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Rocco Moliterni
Leggi i suoi articoliLa Galería de las Colecciones Reales è l’ultimo nato tra i musei di Madrid, ma anche quello dalla storia più tormentata, basti pensare che la prima idea di un ampliamento degli edifici del Palazzo Reale per un museo delle armi e della carrozze risale al 1935. Dopo quasi novant’anni e mille traversie, tra problemi economici e strutturali di vario tipo (dalla scoperta di reperti archeologici musulmani alle lastre di granito troppo pesanti per la copertura esterna), l’edificio è stato inaugurato il 28 giugno del 2023.
L’architettura firmata da Emilio Tuñón e Luis Moreno Mansilla è sorprendente: si potrebbe quasi definire un Guggenheim «compresso», perché dal livello del Palazzo Reale a quello dei Giardini del Campo del Moro si scende attraverso una lunga rampa a più piani che collega le sale dove sono esposti oggi i tesori degli Asburgo e dei Borboni. E fino a settembre anche le installazioni visive di PHotoESPAÑA con il progetto «Le ore del sole» del duo Bleda y Rosa, che esplora i paesaggi naturali del ricco Patrimonio Nacional spagnolo, fatto di regge, castelli e parchi pubblici.
Il Café de la Galería, ossia la caffetteria del nuovo museo, al piano dell’ingresso, è molto luminoso e gioca sui toni chiari con rare boiserie e tavoli di legno. C’è anche una terrazza esterna nello spazio che divide il Palazzo Reale dalla maestosa Cattedrale dell’Almudena. Ci sono stato i primi di giugno in occasione di PHotoESPAÑA. La carta propone innanzitutto sandwich, tra cui quello immancabile al «jamón con tomate en pan de cristal», quello con il salmone affumicato e quello con il «pepito de ternera», ossia roastbeef di vitello. Si prosegue con piatti «para compartir» (da condividere), tra i quali la «tortilla de patatas» e insalata russa con ventresca di tonno. Tra i «platos principales» brillavano «alcachofas con virutas de jamón» (carciofi con minutaglie di prosciutto) e i «calamares a la romana» con alioli, oltre alle classiche «patatas bravas», ossia piccanti. Ho preso i carciofi (passati nell’aceto, sebbene non indicato nel menù) con il prosciutto e le patate «brave». Niente di eccezionale, mi sono rifatto al dessert con un’eccellente «tarta de manzanas», torta di mele, con una palla di gelato. Con acqua minerale e caffè ho speso 45 euro che non è poco rispetto ai prezzi di Madrid.
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