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Riccardo Deni
Leggi i suoi articoliSono impreviste le strade dell'arte, così come quelle della poesia e della storia stessa, grande crocevia di uomini e vicende. Così accade che in una galleria milanese, BKV Fine Art, si ritrovino l'attore due volte premio Oscar Kevin Spacey, il poeta Gabriele Tinti e l'immagine pittorica di San Sebastiano. Tutto prende avvio proprio dalla figura del santo, che nei secoli ha forzato il perimetro religioso in cui è nata per assumere contorni ben più larghi. Nel tempo, è infatti diventato un personaggio capace di raccogliere suggestioni eterogenee: realtà e rappresentazione; cristianità e paganesimo; forza e sensualismo; ideale di bellezza e sentimento religioso; classicismo e sacralità; grazia e violenza. Il suo mito subì infatti un'evoluzione storico artistica in conseguenza della quale da militare difensore della Chiesa qual era storicamente, Sebastiano divenne, dal 1400 in poi, nel trattamento che ne hanno fatto i maggiori artisti, simbolo al contempo di sensualità e di resistenza al dolore.
Proprio tale valenza polisemantica ha ispirato Gabriele Tinti a comporre una poesia dedicata al santo, intitola «Divine Echoes», guardando in particolare alle interpretazioni che ne hanno fatto alcuni pittori barocchi come Luca Saltarello, Pietro Ricchi, Andrea Ansaldo e Angelo Caroselli. I loro dipinti, provenienti dalla Collezione Koelliker, sono ora esposti da BKV Fine Art nell’ambito del riallestimento degli ambienti storici della galleria, ripensati secondo un percorso espositivo che vede accostate opere d’arte antiche e moderne in dialogo tra loro. A recitarle, in un incontro che scrive una pagina davvero interessante e rara nel panorama culturale italiano, è stato Kevin Spacey, che muovendosi tra i partecipanti ha dato voce alle parole di Tinti, creando un'intensa triangolazione con i dipinti appesi alle pareti.
A proposito delle opere, i dipinti della collezione rappresentano il santo alternativamente come una statua classica, come corpo martoriato e al contempo sensuale. Il suo sguardo spesso volto al cielo rappresenta l’aspirazione, lo slancio, il tentativo di un contatto con le forze superiori; la sua carne è sinonimo di forza, giovinezza, eleganza. San Sebastiano è in ogni caso sempre rappresentato come icona del trionfo, attraverso l’arte e la bellezza, sulle persecuzioni e il dolore. Non a caso alcuni dei versi più intensi della poesia recitano «Mi hanno aperto il corpo per vedere meglio dentro», ma anche «Aspetto che qualcuno bussi alla porta, qualcosa di diverso, un nuovo inizio».
Un’ulteriore opera oggetto d'interpretazione da parte di Spacey è stata «Davide con la testa di Golia» di Bernardo Cavallino, pittore napoletano seicentesco dal grande talento, noto per il suo tenebrismo teatrale. I testi di Tinti, da anni impegnato in questa serie di scritture ecfrastiche, sono composti in prima persona sia dal punto di vista del gigante, della vittima, che dal punto di vista di Davide, melanconico vincitore, emblema di una vittoria mai veramente tale.

KevinSpacey legge Gabriele Tinti. Courtesy Mattia Zoppellaro, BKV, Milano, 2025

KevinSpacey legge Gabriele Tinti. Courtesy Mattia Zoppellaro, BKV, Milano, 2025
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