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Una veduta della Sagrada Família a Barcellona

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Una veduta della Sagrada Família a Barcellona

La Sagrada Família continua a crescere e avrà un Agnus Dei italiano

Andrea Mastrovito ha vinto il concorso per l’opera a coronamento dell’ultima torre della basilica progettata da Gaudí, la cui costruzione è alle battute conclusive. Miquel Barceló, Cristina Iglesias e Javier Marín sono stati invitati a presentare un progetto per la Facciata della Gloria

Roberta Bosco

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«Affrontare la rappresentazione dell’Agnus Dei è stato particolarmente complesso perché si tratta di un’entità che non ha lasciato un segno grafico forte durante i secoli, come ad esempio lo Spirito Santo. Per questo ho lavorato unendo un approccio scientifico con l’eredità iconografica cattolica». Lo ha spiegato a «Il Giornale dell’Arte», Andrea Mastrovito (Bergamo, 1978), l’artista che ha vinto il concorso per la realizzazione dell’ultimo progetto aereo della Sagrada Família di Barcellona: l’Agnello di Dio che coronerà la Torre di Gesù Cristo, il più alto dei pinnacoli decorativi dell’opera magna di Antoni Gaudí. «L’agnello che ascende al cielo è l’alfa e l’omega, l’inizio e la fine. È un’opera riconoscibile, figurativa e narrativa, perché per avvicinarsi all’arte come alla fede sono necessarie immagini leggibili da tutti» continua Mastrovito che nel 2022 realizzò una rappresentazione dello Spirito Santo per il Foyer Catholique Européen di Bruxelles.

L’Agnus Dei, un elemento già previsto da Gaudí nei progetti originali della Sagrada Família, appare menzionato negli Àlbum del Temple, pubblicati quando l’architetto modernista era ancora in vita. «L’agnello sarà di vetro e la struttura di 24 raggi che lo avvolge in metallo, vetro, led e foglia d’oro riprende la figura iperboloide, caratteristica di Gaudí e della Sagrada Família. Nella sua ascesa verso il Padre, animato da forza invisibile, l’agnello volge il suo sguardo verso la terra e gli uomini, umanizzandosi a sua volta e umanizzando la fede a partire dall’esperienza umana. È la rappresentazione dell’amore del figlio verso il Padre e verso i suoi fratelli», afferma l’artista, animato da un rapporto intenso con la storia dell’arte e da una forte sensibilità religiosa, ma anche dagli studi scientifici realizzati e dalla frequentazione con le tesi dell’astrofisico Marco Bersanelli, specialmente quelle esposte nel libro Il grande spettacolo del cielo.

«Ho voluto rielaborare una sorta di teoria sull’espansione dell’universo ispirandomi a Bersanelli, ma anche ai miei grandi maestri, Bernini con la celeberrima “Estasi di Santa Teresa” e il Barocco italiano. Con i suoi 24 raggi con doratura a foglia d’oro da cui emana la luce che riporta la parola di Dio, l’opera  costituisce una fonte di luce, reale e metaforica, per la città», spiega Mastrovito, la cui opera è stata scelta proprio per «l’eleganza della sua luce dorata e la trasparenza luminosa dell’Agnello».

Le cinque proposte finaliste, firmate oltre che dal vincitore, dal portoghese David Oliveira, gli spagnoli Gonzalo Borondo e Jordi Alcaraz e l’italiano Edoardo Tresoldi, sono esposte fino al 9 giugno nella Pia Almoina, il centro espositivo del Museo Diocesano di Barcellona. La mostra presenta i cinque progetti attraverso modelli, disegni e descrizioni dettagliate dei materiali e degli elementi costruttivi. A introdurre i progetti è un pannello che spiega la natura dell’incarico, reso noto il 20 settembre 2023 dal Consiglio di Amministrazione della Junta Constructora de la Sagrada Família.

L’architetto Jordi Faulí, responsabile della costruzione del tempio, ha assicurato a «Il Giornale dell’Arte» che la Torre di Gesù Cristo sarà portata a termine entro la fine del 2025 e subito coronata dall’opera di Mastrovito, di modo che tutto sia pronto per celebrare il primo centenario della morte di Gaudí, avvenuta il 10 giugno 1926. «Il primo aprile abbiamo collocato a 143,5 metri di altezza la piattaforma di pietra, situata all’interno della Torre di Gesù Cristo. Si tratta di un passo importante, poiché completa il nucleo della scalinata in pietra, iniziato nel 2019 e collega l’interno della torre con l’esterno. Intanto anche la Cappella dell’Assunzione, situata in carrer Provença, segue il ritmo stabilito» ha dichiarato l’architetto.

Il tempio espiatorio entra ora nella fase più spinosa dei lavori, che interessano la Facciata della Gloria, quella principale sul carrer Mallorca, la cui costruzione prevede la demolizione di vari edifici e il trasferimento obbligato di circa 3mila famiglie. In attesa di raggiungere un accordo con il Comune sono iniziati i preparativi per la costruzione della verticalità della facciata e sono stati invitati gli artisti Miquel Barceló, Cristina Iglesias e Javier Marín a elaborare una proposta artistica per la sua decorazione. Il consiglio di amministrazione della Sagrada Família è convinto che «prima o poi» si raggiungerà un accordo con i residenti e che nei prossimi 10 anni potranno essere realizzati la grande piazza e la scalinata previsti da Gaudí.

Il modellino dell’«Agnus Dei» di Andrea Mastrovito per la Torre di Gesù Cristo della Sagrada Família a Barcellona

Roberta Bosco, 05 maggio 2025 | © Riproduzione riservata

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