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Mucho Mas, Anna Adamo Not a Lot Just Forever

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Mucho Mas, Anna Adamo Not a Lot Just Forever

La Torino degli Spazi Indipendenti

Una selezione di spazi indipendenti, dalle presenze consolidate alle nuovissime iniziative, attraverso i progetti che presentano durante la settimana dell’arte torinese

Matteo Mottin

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Torino vanta una nutrita offerta di spazi indipendenti. Gravitando attorno a idee di ricerca e condivisione più che a logiche di mercato, rappresentano una realtà fluida e in continua evoluzione che arricchisce il tessuto culturale della Città, proponendo progetti nuovi e sperimentali. Sono iniziative nate da artisti, curatori, collezionisti, con una solida programmazione volta a supportare artisti e ricerche emergenti che ancora non hanno raggiunto una piena visibilità, attraverso mostre, public program e residenze. Qui proponiamo una selezione di spazi indipendenti, dalle presenze consolidate alle nuovissime iniziative, attraverso i progetti che presentano durante la settimana dell’arte torinese.

barriera, Performance Armen, Andrius Arutiunian, 2023, ph Ilme Vysniauskaite, courtesy of the artist and eastcontemporary

ASSOCIAZIONE BARRIERA

via Crescentino 25, associazionebarriera.com

Nata nel 2007 su iniziativa di un gruppo di collezionisti torinesi, Associazione Barriera è un progetto culturale senza scopo di lucro che ha sede in un ex edificio industriale del quartiere Barriera di Milano. Ospita mostre ed eventi finalizzati al dialogo tra artisti, curatori e collezionisti, con una particolare attenzione alla musica sperimentale, la performance e le culture underground, queer e dell’Est-Europa. Dall’anno della sua fondazione presenta Colazione a Barriera, un appuntamento imperdibile di ogni settimana dell’arte torinese: 
la mattina della domenica conclusiva dell’art week inaugura una mostra accompagnandola con caffè, cappuccini e cornetti, in quello che ormai è diventato un tradizionale momento di incontro tra pubblico e operatori dell’arte. Domenica 2 novembre, dalle 10 alle 13, presenta la collettiva «Stories we carry», a cura del direttore artistico Sergey Kantsedal e di Agnieszka Faferek, direttrice della galleria milanese eastcontemporary. La mostra presenta opere di Andrius Arutiunian, Nikita Kadan, Aziza Kadyri, Mila Panic´, Ala Savashevich, Slavs and Tatars, e Anastasia Sosunova, artisti accomunati dall’incentrare le loro pratiche sulla narrazione. Attraverso installazioni, sculture e opere multimediali, «Stories we carry» riflette su come i racconti vengano conservati, frammentati e reimmaginati nel tempo e nello spazio, intrecciando temi come la tradizione orale, il folklore, il linguaggio e la sua traduzione, memoria e identità, e le politiche della rappresentazione. Concepita come la tappa conclusiva di un percorso pluriennale di programmazione di eastcontemporary, la mostra incarna la missione della galleria: promuovere il dialogo interculturale e sostenere voci emergenti e affermate, in particolare provenienti dall’Europa centrale e orientale e da altre regioni segnate dall’eredità dell’ex Unione Sovietica. Come evento collaterale la mostra presenta ARMEN, una performance dell’artista armeno-lituano Andrius Arutiunian, che invita il pubblico a un viaggio in auto per le strade di Torino, accompagnato dall’ascolto di una cassetta composta dall’artista stesso, con campioni di musica disco della diaspora armena. La performance, presentata per la prima volta in Italia dopo le precedenti tappe alla Kadist Foundation di Parigi (2024) e alla 15ª Triennale Baltica (2025), si sviluppa durante un viaggio in taxi di 42 minuti – la durata completa della cassetta – riprodotta attraverso l’impianto audio del veicolo, trasformando l’ascolto in un’esplorazione psicogeografica e una riflessione ipnotica sulla memoria diasporica, le omissioni storiche e le assenze sonore ispirata dai ricordi d’infanzia di Arutiunian. 

La performance si svolgerà dal 30 ottobre al 2 novembre, con partenza dalla fermata dei taxi della fiera Artissima e arrivo presso Associazione Barriera. Le partenze sono così suddivise: giovedì 30 ottobre: 12, 14, 15,30, 17; venerdì 31 ottobre: 12, 14, 15,30, 17; sabato 1 novembre: 12, 14, 15,30, 17; domenica 2 novembre: 12, 14, 15,30, 17. Sono previsti 3 posti per fascia oraria, e per partecipare occorre prenotarsi alla mail info@east-contemporary.org (maggiori informazioni sul sito della galleria: east-contemporary.org).

ALMANAC

corso Novara 39, almanacprojects.com

Fondata dall’attuale direttore artistico Guido Santandrea, insieme ad Astrid Korporaal e a Francesca von Zedtwitz-Arnim, e gestita oggi da Santandrea e dal curatore Filippo Berta, Almanac è un’organizzazione non profit che opera come piattaforma curatoriale per la ricerca. Attiva dal 2013 come Almanac Projects a Londra, e dal 2014 come Almanac Inn a Torino, ha presentato nelle sue due sedi più di un centinaio tra mostre personali e progetti in collaborazione con istituzioni internazionali. A luglio ha inaugurato la sua nuova sede, nel quartiere Aurora, in corso Novara 39: due piani dedicati a spazi espositivi, studi per residenze e un ampio basement per i laboratori e i progetti speciali. Nel nuovo spazio Almanac costruirà anche una biblioteca, per raccogliere e rendere accessibili al pubblico i cataloghi di Gail Cochrane, donati all’organizzazione dalla famiglia Cochrane. E proprio per continuare a far vivere l’impegno, l’energia e l’amore con cui Gail Cochrane ha sempre sostenuto la sperimentazione e la ricerca artistica, a inizio ottobre Almanac ha lanciato la prima edizione della Gail Cochrane Fellowship: dedicata ad artisti italiani under 35, offre due mesi di residenza, uno stipendio, un premio per l’acquisizione di un’opera e una mostra in cui presentare la ricerca sviluppata durante la residenza. Le candidature sono aperte fino all’1 dicembre 2025, e il vincitore sarà selezionato da un comitato composto da Stefano Arienti, Isabella Bortolozzi, Guido Costa, Angela Vettese, Maurizio Vetrugno, il team di Almanac e membri della famiglia Cochrane. Il 25 ottobre ha inaugurato «If we were to fall silent», la mostra conclusiva di New Gen, un progetto di formazione ideato da Almanac insieme a Cripta747 e Mucho Mas! rivolto ad artisti emergenti under 30. Gli 8 artisti, selezionati tramite open call, hanno partecipato a laboratori intensivi con il tutoraggio dell’artista Massimo Grimaldi. La stessa sera Almanac ha presentato «Fanfictie», la prima personale in Italia dell’artista e regista indonesiano Riar Rizaldi. In mostra troviamo l’installazione video Fanfictie: Volcanology, primo capitolo di una trilogia che indaga l’attività scientifica coloniale in Indonesia tra il XVIII e il XIX secolo, in particolare gli attriti tra lo sguardo occidentale e la visione del mondo delle popolazioni autoctone. Il progetto, realizzato in partnership con la non profit londinese Gasworks, è il risultato di un dialogo con Rizaldi iniziato nel 2024 con una residenza in Italia, tra l’isola di Stromboli e Torino, dove visitando gli archivi del Museo di Antropologia ed Etnografia l’artista è entrato in contatto con alcuni manufatti del teatro di figura Wayang di origine giavanese, che hanno ispirato direttamente gli elementi dell’installazione video. Durante la settimana dell’arte sarà anche possibile vedere i lavori dell’artista olandese Bo Wielders, che inizierà una residenza nello spazio nei mesi di novembre e dicembre. L’iniziativa è parte di un progetto di scambio annuale tra Almanac e MORPHO, un’organizzazione di base ad Anversa che offre studi e residenze internazionali. Durante il suo soggiorno, Wielders proseguirà la sua ricerca sulle diverse forme di organizzazione dell’informazione, lavorando con i libri e i cataloghi della nuova biblioteca di Almanac.

Giovedì 30 lo spazio sarà aperto dalle 15 alle 19, mentre venerdì 31, sabato 1 e domenica 2 dalle 11 alle 19, «Fanfictie» dura fino all’1 febbraio 2026, mentre «If we were to fall silent» sarà visibile fino al 30 novembre.

Cripta747 Via Giovanni Giolitti 32_c_ph credit_ Silvia Mangosio e Luca Vianello copia

CHIAROMONTE

via Barbaroux 5H, welcometochiaromonte.com/it

Chiaromonte è una piattaforma editoriale che indaga le intersezioni tra l’arte contemporanea e più ampi paesaggi culturali. Ideata da Francesco Tenaglia (Editor-in-Chief), Matteo Milaneschi (Editor) e Achille Filipponi (Editor), e sviluppata in collaborazione con istituzioni e accademie, l’iniziativa nasce dal desiderio di collocare l’arte oltre i confini di un settore isolato, attivando dialoghi capaci di estendere la ricerca artistica oltre i limiti disciplinari, sperimentando formati editoriali in collaborazione con pratiche emergenti. Il 31 ottobre, dalle 18, apre per la prima volta al pubblico il suo spazio di Torino con «Final Closet», mostra personale dell’artista statunitense Nancy Lupo. Il lavoro di Lupo esplora la relazione tra materiali, spazi e oggetti di uso comune. Attraverso disorientanti sculture e installazioni, l’artista mette in evidenza la tensione e il potenziale creativo insiti in elementi apparentemente marginali, ma capaci di influenzare in profondità la percezione dello spettatore. Lupo ha studiato alla Cooper Union di New York e alla Yale University. Vive e lavora a Berlino, e dal 2024 è professoressa alla Kunsthochschule Mainz.

La mostra è visitabile fino al 20 dicembre, da lunedì a venerdì dalle 15 alle 18, e il sabato su appuntamento; durante la settimana dell’arte, dall’1 al 5 novembre, la mostra si potrà visitare dalle 10 alle 18.

CRIPTA747

via Giovanni Giolitti 32/c, cripta747.it

Fondata nel 2008, Cripta747 è un’associazione dedita alla ricerca, produzione e diffusione dell’arte contemporanea. Attraverso mostre, residenze, eventi, concerti e programmi formativi, offre al pubblico, nonché ad artisti, curatori e ricercatori, uno spazio di confronto e sperimentazione. Oltre alla sede di via Catania 15/f, nel quartiere Regio Parco, di recente ha inaugurato una nuova venue in via Giovanni Giolitti 32/c, in uno degli angoli di piazzale Valdo Fusi. In questo spazio verrà presentato «memories and secrets», un progetto performativo e curatoriale di Elena Francalanci e Andrea Bambini in cui i due artisti, attraverso immagini, suoni e gesti, esplorano la natura ambigua del ricordo e il ruolo del segreto nella costruzione dell’identità individuale e collettiva. Elena Francalanci e Andrea Bambini collaborano dal 2023. Con un background rispettivamente nella danza e nel pianoforte, combinano la loro formazione classica con l’improvvisazione e la cultura pop, dando vita a un linguaggio che unisce musica e performance art volto a reinterpretare simboli tradizionali e gesti quotidiani. «memories and secrets» è l’esito della prima parte della ricerca che gli artisti stanno portando avanti nell’ambito della IX edizione di Cripta747 Residency Programme, una residenza di ricerca con borsa di studio che lo spazio promuove dal 2017, curata dal team interno dell’associazione (Elisa Troiano, Alexandro Tripodi e Camilla Zennaro) e da un board curatoriale composto da Caterina Avataneo e Alessandra Franetovich, che affiancano gli artisti durante l’intero periodo di residenza, facilitando l’accesso al patrimonio storico-culturale, bibliografico e archivistico del territorio, nonché al suo tessuto produttivo. Il progetto non richiede una conclusione dei progetti entro la fine della residenza a Torino, ma intende supportarne le prime fasi in vista di una ricerca più ampia, favorendone lo sviluppo nel tempo e in altri contesti.


L’evento, realizzato in collaborazione con il progetto curatoriale berlinese MOLT, verrà presentato in due appuntamenti: venerdì 31 ottobre alle 21, con apertura dello spazio dalle 18 alle 23; e sabato 1 novembre alle 19, con apertura dello spazio dalle 12 alle 23.

almanac_Fanfictie - volcanology

MUCHO MAS!

corso Brescia 89, muchomas.gallery

Mucho Mas! è un artist-run space fondato nel 2018 da Luca Vianello e Silvia Mangosio, e nasce con l’obiettivo di favorire nuove riflessioni sugli sviluppi della fotografia contemporanea sperimentale. Giovedì 24 ottobre ha inaugurato «Not a lot, just forever», personale della fotografa Anna Adamo. La mostra è realizzata in collaborazione con CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia e Futures Photography, è curata da Giangavino Pazzola insieme a Vianello e Mangosio, e presenta fotografie scattate dall’artista nell’arco di oltre 10 anni. Le immagini sono mostrate in un allestimento che favorisce associazioni inattese tra i soggetti ritratti, e che permette a ogni visitatore di comporre un personale percorso tra le molteplici narrazioni rappresentate. Adamo esplora la memoria e i legami familiari, il lutto, la trasformazione e l’underground, indagando dinamiche umane e relazioni intime con uno sguardo in cui dimensione privata e collettiva si intrecciano.

Per la settimana dell’arte la mostra vedrà un’apertura speciale domenica 2 novembre, dalle 11 alle 15,30, e rimarrà visitabile su appuntamento fino al 20 dicembre.

QUARTZ STUDIO

via Giulia di Barolo, 18/D, quartzstudio.net

Quartz Studio è uno spazio indipendente fondato nel 2014 dalla curatrice Francesca Referza. Secondo Jonathan Monk, l’artista con cui il progetto ha inaugurato il suo corso, Quartz Studio è «un piccolo spazio espositivo e progettuale finanziato privatamente, che collabora con gli artisti per aiutarli a dare forma alle proprie idee». Lo spazio è molto caratteristico: una stanza-vetrina in pieno quartiere Vanchiglia affacciata su strada, di fronte alla Fetta di Polenta di Alessandro Antonelli, con uno splendido pavimento di cementine esagonali e un’alta volta a botte. La programmazione vede principalmente artisti mid-career, in particolare quelli nati negli anni ’70, chiamati a realizzare progetti site-specific. Da martedì 28 ottobre presenta «Verso Pictures», la prima personale in Italia dell’artista australiano Stuart Ringholt.La mostra consiste in una serie di dipinti a inchiostro su carta realizzati a frottage, una tecnica di disegno in cui il foglio viene premuto contro una superficie e vi si strofina carbone o matita, rendendo visibile la trama sottostante. Ringholt per le proprie opere solitamente si serve di immagini tratte da libri e riviste, ma in questo caso ha usato come materiale di partenza un suo precedente corpus di lavori, a sua volta ispirato a un poster del 2014 che stabiliva un’associazione tra la Famiglia Reale Britannica e pubblicità di armi. Tramite il frottage i suoi vari elementi grafici, come testi, fotografie, disegni di bandiere e loghi di armi, vengono ripetutamente alterati e ricombinati in maniera astratta, con l’intento di complicare i registri e le rappresentazioni originarie. «Penso a questi lavori come a fotografie grezze modificate, a grandi prime pagine di giornale, o a frottage di superfici immaginarie, tutti realizzati con semplici processi analogici», ha dichiarato l’artista. «Richiamano la fotografia scientifica o i raggi X, ma sono, in sostanza, rappresentazioni di una mostra».

Mostra visibile su appuntamento fino al 10 gennaio 2026.

© quartz studio

BAR

via Santa Chiara 8, baaaar.com

BAR è una galleria fondata nel 2019 da Federica Panelli e Annalisa Stabellini. Pur trattandosi di un’iniziativa commerciale, porta avanti un dialogo solido e costante con le altre realtà presentate, proponendo artisti emergenti italiani e internazionali alla loro prima mostra in città, e al contempo presentando progetti con figure storicizzate. Inaugura la sua programmazione con una mostra di Hilary Lloyd, proseguendo con personali dell’artista statunitense Bradley Kronz, della filmmaker tedesco-iraniana Yalda Afsah, del pittore tedesco Constantin Nitsche e di Sara Ravelli. Ha presentato una personale di Lydia Silvestri accompagnata da un testo della poetessa Allison Grimaldi Donahue, e collettive con opere, tra gli altri, di Isamu Noguchi, Carlo Mollino, Ettore Spalletti e Liliana Moro. Nel 2023 ha partecipato ad Artissima nella sezione Back to the Future con uno stand dedicato a Lydia Silvestri, mentre a giugno ha partecipato alla prestigiosa fiera Liste di Basilea con un solo booth di Sara Ravelli.

Il 29 ottobre, dalle 16 alle 22, inaugura una collettiva con opere di Victoria Colmegna, Marietta Mavrokordatou e Marco Pio Mucci. La mostra sarà visibile ogni sabato dalle 12 alle 19, o su appuntamento, fino al 20 dicembre.

IDEM STUDIO

via Lancia 4, idemstudio.it

In città c’è uno spazio in cui la ricerca artistica prende forma collettiva: IDEM Studio. Nato nel 2015 dall’incontro tra Ruggero Baragliu, Samuele Pigliapochi e Angelo Spatola, il progetto si fonda sul desiderio di far dialogare percorsi diversi, intrecciandoli in una riflessione condivisa sull’immagine contemporanea. La sede del collettivo in questi giorni si trasforma in una foresta di segni e forme, un ambiente immersivo dove i linguaggi artistici si incontrano e si fondono in una dimensione fluida, quasi sottomarina. La mostra «Painting, Panic (and other Passions)», in collaborazione con la galleria Weber &Weber di Torino, è un’indagine sulla capacità della pittura di resistere e trasformarsi. Spostandosi nel quartiere Aurora, RELIFE Torino, la nuova vita della storica sede Lavazza, oggi trasformata in una studenthouse sostenibile, ospita AIR – MONADI, installazione di IDEM Studio a cura di Chiara Manca. L’opera, composta da 10 elementi metallici sospesi dipinti a mano, evoca relazioni e armonie tra entità autonome ma interconnesse, in dialogo con la vocazione del luogo nel costruire una comunità aperta, solidale e partecipata.

Per la settimana dell’arte il 31 ottobre alle 12 in corso Novara 59 inaugura l'installazione Air − Monadi, e alle 20 in via Lancia 4 la mostra Painting, Panic (and other Passions).

Matteo Mottin, 28 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

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