxor, affiancate da un manufatto del Museo Egizio di Torino, la Mensa Isiaca, a creare un simbolico ponte tra le due grandi realtà museali dedicate alla civiltà dei faraoni. Curata dall’egittologo Tarek El Awady, l’iniziativa è frutto di diplomazia culturale tra Italia ed Egitto, con il sostegno dell’Ambasciata Italiana al Cairo
Pinacoteca Agnelli, Torino
«Alice Neel. I Am the Century»
Dal 31 ottobre 2025 al 6 aprile 2026
La Pinacoteca Agnelli presenta la prima retrospettiva in Italia dedicata all’artista americana Alice Neel (Marion Square, PA 1900 – New York 1984), tra le più significative pittrici del XX secolo. La mostra, curata da Sarah Cosulich e Pietro Rigolo, offre una prospettiva coinvolgente sull’opera dell’artista, mettendo in luce il suo sguardo pionieristico e l’interesse verso l’umanità in tutte le sue forme. Seguendo una linea cronologica che attraversa sette decenni, l’esposizione approfondisce il ruolo di Neel come «cronista della vita» e dei suoi dipinti come rappresentazioni della «commedia umana». Strutturata in sei capitoli intrecciati alla sua biografia, evidenzia la relazione unica dell’artista con i soggetti, raccontando la nascita, la crescita, lo sviluppo della sessualità, le relazioni, i legami e la formazione di una coscienza civica e politica. L’esposizione indaga anche l’evoluzione dello stile di Neel nel tempo, mostrando come la sua pratica rivoluzionaria sfidi i canoni della ritrattistica tradizionale e la prospettiva maschile, rappresentata anche nella Collezione Permanente della Pinacoteca Agnelli. La mostra è sviluppata in stretta collaborazione con l’Archivio Alice Neel.
Guggenheim, New York
«Gabriele Münter: Contours of a World»
Dal 7 novembre 2025 al 26 aprile 2026
Il Museo Guggenheim presenta la prima mostra monografica negli Stati Uniti dedicata a Gabriele Münter (Berlino, 1877 – Murnau am Staffelsee, 1962) in quasi trent’anni. L’esposizione mette in luce l’intensa produzione espressionista dell’artista tra il 1908 e il 1920, includendo anche sviluppi successivi e circa sessanta dipinti, insieme a diciannove delle sue prime fotografie, esposte negli Stati Uniti per la prima volta. Le fotografie documentano i viaggi di Münter nel Sud e nel Midwest degli Stati Uniti tra il XIX e il XX secolo, catturate con una Kodak Bulls-Eye n.2, raffigurando familiari, vicini e abitanti locali, e segnano il suo primo approccio a questo medium. La mostra rilegge la figura di Münter, spesso relegata a ruolo minore nella storia dell’Espressionismo tedesco e del movimento del Blaue Reiter, oscurata dal compagno Vasily Kandinsky, e ne afferma il ruolo di artista innovativa e prolifica. Attraverso dipinti e fotografie, l’esposizione evidenzia la sua pratica pionieristica, anticonformista e poco riconosciuta, sfidando le narrazioni storiche che hanno marginalizzato le artiste donne. Il catalogo della mostra introduce nuovi studi sulla sua produzione, consolidando l’eredità di Münter come artista fondamentale per l’avanzamento del modernismo europeo.
Gallerie d’Italia, Torino
«Foto di Riccardo Ghilardi»
Dal 12 novembre 2025 al 1° marzo 2026
Le Gallerie d’Italia di Torino, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema, che nel 2025 celebra 25 anni, ospiteranno una mostra dedicata al fotografo Riccardo Ghilardi, noto per i suoi ritratti di celebrità. L’esposizione, curata da Domenico De Gaetano, propone un racconto fotografico originale e ambizioso che, come un lungo «piano sequenza», ripercorre il cinema e la sua storia dalle origini ai giorni nostri, coinvolgendo la Mole Antonelliana, le collezioni del Museo e le maggiori personalità del cinema nazionale e internazionale.
Gallerie d’Italia, Napoli
«Donne nella Napoli spagnola. Un altro Seicento»
Dal 20 novembre 2025 al 22 marzo 2026.
Alle Gallerie d’Italia di Napoli prende il via una nuova mostra che prosegue il percorso avviato con l’esposizione su Artemisia Gentileschi nel 2023. La rassegna, a cura di Raffaella Morselli, Eve Straussman-Pflanzer, Giuseppe Porzio e Antonio Ernesto Denunzio, con il patrocinio morale dell’Ufficio culturale e scientifico dell’Ambasciata di Spagna in Italia, mette in luce l’apporto femminile alle arti figurative del XVII secolo a Napoli, dando spazio sia a figure già note sia ad altre rimaste a lungo confinate nella bibliografia specialistica o locale. L’indagine si estende anche a letterate, musiciste, cantanti e commedianti del tempo, offrendo una prospettiva più ampia sulla vivacità culturale e artistica della Napoli spagnola. Il catalogo accompagna l’esposizione con testi firmati dai massimi esperti del settore, tra cui Raffaella Morselli, Cristina Terzaghi, Simona Feci, Giuseppe Porzio, Eve Straussman-Pflanzer e altri studiosi italiani e internazionali. Da Artemisia Gentileschi a Fede Galizia, da Annella De Rosa a Luisa Roldán, oltre 100 opere offrono una prospettiva inedita sul Barocco, tra ritratti, nature morte, scene teatrali e capolavori devozionali.
Design Museum, Londra
«Wes Anderson: The Archives»
Dal 21 novembre 2025 al 26 luglio 2026
Il Design Museum presenta una mostra senza precedenti dedicata a Wes Anderson, con accesso agli archivi personali accumulati dal regista in oltre tre decenni. L’esposizione ripercorre l’evoluzione dei suoi film, dai primi esperimenti degli anni ’90 alle produzioni più recenti, includendo le collaborazioni con partner creativi di lunga data. Oltre 600 oggetti raccontano la sua arte cinematografica: storyboard originali, polaroid, schizzi, dipinti, quaderni scritti a mano, pupazzi, modelli in miniatura, decine di costumi dei personaggi più amati e molto altro. Saranno esposti anche materiali in lavorazione e modellini, evidenziando le tecniche tradizionali e artigianali, in particolare i pupazzi e l’animazione stop-motion, che caratterizzano il suo lavoro. Il pubblico potrà scoprire i segreti dietro film iconici e pluripremiati come «Grand Budapest Hotel», «La meravigliosa storia di Henry Sugar», «Fantastic Mr. Fox» e «L’isola dei cani». Dai toni malinconici de «I Tenenbaum» all’avventura giovanile di «Moonrise Kingdom», la mostra mette in luce la visione unica di Anderson e la sua dedizione ai dettagli, che hanno reso i suoi film straordinari dal punto di vista visivo ed emotivo.
Museo Nacional del Prado, Madrid
«Anton Raphael Mengs. Il più grande pittore del Settecento»
Dal 25 novembre 2025 al 1° marzo 2026
Il Museo del Prado ospita la più importante mostra monografica dedicata al pittore tedesco Antonio Raphael Mengs. L’esposizione comprende circa 150 opere di rilevanza internazionale, provenienti principalmente dal Museo del Prado e dal Patrimonio Nazionale. Curata da Andrés Úbeda, vicedirettore della Conservazione e della Ricerca del Museo del Prado, e da Javier Jordán de Urríes, curatore del Patrimonio Nazionale, la mostra è patrocinata esclusivamente dalla Fondazione BBVA. L’esposizione offre al pubblico una panoramica completa della produzione di Mengs (1728-1779), analizzandone i modelli e la loro influenza e mettendo in luce i rapporti con altri grandi maestri dell’epoca, tra cui Raffaello Sanzio, Correggio e Pompeo Batoni. Oltre ai dipinti a olio, saranno esposti acquerelli, dipinti a pastello, disegni e l’affresco «Giove e Ganimede», insieme a sculture, medaglie e manoscritti, offrendo una visione completa della sua attività artistica.
Gallerie d’Italia - Milano
«Eterno e visione. Roma e Milano capitali del Neoclassicismo»
Dal 28 novembre 2025 al 6 aprile 2026.
A cura di Francesco Leone e Fernando Mazzocca, con la collaborazione di Elena Lissoni e in partnership con la Biblioteca Nazionale di Francia, le Gallerie d’Italia di Milano accolgono una grande esposizione autunnale. Il percorso, visitabile dal 28 novembre 2025 al 6 aprile 2026, è organizzato da Intesa Sanpaolo nell’ambito del Progetto Cultura. La mostra esplora il confronto tra Roma, capitale universale delle arti, e Milano, centro europeo del Neoclassicismo, durante il periodo napoleonico. Tra i protagonisti figurano Antonio Canova, Giuseppe Bossi, Andrea Appiani e altre importanti figure dell’epoca. Tra i pezzi più attesi ci sono gli «Onori d’Italia», gli apparati vestimentari utilizzati da Napoleone durante l’incoronazione a Re d’Italia nel Duomo di Milano nel 1805, recentemente restaurati. L’esposizione si apre con il «Cavallo colossale» in gesso di Canova, proveniente dal Museo Civico di Bassano del Grappa, anch’esso sottoposto a un importante intervento conservativo. Questa rassegna rappresenta un’occasione unica per riscoprire un capitolo cruciale della storia artistica italiana ed europea, unendo memoria storica, ricerca e valorizzazione del patrimonio.
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