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Brian Duffy (1933-2010), The Original Dye Transfer Print Artwork for David Bowie’s 'Aladdin Sane (Eyes Shut)' Album Cover, 1973

Duffy © Duffy Archive & the David Bowie Archive™. Courtesy of Bonhams

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Brian Duffy (1933-2010), The Original Dye Transfer Print Artwork for David Bowie’s 'Aladdin Sane (Eyes Shut)' Album Cover, 1973

Duffy © Duffy Archive & the David Bowie Archive™. Courtesy of Bonhams

La copertina di Aladdin Sane di David Bowie venduta per 381.400 sterline da Bonhams

La foto con gli occhi chiusi e il fulmine sul volto della rockstar americana entra nella storia delle aste come la copertina di album più preziosa di sempre.

Margherita Panaciciu

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È l’immagine che ha definito un’epoca, il volto attraversato dal fulmine rosso e blu che ha trasformato David Bowie in un’icona assoluta della cultura pop. Oggi, quella stessa immagine ha riscritto la storia del collezionismo musicale: la stampa originale della copertina di Aladdin Sane (Eyes Closed), scattata da Brian Duffy nel 1973, è stata venduta da Bonhams per 381.400 sterline, stabilendo un nuovo record mondiale per una copertina di album.
L’opera, stimata tra le 250mila e le 300mila sterline, era il pezzo di punta dell’asta La Mona Lisa del Pop: The Duffy Archive, tenutasi online dal 22 ottobre al 5 novembre su bonhams.com. Tutti i lotti provenivano direttamente dal Duffy Archive, fondato e diretto dal figlio del fotografo, Chris Duffy. Oltre alla celebre stampa, l’asta ha proposto anche due provini a contatto originali di Bowie per Aladdin Sane, venduti per 19.200 sterline, e lo sgabello utilizzato dal musicista durante il servizio fotografico, aggiudicato per 2.816 sterline. «La copertina di “Aladdin Sane” è una delle immagini più iconiche della storia del pop», ha commentato Claire Tole-Moir, responsabile del dipartimento di cultura popolare di Bonhams. «Siamo lieti che la sua importanza sia stata riconosciuta con questo nuovo record mondiale». Anche Chris Duffy ha espresso la sua emozione per il risultato: «Mio padre sarebbe onorato di sapere che, a quindici anni dalla sua scomparsa, la ‘Mona Lisa del pop’ ha raggiunto un record mondiale e consolidato la sua posizione di icona culturale».

La nascita di un’icona
Scattata nello studio londinese di Duffy nel 1973, la foto ritrae Bowie con gli occhi chiusi, il viso attraversato da un fulmine disegnato dal truccatore Pierre La Roche. L’idea nacque da un’intuizione del fotografo stesso, che volle dare all’immagine un impatto visivo “sovrumano”, destinato a lanciare Bowie nel firmamento delle superstar. Duffy utilizzò un complesso processo Kodak a trasferimento di colore (dye transfer), che garantiva una profondità cromatica e una brillantezza senza precedenti. La lacrima aerografata sulla clavicola di Bowie, opera dell’artista Philip Castle, completò la composizione, trasformandola in una vera e propria opera d’arte pop. La collaborazione tra Duffy e Bowie durò nove anni e generò cinque celebri sessioni fotografiche, culminate nelle copertine di Lodger e Scary Monsters (and Super Creeps). Come racconta Chris Duffy nel libro Duffy Bowie: Five Sessions, la genesi del titolo Aladdin Sane nacque da un gioco di parole: «Duffy chiese a David come si sarebbe chiamato l'album, e lui rispose “A Lad Insane”. Mio padre lo interpretò come “Aladdin Sane”. Credo che gli sia sembrata un’illuminazione geniale». Per quasi quarant’anni, la foto con gli occhi chiusi è rimasta l’unica immagine conosciuta di quella leggendaria sessione, fino a quando nel 2010 una versione alternativa con gli occhi aperti è stata approvata per il libro Any Day Now di Kevin Cann e successivamente utilizzata dal V&A per la mostra David Bowie Is... del 2013. 

Margherita Panaciciu, 05 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

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