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Nicola Davide Angerame
Leggi i suoi articoliL'associazione culturale TAG-Torino Art Galleries compie un quarto di secolo e celebra il traguardo con tre eventi, primo dei quali, sabato 1 novembre, (ore 18-23), la TAG Art Night, divenuta un rito collettivo cittadino; secondo evento, le TAG Art Coffee Breakfast, le colazioni d’arte realizzate in collaborazione con il Gruppo Lavazza, che il 31 ottobre e l’1 e 2 novembre (ore 10-12) invitano il pubblico a incontrare artisti e curatori in un’atmosfera conviviale. A ciò si aggiunge la prima edizione di un progetto internazionale, TAG-Torino Art Galleries meets Art Palma Contemporani, un programma di scambio con le gallerie d’arte di Palma di Maiorca e la loro associazione: nove sedi torinesi (A Pick Gallery, Crag, Febo e Dafne, Gagliardi e Domke, Umberto Benappi, Mazzoleni, metroquadro, Riccardo Costantini e Weber & Weber) accoglieranno dal 29 ottobre (ore 17-20) gli artisti provenienti dalle Baleari, mentre nel 2026 il dialogo proseguirà sull’isola. Tutti gli eventi sono a ingresso libero e realizzati con il sostegno della Fondazione Arte Crt, ente strumentale «art oriented» di Fondazione Crt.
La ricchezza delle mostre TAG si può articolare in percorsi: eccone tre, tra i tanti possibili. Primo: le mostre che esplorano la percezione, il rapporto con il mondo esterno e il controllo dei corpi. «Co-mondo» di Mario Airò (Italia, 1961) alla Tucci Russo costruisce un universo immaginifico in dialogo con le idee di Marquis Hill, trombettista e poeta jazz di Chicago, e sul fatto che «ogni contenuto della nostra coscienza, sostiene Airò, ogni fantasia, invenzione, immaginazione siano frutto di qualche nostro incontro col mondo». Da Giorgio Persano, Taus Makhacheva (Russia, 1983) esplora, in «Seeing, Touching, Imbibing», il gesto culturale attraverso opere che con ironia antropologica trasformano la percezione del reale in esperienza sensoriale e riflessiva. Simóndi Gallery presenta «Soglie del controllo» e riunisce tre voci femminili che interrogano la sorveglianza globale: Eva Frapiccini (Italia, 1978) intreccia sogno e archivio, Rana Hamadeh (Libano, 1983) realizza installazioni-opera tra teatro e teoria politica, Pınar Öğrenci (Turchia, 1973) esplora l’oppressione, i movimenti migratori e le memorie collettive del trauma. Alla Mazzoleni, Iran do Espírito Santo (Brasile, 1963), con «Tracciare il pensiero. 2002-2025», articola una serie di lavori site specific intorno al concetto di scala e di proporzione, dialogando con gli spazi della galleria. Nella mostra «Hansel, Gretel and Barbie on a Bike» la pittura di Michael Alexander Campbell (Giamaica, 1999) combina, da Luce Gallery, la mitologia pop e la critica sociale in un linguaggio ironico e intenso. Il corpo digitale e l’identità postumana, sono al centro delle opere di Charlie Stein (Germania, 1986) in «Virtually Yours» che metroquadro presenta come parte del progetto TAG-Torino Art Gallery meets Art Palma Contemporani, mentre la mostra principale, «Equilibri», propone un dialogo tra Monique Rollins (Usa, 1980) e David Row (Usa, 1949) in forma di paesaggio astratto che oscilla tra impulso e misura, emozione e struttura.
Un secondo percorso, può contemplare la fotografia, sempre ben rappresentata nelle gallerie TAG. Questa edizione vede gli scatti di Paolo Pellegrin (Italia, 1964) impegnati in un progetto off-site della Galleria Umberto Benappi, che al NH Collection Carlina presenta «Volatilia», una mostra dedicata al volo come metafora di libertà e vulnerabilità e la video installazione «Birds». Photo & Contemporary propone «Timeless Roots», mostra in cui Francesco Bosso (Italia, 1959) esplora i mari del Far East e gli uliveti primigeni della Puglia come altrettanti luoghi di una natura primordiale, arcaica, selvaggia e perfino astratta. Alla Galleria In Arco, invece, la collettiva «The Deep Eye. Da Mapplethorpe a Greenfield-Sanders» intreccia gli sguardi fotografici di autori che hanno ridefinito l’immagine del corpo e dell’identità nella cultura contemporanea e include anche storiche polaroid di Andy Warhol e di Carlo Mollino.
Un terzo percorso possibile è quello dell’arte che esplora, nelle sue diverse accezioni, la dimensione geometrica del suo esistere. Roccatre Gallery propone «Il colore della memoria», di Andrea Barin (Italia, 1971), che ritrae ambienti raccolti e intimi, luoghi carichi di stratificazioni visive e affettive come gli studi d’artista e perfino la sua privata collezione d’arte. A Pick Gallery propone tre mostre: la personale di Jan Muche (Germania, 1975), che in «Details Collection» riflette sulla identità industriale usando organizzate stratificazioni del segno, «PMI / TRN Tres miradas, un espacio» con tre artisti provenienti da Palma di Maiorca e «Lungo la soglia» di Giuseppe Vassallo che indaga il rapporto tra geometrie e paesaggio. La Crag-Chiono Reisova Art Gallery presenta invece, «Panorama in Blu», una mostra dialogo tra Nicolò Baraggioli (Italia, 1985) e Joan Bonnemaison (Spagna, 2001), mentre la collettiva «Doma 2025», allestita presso la Home Gallery in Via Maria Vittoria 45, esplora il gioco come gesto creativo; ospita, inoltre, Joan Bonnemaison, giovanissimo e promettente pittore, presentato dalla galleria maiorchina Xavier Fiol, i cui manufatti antichi racchiudono il peso silenzioso di storie evocate. «Esprit de géométrie» è il titolo della nuova personale di Marcello Nitti (Italia, 1986), che da Riccardo Costantini Contemporary espone lavori nuovi che usano la geometria per catturare paesaggi naturali e dialoga con i lavori dell’artista Charlie Stein presentata dal CCA di Andratx di Palma di Maiorca. Febo e Dafne presenta la doppia personale di Vittorio Asteriti (Italia, 1980) e Vincenzo Frattini (Italia, 1978) che in «Oltre la linea» esplorano la geometria come ritmo cromatico o come organizzazione spaziale, in serie di opere intitolate evocativamente «Pittura ovale» o «Pittura per sottrazione»; nella project room ospita, da Maiorca, la pittura astratta di Pepa Prieto (Spagna, 1973). Antonio Violetta (Italia, 1953) è protagonista con «Pagine e inchiostri» alla Weber & Weber, dove intreccia scultura e scrittura poetiche con la pittura della guerra civile di Catalina Julve (Spagna, 1985), artista proveniente da Maiorca grazie al progetto internazionale di TAG. Un omaggio a grandi nomi dell’arte, internazionali e torinesi, è organizzato da Galleria Accademia Torino, che con «Lucio Fontana. Al di là della superficie» riporta l’atto fondativo del taglio come gesto che apre lo spazio pittorico alla dimensione del tempo e dell’infinito. Gagliardi e Domke presenta invece «Piero Fogliati. Poesie di luce e suono» che espone le invenzioni utopiche dell’artista torinese con macchine che animano lo spazio urbano.
Torino, sedi verie, torinoartgalleries.it