Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

La città nell’oasi di Kharga scoperta dagli archeologi egiziani

Foto: Ministero Egiziano del Turismo e degli Archivi

Image

La città nell’oasi di Kharga scoperta dagli archeologi egiziani

Foto: Ministero Egiziano del Turismo e degli Archivi

L’Egitto porta alla luce un’antica città copta di 2mila anni fa

Era uno dei centri del Cristianesimo primitivo. Scoperte due chiese, una in stile basilicale, l’altra più piccola, a pianta rettangolare, e una serie di case in mattoni crudi

Gaspare Melchiorri

Leggi i suoi articoli

Una città risalente all’inizio del periodo copto, tra il III e il VII secolo d.C., è stata portata alla luce nella località di Ain al-Kharab, all’interno dell’oasi di Kharga, nell’Egitto occidentale, come annunciato il 24 luglio scorso dal Ministero egiziano del Turismo e delle Antichità sulle reti social. A lungo identificata come luogo di accoglienza delle tradizioni politeiste, diventò uno dei principali centri della vita cristiana in Egitto.

Gli archeologi hanno infatti scoperto residenze, tombe e un affresco di Gesù Cristo che guarisce i malati. «Questi resti confermano l’importanza dell’oasi di Kharga come centro religioso e sociale in diversi periodi storici, in particolare all’inizio dell’era copta», ha dichiarato il segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità egiziane, Mohamed Ismail Khaled, in un’intervista riportata dal sito egiziano di informazione in lingua inglese «Egyptian Streets».

Seham Ismail, direttrice generale del Dipartimento di Archeologia e capo della spedizione, ha affermato che sono stati portati alla luce anche i resti di due chiese. Una di queste è una chiesa in stile basilicale con resti di pietre di fondazione che indicano che consisteva in un’ampia sala e due ali separate da tre colonne quadrate su ciascun lato, mentre l’area meridionale dell’edificio contiene un gruppo di spazi di servizio. La seconda chiesa è piccola, a pianta rettangolare, circondata dai resti di sette colonne esterne. Alcune delle sue pareti interne sono decorate con iscrizioni copte e sul lato occidentale sono stati scoperti i resti di edifici di servizio.

Secondo Ismail, il luogo ha subito numerose trasformazioni nel corso della sua storia. Fu inizialmente costruito in epoca romana, prima di essere trasformato in uno spazio dedicato al culto copto e islamico. Nell’Oasi di Kharga sono poi state rinvenute case in mattoni crudi, molte delle quali con pareti intonacate e spazi di stoccaggio, grandi vasi di terracotta che un tempo servivano per conservare cereali e alimenti, o ancora forni di uso quotidiano, frammenti di ceramica, ostraka, oggetti in vetro e pietra, nonché sepolture umane.

Gaspare Melchiorri, 04 agosto 2025 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Il seicentesco pittore fiammingo aveva realizzato questo dipinto, tornato visibile al pubblico dopo un restauro lungo un anno, per la residenza siciliana di Giuseppe Branciforte Barresi e Santapau, conte di Mazzarino e principe di Butera

Quasi due milioni di euro dal Pnrr per il ripristino dell’«itinerarium mentis» ideato nella seconda metà del Cinquecento dall’architetto e antiquario Pirro Ligorio e dal cardinale Ippolito II d’Este

Il percorso di recupero della Cattedrale è iniziato con le prime opere di messa in sicurezza ed è proseguito con una serie di interventi che non solo hanno consolidato l’edificio, ma anche consentito di riportarlo all’originario splendore

Lo spazio riallestito propone una lettura contemporanea della figura del navigatore e delle profonde trasformazioni generate dai suoi viaggi nelle Americhe e nel resto del mondo

L’Egitto porta alla luce un’antica città copta di 2mila anni fa | Gaspare Melchiorri

L’Egitto porta alla luce un’antica città copta di 2mila anni fa | Gaspare Melchiorri