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Mariella Rossi
Leggi i suoi articoliNella cittadina più a nord del nostro Paese, inserita nella lista dei Borghi più belli d’Italia, storia, arte e architettura testimoniano lo stretto legame tra Mediterraneo e Mitteleuropa. Esemplare a questo proposito la via principale di Vipiteno, nella quale il Gotico nordico si fonde armoniosamente con lo stile rinascimentale italiano, diventando un simbolo interculturale oltre che uno degli scorci più belli dell’Alto Adige.
La via che punta alla torre civica con le architetture che su essa sorgono è chiamata Città Nuova, anche se tutti gli edifici mantengono le caratteristiche del XV e XVI secolo, con i tipici bovindi dell’area, detti Erker.
Alla medesima epoca risale anche il Municipio, il cui Erker fu progettato da Jörg Kölderer. Il palazzo è visitabile e ospita stemmi, ritratti ed epigrafi legati alla storia della città, che grazie a una pietra miliare del 200 d.C. arriva sino all’epoca romana, quando Vipiteno si trovava lungo la via principale di passaggio tra sud e nord dell’impero, in prossimità del Passo del Brennero. Il sistema museale più importante di questo paese, che conserva nel dna e nel patrimonio la sua natura di confine, si trova alla porta sud della cittadina.
Da una ventina d’anni, nell’ala est della Casa della Commenda si trovano infatti il Museo Civico e il Museo Multscher. Il primo conserva oggetti e documenti attinenti alla storia della città, come documenti feudali imperiali e privilegi delle varie corporazioni artigianali con sigilli e insegne. Il secondo è dedicato al maestro Hans Multscher di Ulma, autore di un altare a bandelle che fu al centro di una vera odissea nell’Europa del secolo scorso. L’opera, realizzata nel Quattrocento per la chiesa parrocchiale e conservata in parte presso il museo, venne donata da Mussolini al maresciallo del Reich Hermann Göring.
Alla fine della guerra le pale furono restituite allo Stato italiano e vennero conservate nel Museo degli Uffizi a Firenze. Solo nel 1959 tornarono a Vipiteno. La Casa della Commenda, dove il museo è ospitato, è un ospizio dell’Ordine Teutonico, nato da un antico ospizio mariano.
Una delle principali fonti di reddito dell’Ordine era costituita dai diritti di alpeggio. Per procurarsi durante l’estate il fieno per l’inverno, era infatti necessario portare il bestiame al pascolo in alta quota. L’importanza del bestiame in questo luogo alpino è ancora vivo e in estate: a luglio e agosto, si svolgono «Le giornate dello yogurt», con visite guidate individuali alla Latteria Vipiteno fondata nel 1884, lo stesso anno in cui la Fondazione oggi chiamata Deutschhaus riuscì ad acquisire la Commenda dal conte Ferdinando di Thurn und Taxis, destinandola prima a ospedale e poi a luogo di cultura. Da visitare anche l’adiacente chiesa barocca ottagonale di Santa Elisabetta.
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