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Una veduta del Duomo di Milano (a destra) e di Galleria Vittorio Emanuele II a sinistra

Foto tratta da Wikipedia di © Steffen Schmitz (Carschten) / Wikimedia Commons / CC BY-SA 4.0, CC BY-SA 4.0

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Una veduta del Duomo di Milano (a destra) e di Galleria Vittorio Emanuele II a sinistra

Foto tratta da Wikipedia di © Steffen Schmitz (Carschten) / Wikimedia Commons / CC BY-SA 4.0, CC BY-SA 4.0

La guida alla Milano Art Week 2025

La settimana dell’arte milanese, in concomitanza con Miart, vede all’opera istituzioni, università, fondazioni, gallerie e associazioni, spazi pubblici e spazi indipendenti per raccontare la complessità contemporanea (e non solo)

Michela Moro

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Sessanta inaugurazioni per 350 eventi rendono la Milano Art Week a disposizione dei pubblici più diversi, con un’offerta vastissima di mostre, visite guidate, workshop, aperture straordinarie, incontri con gli artisti e performance di ogni genere. 

Arrivata alla nona edizione, la Milano Art Week, in concomitanza con Miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea (alla quale si aggiunge Mega Art Fair), vede all’opera istituzioni, musei, università, fondazioni, gallerie e associazioni, spazi pubblici e spazi indipendenti per raccontare la complessità contemporanea, declinata in tutte le sue possibilità. Come ha detto l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi «è la manifestazione dell’effervescenza della nostra città». 

Elencando in ordine sparso le sedi più istituzionali, al Pac-Padiglione d’Arte Contemporanea arriva «Shirin Neshat. Body of Evidence», Palazzo Reale propone «Pastorale», la nuova personale di Nico Vascellari, oltre alla fitta programmazione che va da «Casorati» a «Da Cindy Sherman a Francesco Vezzoli. 80 opere di artisti contemporanei» e «Art Déco. Il trionfo della modernità». «The four faces of A man», mostra dell’artista di origine armena Anna Boghiguian è presentata alla Gam-Galleria d’Arte Moderna; «Travelogue. Storie di viaggi, migrazioni e diaspore» al Mudec-Museo delle Culture esplora le connessioni culturali sul tema del viaggio attraverso le arti; alla Triennale l’esposizione «John Giorno: a labour of Love» indaga le forme di amicizia, dialogo e supporto nel mondo della cultura, mentre Pirelli HangarBicocca presenta la prima antologica dell’artista giapponese Yukinori Yanagi; alla Fondazione Ica Milano si può visitare «Jasper Morrison. The Lightness of Things». La Fondazione Prada propone «Typologien», indagine sulla fotografia tedesca del Novecento, e «Nada» di Thierry De Cordier. Il Museo del Novecento conclude il rinnovamento delle collezioni del XX secolo, e ospita «Rauschenberg e il Novecento», realizzata in occasione del centenario della nascita dell’artista, mentre alle Gallerie d’Italia, sempre in occasione del centenario il caveau di piazza Scala raccoglie una selezione di capolavori di Rauschenberg dalla Collezione Agrati. 

L’offerta variegata non riguarda solo l’arte contemporanea, ma coinvolge dagli «Etruschi del Novecento» alla Fondazione Luigi Rovati, al Museo Poldi Pezzoli con «La seduzione del colore. Andrea Solario e il Rinascimento tra Italia e Francia» realizzata in collaborazione con il Louvre. Questa è solo la punta dell’iceberg. Ricordarsi di visitare Ordet, Casa degli artisti, Fabbrica del Vapore e ViaFarini, andare al cinema e seguire i fitti panel di incontri. Per chi sopravvive il Salone del Mobile è alle porte. 

Per il programma completo clicca qui.

Michela Moro, 31 marzo 2025 | © Riproduzione riservata

La guida alla Milano Art Week 2025 | Michela Moro

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