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La statua di Oscar Wilde in Merrion Square a Dublino

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La statua di Oscar Wilde in Merrion Square a Dublino

L’Irlanda celebra i 125 anni dalla morte di Oscar Wilde

Per l’occasione un palinsesto ricco di mostre al Trinity College e al Museo della Letteratura irlandese, nuove opere d’arte, passeggiate letterarie, spettacoli teatrali e festival tra Dublino e il territorio (fino all’Irlanda del Nord)

Elena Franzoia

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Città Unesco della Letteratura dal 2022, la capitale irlandese ricorda con un ricco programma i 125 anni dalla morte di Oscar Wilde (1854-1900). Fondato nel 1592 da Elisabetta I d’Inghilterra, il Trinity College è una delle prestigiose istituzioni dove il giovane scrittore studiò, dimostrando un tale appassionato talento per la letteratura classica greca da vincere una borsa di studio a Oxford. Il college dalla spettacolare Old Library ha reso disponibili online i documenti già esposti nella mostra «From Decadence to Despair», racconto di ascesa e caduta del grande intellettuale vittoriano visto attraverso fotografie personali, cimeli, lettere, cartoline commerciali e programmi teatrali. 

Mantiene intatte le atmosfere della Dublino vittoriana, di cui costituì una sorta di centro culturale, la Oscar Wilde House in Merrion Square, dove lo scrittore visse con la famiglia fino all’età di 10 anni. Il direttore creativo Martin Burns organizza visite guidate non solo all’interno della casa museo, ma anche alla scala urbana come «A Walk on the Wilde Side». Merrion Square ospita anche una statua dello scrittore realizzata dallo scultore inglese Danny Osborne nel 1997, che lo ha rappresentato in una delle sue tipiche, anticonformiste pose. L’opera appartiene al circuito delle «Talking Statues». Grazie allo smartphone è infatti possibile ascoltare Wilde «parlare» attraverso i testi scritti dall’autore irlandese contemporaneo John Banville, interpretati dall’attore Andrew Scott

Altre tappe imperdibili per gli amanti del celebre dandy sono la libreria Ulysses Rare Books di Duke Street, che conserva edizioni uniche delle sue opere più famose come Salomé e Il Ritratto di Dorian Gray, e lo Shelbourne Hotel, raffinato cinque stelle da secoli testimone della storia dublinese molto amato e frequentato da Wilde. Chiamato MoLI in omaggio alla Molly Bloom dell’Ulisse joyciano e inaugurato nel 2019 grazie a una partnership tra Biblioteca Nazionale d’Irlanda e University College, il Museo della Letteratura Irlandese propone dal 7 marzo la mostra «Il De Profundis di Oscar Wilde. Una lettera d’amore riscoperta» (fino al primo ottobre). La mostra ruota intorno a una video installazione dedicata all’unica opera scritta da Wilde durante i suoi due anni di prigionia per «grave oscenità» dovuta alla relazione all’epoca proibita con Lord Alfred Douglas (Bosie), qui reinterpretata da scrittori, artisti e attivisti Lgbtqi+ contemporanei. A ottobre la capitale irlandese ospiterà anche la terza edizione del festival «Oscariana», in cui spettacoli teatrali, film, conferenze, mostre e attività per bambini perpetuano vita ed eredità di Wilde. 

Si trova invece in Irlanda del Nord Enniskillen, che dal 16 al 20 ottobre proporrà il festival «In Our Dreams», omaggio a Wilde nelle terre dei laghi della Contea di Fermanagh. In parte costruita su un’isola fluviale, la città ispirò all’adolescente scrittore, che dai 10 ai 17 anni studiò alla locale Portora Royal School, il celebre racconto Il principe felice. Il festival appartiene al progetto «Wilde Island Town: Home of the Happy Prince» sviluppato da Arts Over Borders, che organizza festival transfrontalieri a tema letterario tra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda. Evento particolarmente significativo sarà «Wilde life on Erne», e cioè la presentazione di 10 nuove sculture che definiscono un percorso lungo il fiume dedicato alla flora e alla fauna narrate nel Principe Felice. Le nuove creazioni si sommeranno alle 150 rondini dorate create dagli artisti Simon Carman ed Helen Sharp, posate nel 2021 su 80 edifici di Enniskillen in concomitanza con il lancio del progetto dedicato a Oscar Wilde.

Elena Franzoia, 03 marzo 2025 | © Riproduzione riservata

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