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Redazione
Leggi i suoi articoliSotto la direzione e la responsabilità scientifica di Alessia Morigi, docente di Archeologia classica dell’Università di Parma, procede l’annuale missione archeologica dell’Ateneo emiliano alla Villa di Teodorico a Galeata (Fc).
La campagna di scavo 2025, a 10 anni dall’avvio di queste ricerche e a più di 80 anni dalla scoperta del sito archeologico, sta riportando per la prima volta alla luce la villa del re Teodorico: ampi spazi, architetture movimentate da padiglioni mistilinei, decorazioni in mosaico policromo e in foglia d’oro ispirate ai mosaici ravennati.
Rivedranno la luce tutte le strutture rinvenute a partire dalle prime scoperte del 1942, con un intervento di scavo e rilievo finalizzato a studiare, valorizzare e aprire al pubblico l’imponente residenza del re Teoderico.
Tutto questo in vista dell’avvio imminente dei lavori per l’inaugurazione della nuova area archeologica, in corso di preparazione da parte dell’Università di Parma in collaborazione con il Comune di Galeata e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, che si concretizzerà in occasione delle celebrazioni teodericiane del 2026.
L’indagine stratigrafica, di documentazione dell’attività di cantiere e di studio dei materiali emersi, è stata progressivamente integrata da esperienze di realtà aumentata, dai Gis (Geographic Information Systems, sistemi informativi geografici), dal restauro archeologico, dal rilievo da drone, dalla fotogrammetria digitale, da geoarcheologia, idroarcheologia e paleoidrogeologia e da spettroscopia applicata ai materiali archeologici.

Veduta dell'area di scavo dell'impianto termale della Villa di Teodorico. Foto: Ministero della Cultura
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