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Felice Casorati, «Concerto», 1924 (particolare)

© Archivio Casorati

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Felice Casorati, «Concerto», 1924 (particolare)

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La Torino di Felice Casorati in prima Tv su Rai 5

Mentre si svolge la mostra a lui dedicata a Palazzo Reale di Milano, un documentario fa luce sull’artista multiforme. La curatrice Giorgina Bertolino lo racconta partendo dalla residenza-studio sulle colline di Pavarolo

Letizia Riccio

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Art Night, l’appuntamento settimanale di Rai 5 con l’arte, dedica una puntata a Felice Casorati in concomitanza con la mostra a Palazzo Reale di Milano (15 febbraio-29 giugno). Mercoledì 19 febbraio, alle 21.15, va in onda in prima visione «Felice Casorati. Uno studio tutto per sé». Il documentario di Rai Cultura, scritto da Emanuela Avallone e Linda Tugnoli, pone al centro della narrazione lo studio come fucina creativa dell’artista. E quindi la sua presenza significativa a Torino, con la casa-atelier di Via Mazzini e la residenza-studio di Pavarolo, nel verde delle colline circostanti. Accompagna la narrazione la storica dell’arte Giorgina Bertolino, curatrice (con Fernando Mazzocca e Francesco Poli) della mostra in corso a Milano. Bertolino, consulente scientifica del documentario di Rai 5, è autrice del Catalogo generale delle opere di Felice Casorati. I Dipinti. 1904-1963 e Le sculture, (con Francesco Poli, Allemandi, 1995, 2004) e di numerose pubblicazioni dedicate all’artista. Ripresa all’interno dell’atelier di Pavarolo, Bertolino spiega: «Dalla finestra di questo studio, con la vista delle colline, Casorati nel 1934 dipinge “Daphne a Pavarolo”. E, accompagnato dalla moglie, percorre i campi nei dintorni, entrambi con le cassette dei colori, dipingendo paesaggi». Nel documentario in onda mercoledì 19 (e, in seguito, visibile su Rai Play), le nipoti Giulia, Natalia e Chiara Casorati aprono le porte di via Mazzini e di Pavarolo; ovvero dell’universo familiare e creativo dell’artista e della moglie Daphne Maugham, già sua allieva e poi compagna di vita.

Felice Casorati (Novara, 1883-Torino, 1963) si trasferisce a Torino nel 1917, anno della Rivoluzione russa, mentre la città di Antonio Gramsci e di Piero Gobetti è in pieno fermento. La stretta amicizia con Gobetti è raccontata nel documentario da Cesare Pianciola del Centro Studi Piero Gobetti di Torino. L’attività artistica di Casorati incrocia il mecenatismo di due personaggi topici dell’epoca: l’industriale Riccardo Gualino e sua moglie Cesarina. Del rapporto di Casorati con il primo parlano Alessandro Martini, giornalista e storico dell’architettura, e Stefano Baldi, della Biblioteca di arte, musica e spettacolo dell’Università di Torino. Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente dell’omonima Fondazione torinese per l’arte contemporanea, approfondisce, invece, la figura di Cesarina. Raccontando la Gualino, che fu anche danzatrice, attraverso un'opera contemporanea ispirata alla coreografa e ballerina tedesca Mary Wigman.

L’intervento di Chiara Bertola, direttrice della Gam-Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino (dove sono esposte diverse opere di Casorati, fra le quali la stessa «Daphne a Pavarolo»), colloca l’attività dell’artista all’interno del panorama torinese. A questo proposito, spiega ancora Giorgina Bertolino nel corso del documentario: «Casorati amava raccontare se stesso isolato e solitario. Questo non è del tutto vero; e non vuol dire che non abbia attraversato le tendenze del gusto tra gli anni Dieci e i Sessanta del Novecento. Casorati partecipa anche al ritorno del dialogo che i pittori intessono con l’arte antica. Ma non ha mai fatto parte di un gruppo o aderito al programma di un movimento in modo esclusivo». La Rai, attraverso il racconto del responsabile dei Beni Artistici, Ennio Matano, presenta un’importante dipinto di Casorati, di proprietà dell’azienda: «Concerto», del 1924, scelto all’epoca da Lionello Venturi per la Biennale di Venezia. In tempi recenti, fra le opere della collezione Rai, «Concerto» è stata la più richiesta per le mostre e, fino allo scorso dicembre, la tela era esposta al MaXXI di Roma, in occasione della mostra «70 anni di Televisione, 100 anni di Radio».

Il successo internazionale delle opere di Felice Casorati viene spiegato, nel corso del documentario di Art Night, dallo storico dell’arte Sergio Cortesini. Non manca il ritratto dell’artista come scenografo, tratteggiato da Vittoria Crespi Morbio, presidente dell’Associazione Amici della Scala, che si sofferma sull'attività di Casorati per i grandi teatri lirici italiani, in particolare per la Scala di Milano. Alessandro Botta, docente dell’Accademia Albertina, racconta il percorso di Casorati insegnante, da autodidatta a maestro dell'Accademia, fino a divenirne presidente. Infine un cenno al rapporto con la musica, primo amore di Casorati, che da giovane voleva diventare musicista: Giangiorgio Satragni, docente del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, illumina la profonda amicizia di Felice con il compositore Alfredo Casella.

Felice Casorati, «Silvana Cenni», 1922. © Archivio Casorati

Letizia Riccio, 18 febbraio 2025 | © Riproduzione riservata

La Torino di Felice Casorati in prima Tv su Rai 5 | Letizia Riccio

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