Catherine Hickley
Leggi i suoi articoliAlcune figure di spicco del mondo dell'arte ucraino, tra cui il ministro della Cultura Oleksandr Tkachenko, hanno invocato sanzioni volte a «limitare la presenza della Russia nell'arena culturale internazionale», quali il divieto per gli artisti russi di partecipare a mostre e fiere internazionali.
«La Russia è di fatto uno stato totalitario, e troppo spesso usa strumenti culturali presi dalla sua cassetta degli attrezzi di propaganda statale», si legge in una dichiarazione pubblicata sul sito web di Ukrinform, l'agenzia di stampa di proprietà statale. «La Federazione Russa è uno stato canaglia. La cultura russa, quando è usata come propaganda, è tossica!».
Tra i firmatari figurano Galyna Grygorenko, a capo dell'Agenzia statale dell'Ucraina per le arti e l'educazione artistica, Volodymyr Sheiko, direttore dell'Istituto Ucraina, oltre a mercanti d'arte, registi, direttori d'orchestra, musicisti e artisti.
La dichiarazione invoca l’annullamento di tutti i progetti che coinvolgono il governo russo e la sospensione delle attività dei centri culturali russi presenti in sedi internazionali. Esorta poi a vietare ai partecipanti russi la Biennale di Venezia, Documenta e Art Basel e l’accesso ai festival cinematografici internazionali. Chiede inoltre che i candidati russi siano esclusi dalle competizioni internazionali, citando come esempio la decisione dell' European Broadcasting Union, l’Unione Europea di Radiodiffusione, di impedire alla Russia la partecipazione all'Eurovision Song Contest di quest'anno.
Queste figure del mondo dell’arte ucraino hanno anche dichiarato di «apprezzare molto la posizione presa da alcuni influenti rappresentanti della cultura russi che hanno apertamente condannato l'aggressione russa e l'azione militare contro l'Ucraina».
Crisi russo-ucraina 2022
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