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Ai Weiwei nel suo studio mentre lavora a «Three Perfectly Proportioned Spheres and Camouflage Uniforms Painted White», 2025, opera commissionata da RIBBON International per Kyiv

Foto Adam Simons e RIBBON International

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Ai Weiwei nel suo studio mentre lavora a «Three Perfectly Proportioned Spheres and Camouflage Uniforms Painted White», 2025, opera commissionata da RIBBON International per Kyiv

Foto Adam Simons e RIBBON International

La «divina proportione» di Ai Weiwei per Kyiv

Un’installazione commissionata all’artista cinese, ispirata alle illustrazioni di Leonardo da Vinci, sarà allestita in un ex padiglione espositivo sovietico nella capitale ucraina

Gareth Harris

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A settembre a Kyiv Ai Weiwei svelerà una nuova, monumentale installazione commissionatagli appositamente per la capitale ucraina. Intitolata «Three Perfectly Proportioned Spheres and Camouflage Uniforms Painted White» («Tre sfere perfettamente proporzionate e uniformi mimetiche dipinte di bianco»), l’opera è «una risposta site specific all’intensificarsi dei conflitti armati che minacciano il mondo contemporaneo», spiega RIBBON International, la piattaforma culturale senza scopo di lucro che ne ha promosso la realizzazione.

L’installazione verrà allestita nel Pavilion 13, uno spazio espositivo d’epoca sovietica a Kyiv restaurato grazie all’intervento congiunto dello studio di architettura ФОРМА (FORMA) e di RIBBON International e riaperto dal 19 giugno con  «Шубін/Shubin», un intervento dell’artista Sam Lewitt, di base a Berlino. Il titolo evoca un mito tratto dalla cultura mineraria dell'Ucraina orientale (il Pavilion 13 era un ex vetrina dell'industria carbonifera ucraina): il nome proprio «Shubin» si riferisce infatti a un mitologico «fantasma delle miniere». Il contributo di Lewitt comprende un'opera cinematografica, prodotta in loco, un’insegna al neon sulla facciata dell’edificio e ricostruzioni scultoree dell'arredamento originale del padiglione. 

Il progetto di Ai Weiwei gode anche del sostegno del Pavilion of Culture, istituzione di Kyiv animata da una comunità di curatori e ricercatori. L’accesso all’esposizione sarà gratuito e aperto al pubblico dal 14 settembre al 30 novembreNel suo nucleo più profondo, questa mostra è un dialogo tra guerra e pace, razionalità e irrazionalità, dichiara Ai Weiwei. Credo che l’arte rappresenti l’unica via di salvezza per l’umanità rispetto all’autoritarismo e alle forme più pervasive di burocrazia tecnica».

In un’intervista rilasciata a «The Art Newspaper», Ai Weiwei spiega che l’opera è composta da tre sfere, originariamente denominate «De divina proportione», ispirate alle celebri illustrazioni leonardesche dedicate all’omonimo trattato matematico di Luca Pacioli.

«Lavoro su queste sfere da oltre quindici anni [dal 2004 al 2012 in origine], racconta Ai Weiwei. Ognuna di esse è rivestita da uniformi mimetiche, cucite insieme tramite bottoni e strutturate in forme pentagonali o esagonali. Le dimensioni variano: alcune raggiungono i sei metri di diametro, altre i tre. Le sfere sono collegate tra loro attraverso pantaloni mimetici, anch’essi cuciti».

«Le uniformi mimetiche che avvolgono le sfere sono state dipinte di bianco, dando vita a tre volumi connessi, simili nell’insieme a un grande osso candido, prosegue l’artista. Sotto questa superficie si cela un significato più profondo: un’allusione alla storia dello sviluppo della civiltà, alla memoria collettiva, e alla tragica realtà che oggi appare fin troppo normalizzata e in continuo divenire».

Ogni indumento mimetico utilizzato per l’opera, dalla progettazione al taglio, è stato realizzato seguendo motivi ispirati ai gatti abbandonati che Ai Weiwei e il suo team hanno accolto e cresciuto nel tempo. «Questi animali hanno vissuto con noi per molti anni; alcuni, nel frattempo, ci hanno lasciato, ricorda l’artista. In tempi di guerra, gli animali spesso diventando vittime silenziose e ignorate».

Parallelamente RIBBON International ospita fino al 28 settembre presso lo Yermilov Centre di Kharkiv la mostra «Pairs Skating», con opere fotografiche di Wolfgang Tillmans e Boris Mikhailov.

Secondo il Center for Strategic and International Studies, che ha sede negli Stati Uniti, il bilancio delle vittime ucraine dall’inizio dell’invasione russa del 24 febbraio 2022 si aggira attorno alle 400mila unità, mentre fonti del Ministero della Difesa britannico stimano oltre un milione di militari russi uccisi o feriti nel medesimo arco temporale.

Gareth Harris, 26 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

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