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Sarvy Geranpayeh
Leggi i suoi articoliMentre il conflitto con Israele continua a intensificarsi, l'Iran ha chiuso i musei e i siti del patrimonio culturale fino a nuovo avviso. Lo riportano i media locali. Le autorità hanno inoltre ordinato il trasferimento dei manufatti di valore dell’intero Paese in depositi sicuri.
Nelle prime ore di venerdì 13 giugno, Israele ha sferrato un attacco su larga scala contro le strutture nucleari di Teheran. Lo stesso giorno, Ali Darabi, viceministro iraniano per il Patrimonio culturale, il turismo e l'artigianato, ha dichiarato alla stampa locale di aver ordinato ai «custodi dei manufatti» di seguire i protocolli di crisi, il più urgente dei quali è il trasferimento degli oggetti in luoghi sicuri. Ha inoltre annunciato la chiusura immediata di tutti i musei e i siti storici. Sabato, il Ministero ha confermato ai media locali che tutti i manufatti più importanti erano stati trasferiti in depositi sicuri.
Con oltre 800 musei, 28 siti patrimonio mondiale dell'Unesco e una storia culturale che abbraccia migliaia di anni, l’Iran possiede collezioni vaste e diversificate. Il solo Museo Nazionale dell'Iran di Teheran ospita oltre 300mila oggetti, mentre il Museo d'Arte Contemporanea di Teheran vanta un'importante collezione di capolavori di artisti come Vincent van Gogh, Pablo Picasso, Andy Warhol e Jackson Pollock (stimata nel 2018 per un valore di tre miliardi di dollari). Circa 300 musei sono supervisionati dal Ministero, mentre gli altri sono gestiti da altri istituti, tra cui i Comuni, la Fondazione Mostazafan (per i meno abbienti) o proprietari privati. Tutti hanno ricevuto l'ordine di seguire gli stessi protocolli di emergenza per prevenire distruzioni, danni e saccheggi.
Il conflitto tra Israele e Iran si è intensificato nell'ultima settimana. Lo scorso lunedi, 16 giugno, Israele ha pubblicato una mappa che ordinava l'evacuazione dei residenti del Distretto 3 di Teheran, dove vivono oltre 300mila persone. L'Iran ha risposto emettendo un avviso di evacuazione per i cittadini israeliani in località come Haifa e Tel Aviv. Nelle prime ore di martedì, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha pubblicato sui social media un appello affinché l'intera popolazione di Teheran, oltre 10 milioni di persone, lasci la città. Le vittime civili stanno aumentando da entrambe le parti.
Nonostante i bombardamenti in corso, proseguono gli sforzi per salvaguardare il patrimonio culturale. Nella Provincia meridionale di Fars, che ospita tre siti Unesco tra cui le antiche rovine di Persepoli, già tra le capitali dell'Impero achemenide (fondata da Dario I intorno al 518 a.C.), i funzionari hanno dichiarato ai media locali che i reperti provenienti da tutti i 47 musei statali e privati sono stati trasferiti in depositi sicuri.
A Isfahan, che ospita tre siti patrimonio dell'Unesco, oltre 22mila strutture storiche e più di 600 case storiche, le autorità hanno dichiarato che anche tutti i reperti di valore sono stati trasferiti. Amir Karamzadeh, direttore generale del Patrimonio culturale, turismo e artigianato della Provincia, ha dichiarato ai media locali che, sebbene i musei siano chiusi, «i siti storici sono attualmente operativi in conformità con i protocolli di sicurezza» e potrebbero chiudere se gli attacchi dovessero intensificarsi. Ha aggiunto che, se necessario, l'esercito e le forze dell'ordine sarebbero stati chiamati a rafforzare le misure di sicurezza.
Sebbene gli attacchi israeliani a Isfahan abbiano preso di mira strutture militari e nucleari alla periferia della città, gli operatori culturali rimangono preoccupati per gli effetti delle esplosioni. Gli esperti del Ministero hanno avvertito che le ripetute onde d'urto causate dalle esplosioni potrebbero provocare danni strutturali a lungo termine agli edifici storici. Diversi residenti hanno riferito che le esplosioni erano udibili all'interno della città, giorno e notte.
Leila Khosravi, direttrice generale dei Musei iraniani, ha dichiarato al quotidiano statale «Hamshahri» che i musei e i siti storici, con la partecipazione dei servizi di emergenza, organizzano ogni anno esercitazioni per gestire i vari scenari, tra cui terremoti, raid aerei e incendi. «Siamo pienamente preparati a proteggere questi beni e tesori nazionali dell'Iran. Anche in questo momento di crisi, rimarranno al sicuro, come in passato», ha affermato.
Secondo il Ministero della Salute iraniano, finora almeno 224 persone sono state uccise dai raid aerei israeliani in Iran iniziati il 13 giugno, tra cui donne e bambini; migliaia sono i feriti. Funzionari israeliani affermano che i missili iraniani hanno ucciso almeno 24 persone e ferito oltre 500, tra cui donne e bambini.
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