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Riccardo Deni
Leggi i suoi articoliRobilant+Voena presenta mostra collettiva, «A Mysterious Vision: The Uncanny and Lingering Influences of Surrealism in Contemporary Art», a cura di Robert Zeller, dedicata a 16 artisti contemporanei e all'influenza che il Surrealismo ha avuto su di loro. Tanto che i loro lavori saranno affiancati a quelli di autori storici come Giorgio di Chirico , Leonor Fini, Yves Tanguy e Leonora Carrington.
L'esposizione si basa sul libro di Zeller «New Surrealism: The Uncanny in Contemporary Painting», del 2023, che presenta un'ampia ricognizione sia del Surrealismo storico che della sua eredità nel mondo dell'arte contemporanea, in occasione del centenario del movimento. Le idee del New Surrealism vengono quindi esplorate in mostra, disponendo le opere seguendo quattro temi: Il Paesaggio Psichico, L'Interiore Psichico, Frammenti Non Oggettivi e Figurazione Perturbante.
Fra i lavori esposti spicca «The Gates» di Arghavan Khosravi (nato nel 1984), che esplora i temi dell'autocensura e della libertà di espressione utilizzando sia la tecnica del trompe-l'oeil che quella della miniatura persiana, su una tela scultorea dalle forme elaborate scomposta in numerose vedute. Vediamo gruppi di angeli, soldati su un campo di battaglia, i resti di una fuoriuscita di petrolio, figure nascoste dietro le sbarre. Cresciuto sotto la legge islamica in Iran, Khosravi utilizza l'immaginario di catene, muri di contenimento e volti oscurati per alludere al conflitto tra la soppressione dell'identità e la sua affermazione.
«Rite of Passage» dell'artista norvegese Lars Elling (nato nel 1966) offre una rappresentazione di un bambino che riceve un vaccino in presenza di una donna, un cane, un cavallo e un cavaliere, un interno colorato e sfumato fino all'astrazione. Come in un lontano ricordo d'infanzia sul punto di essere compreso, ma che alla fine sfugge alla nostra comprensione. «Woman» di Lola Gil (nata nel 1975) è un'opera altamente personale, un'esplorazione visivamente non lineare della complessità della psiche interiore di una donna, dei ruoli sfaccettati che una donna, e una madre, ricopre interiormente.
Tra le opere scultoree in mostra c'è «Kurtz» di Nicola Verlato (nato nel 1965), un tentativo di incorporare in un unico oggetto alcuni passaggi del discorso finale del personaggio, il Colonnello Kurtz in «Apocalypse Now» di Francis Ford Coppola. La scultura ritrae Marlon Brando nei panni di Kurtz, circondato da una corona di denti da latte e con un diamante incastonato in fronte. Questi elementi disparati, disposti concettualmente da Verlato, corrispondono ai passaggi più salienti del discorso finale di Kurtz, un discorso così toccante per Verlato da sentire l'impulso di tradurli in un'unica scultura, capace di trasformare la linearità temporale della narrazione (un'immagine in movimento) in un oggetto capace di essere congelato nel tempo. Un'altra scultura è «Nimrod» di Alicia Adamerovich (nata nel 1989), composta da un tronco d'albero recuperato dai boschi vicino alla casa rurale dei suoi genitori in Pennsylvania. Il lavoro si presenta sia come uno spazio interno cavo che come la proiezione esterna di una costruzione appuntita, simile a una città, posta su una collina nodosa.
Solo qualche esempio per mostrare come il Surrealismo, a distanza di cent'anni, trovi ancora il modo di crescere e trasformarsi. Rimanendo attuale.
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