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Il famoso 798 Art District di Pechino

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Il famoso 798 Art District di Pechino

La formula del Gallery Weekend

Sono giorni in cui le gallerie, ma non solo, aprono le loro porte favorendo scambi e confronti con il pubblico dell’arte: da Berlino a Zurigo passando per Pechino e Londra

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Giorgio Guglielmino

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Nata un po’ in sordina, la formula dei Gallery weekend si sta espandendo un po’ ovunque dall’Europa all’Estremo Oriente. I prossimi appuntamenti in questo senso sono infatti il Beijing Gallery Weekend, il London Gallery Weekend e il Zurich Gallery Weekend. La formula utilizzata da Pechino è in realtà un ibrido, a metà tra il classico Gallery Weekend e una fiera vera e propria. Durerà infatti un’intera settimana, dal 24 maggio al 2 giugno, con i primi tre giorni riservati solo agli ospiti «vip». Inoltre in aggiunta alle 21 gallerie locali della sezione principale, tra le quali spiccano la Galleria Continua e la Lisson Gallery, entrambe con spazi permanenti nella capitale cinese, vi è una sezione dedicata alle «visiting gallery» che include Chantal Crousel, Almine Rech e Sprüth Magers. L’evento ha il suo epicentro nel famoso 798 Art District, creato nel 2002 nei capannoni di una ex fabbrica militare.

Il London Gallery Weekend ha una durata tradizionale di tre giorni dal 31 maggio al 2 giugno e può contare su un impressionante numero di 146 spazi che rimarranno aperti per l’intero fine settimana, oltre a eventi collaterali che includono performance, ricevimenti e visite guidate in specifiche aree della città a maggiore densità di gallerie ideate da curatori o artisti giovani ma già più che affermati come Flora Yukhnovich.Molto interessante appare anche il Gallery Weekend che si terrà a Zurigo dal 7 al 9 giugno, anche se forse un po’ troppo a ridosso di Art Basel che martedì 11 giugno apre solo su invito. È ipotizzabile che un collezionista compri opere a Zurigo due giorni prima di gettarsi nell’euforia della più bella fiera al mondo? Mi pare improbabile. Zurigo comunque offre, così come Londra, manifestazioni collaterali e un totale di addirittura 130 eventi, coinvolgendo anche il Migros Museum e la Zurich Kunsthalle. Ottime le gallerie che partecipano: da Eva Presenhuber a Mai 36, da Hauser & Wirth a Karma International, da Tobias Mueller (ex Direttore della Galleria di Bruno Bischofberger) a Fabian Lang.

Proprio a proposito del Gallery Weekend della città svizzera, il gallerista ha dichiarato: «ho visto la ZAW crescere sempre di più, non solo in termini di dimensioni, ma anche di organizzazione e professionalità. Oggi è un appuntamento fisso nel calendario artistico internazionale e una tappa obbligata prima di Art Basel. Tutte le istituzioni e le gallerie fanno un grande sforzo per presentare le migliori mostre dell’anno, compresi noi della Galerie Fabian Lang, e offrono un elaborato programma di supporto con conferenze sugli artisti e ‘walkthrough’. Questo va di pari passo con l’aumento della popolarità di Zurigo come città della cultura e con un’offerta culturale di alta qualità, ma molto articolata».

Prima di Pechino, Londra e Zurigo, i più recenti Gallery Weekend sono stati quello di Berlino (26-28 aprile), forse fino ad ora il meglio organizzato, e quello di Roma (10-12 maggio). È una formula che funziona? Innanzitutto è un evento a costi bassissimi la qual cosa fa tirare un sospiro di sollievo ai galleristi che tra affitto dello spazio e movimentazione delle opere affrontano costi crescenti per partecipare alle fiere. Il Gallery Weekend non può però ridursi ad una semplice apertura delle gallerie in giorni festivi. Deve essere accompagnato da manifestazioni collaterali, dall’inaugurazione di nuove mostre, dall’agevolare gli spostamenti ai collezionisti eventualmente, come accade a Berlino, mettendo a disposizione autovetture che portano da un capo all’altro della città. Solo così la formula del Gallery Weekend funziona. Speriamo che Roma si adegui.

«Kind and Sharp» (2024) di Elena Alonso in mostra da Fabian Lang durante la Gallery Art Week di Zurigo

Giorgio Guglielmino, 23 maggio 2024 | © Riproduzione riservata

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La formula del Gallery Weekend | Giorgio Guglielmino

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