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MATTEO MOTTIN

La quarantina di opere esposte nella collettiva di Guarene, nel Roero, sono un’introduzione alle due mostre torinesi che celebrano l’importante traguardo

«Inserzioni», ispirata a un’opera di Lawrence Weiner, mette in dialogo opere di Guglielmo Castelli, Lydia Ourahmane e Oscar Murillo con il suggestivo museo di arte contemporanea 

Nel Complesso di Santa Croce, ex convento e riformatorio, si è inaugurata la mostra «Ruins», primo appuntamento targato MARES. Negli spazi storici del complesso architettonico sono visibili fino al 5 ottobre le opere site specific di quattro giovani artisti che si sono interrogati su memoria, natura e futuro del territorio alessandrino

Il progetto a cura di Lisa Andreani si articola in una mostra, una conferenza, una residenza e un disco (in vinile). Al centro delle opere di Nicola Di Croce, Nicolò Pellarin e Ramona Ponzini è il suono inteso come spazio di relazione, prossimità e ascolto critico

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Da grande esperto del tema («solo Venezia mi ha cambiato la vita»), il curatore parla dei cambiamenti degli ultimi trent’anni: «Un tempo le biennali erano il luogo dove si scoprivano gli artisti, adesso sono le biennali a scoprire gli artisti nelle gallerie»

Giorgio Andreotta Calò, in occasione del decennale di questo rito apotropaico, compone un libro con un’appropriata struttura speculare che riflette la simmetria suggerita sia dal titolo che dall’azione stessa

Nel Museo d’arte moderna Msn Warsaw, Pierre Bal-Blanc propone l’ipotesi di un’influenza della scuola filosofica dei Cinici nella storia dell’arte performativa

Nel Castello di Rivoli la prima retrospettiva museale in Italia e la prima senza l’artista: oltre alle installazioni, la curatrice Marcella Beccaria ha voluto «guardare al disegno, quale pratica che attraversa l’intera sua storia, nella quale inizio e fine coincidono»

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Una mostra in continua trasformazione propone, in quattro anni, un racconto vivente di interventi nello spazio pubblico dagli anni Sessanta ad oggi con più di 120 artisti da oltre 40 Paesi

Giorgio Di Domenico ripercorre, ricostruisce, contestualizza e analizza i due numeri della rivista, usciti tra il 1976 e il 1977, in cui sono raccolti 46 interventi di artisti come Nauman, Oursler, Chia, Clemente, Boetti, Sacchi, Agamben, Sauzeau, Paolini, Anselmo e Acconci

Una narrazione non lineare (che assomiglia molto ai quadri dell’artista britannico) dimostra che tra la scrittura e l’area visiva c’è una linea di demarcazione meno netta di quanto si creda

Maddalena Dish ha ricostruito, all’interno di un nuovo catalogo ragionato, l’evoluzione delle architetture primordiali «dai mille volti» dell’esponente dell’Arte Povera

Il vicedirettore del Museo d’Arte Contemporanea descrive la nuova edizione del Catalogo delle Collezioni edito dalla Società Editrice Allemandi, destinato sia agli specialisti sia al pubblico generale

I 40 anni del museo torinese di arte contemporanea scanditi in una cronologia anno per anno

«Ritengo che il mio contributo sia stato la difesa incondizionata del museo nonostante i tagli di budget e un’assurda politica di governance e accorpamento dei musei del territorio»

«In tre anni ho avuto il tempo di impostare un lavoro sulle grandi figure irregolari del mondo dell’arte e della letteratura, ma questo non so se possa essere giudicato un contributo duraturo, ammesso che abbia un senso parlare di contributi duraturi per istituzioni come i musei di arte contemporanea, che dovrebbero tendere, diciamo per loro natura, a una metamorfosi continua»

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