Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Una veduta del complesso della Vieille Charité a Marsiglia con la Cappella che da aprile ospiterà l'installazione di Laure Prouvost

Image

Una veduta del complesso della Vieille Charité a Marsiglia con la Cappella che da aprile ospiterà l'installazione di Laure Prouvost

La Madre-Mare di Laure Prouvost nella Cappella della Vieille Charité

Nell’antico complesso di Marsiglia l’artista installerà un’inedita opera monumentale ispirata allo spirito del luogo

Anna Maria Farinato

Leggi i suoi articoli

Situata nel cuore antico di Marsiglia, nel quartiere Le Panier, la cappella del seicentesco Centre de la Vieille Charité da qualche anno ospita per iniziativa dei Musées de Marseille opere inedite, concepite da artisti contemporanei internazionali per «risuonare» con la storia e l’architettura del luogo, in origine destinato a essere un riparo per gli indigenti.

Dopo Erwin Wurm (2019), Paola Pivi (2021) e Ghada Amer (2023), per il 2025 l’invito è stato rivolto a Laure Prouvost (Croix, 1978), l’artista attiva tra Anversa, Londra e Bruxelles che nel 2019 ha rappresentato la Francia alla Biennale di Venezia (nonché vincitrice a sorpresa nel 2013 del britannicissimo Turner Prize).

Prouvost, il cui lavoro intreccia realtà e finzione, video, scultura, pittura, arazzeria e performance, dispiega nell’ambiente della Cappella la monumentale installazione visiva e sonora «Mère We Sea», una figura materna e feconda. Un lavoro poetico ispirato alla storia del complesso monumentale e degli abitanti  del quartiere, di ieri e di oggi, che sarà visibile dal 2 aprile all’11 gennaio.

Un mese dopo, in occasione della Notte europea dei musei (dal 17 maggio all’11 gennaio), il [mac] Musée d’art contemporaine presenta nella [mac]room l’opera filmica e narrativa «They Parlaient Idéale», film centrale dell’installazione «Deep See Blue Surrounding You / Vois Ce Bleu Profond Te Fondre» allestita nel Padiglione francese alla Biennale del 2019. Il film è un’allegra epopea girata durante un viaggio attraverso la Francia, dalla periferia di Parigi al Nord del Paese, alle «calanques» di Marsiglia e, infine, a Venezia.

Una veduta di «Deep Blue Surrounding You / Vois ce bleu profond te fondre» (2019) l'installazione di Laura Prouvost per il Padiglione francese alla 58ma Biennale di Venezia. Cortesia dell’artista, Galerie Nathalie Obadia, carlier/gebauer, Lisson Gallery. © Adagp, Parigi, 2020

Anna Maria Farinato, 19 febbraio 2025 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Da settembre a novembre la prima edizione della Biennale uzbeka esplorerà arte, artigianato ed emozioni attraverso il cibo. Folta la partecipazione internazionale con, tra gli altri, Antony Gormley, Eva Jospin, Wael Shawky, Carsten Höller, Subodh Gupta, Erika Verzutti e Binta Diaw

L’Anfiteatro Flavio a Roma  lo scorso anno ha visto oltre 14,7 milioni di presenze, per un introito lordo che supera i 100 milioni di euro. Numeri in crescita anche a Firenze e nel parco archeologico vesuviano. Complessivamente il 2024 ha fatto registrare 60.850.091 di visitatori nei musei italiani, + 5,3% rispetto all’anno precedente, e 382.004.344 euro d’incassi (+23%)

Una settantina di artisti internazionali (dall’Italia, Binta Diaw e Bekhbaatar Enkhtur) parteciperanno all’edizione inaugurale della rassegna uzbeka, in programma da settembre a novembre. Sarà anche l’opportunità per avviare un progetto permanente e a lungo termine per rivitalizzare spazi dell’antica città sulla Via della Seta

Palazzo Firenze a Roma ospita gli scatti dei viaggi per il mondo dello scrittore argentino e della compagna Maria Kodama, una mostra sullo storico trimestrale della Dante e un’installazione 

La Madre-Mare di Laure Prouvost nella Cappella della Vieille Charité | Anna Maria Farinato

La Madre-Mare di Laure Prouvost nella Cappella della Vieille Charité | Anna Maria Farinato