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Elena Franzoia
Leggi i suoi articoliPorta la firma dell’architetto parmense Paolo Zermani, vincitore nel 2018 di un concorso internazionale indetto dai Musei del Bargello in collaborazione con Soprintendenza e Ordine degli Architetti di Firenze, la nuova, necessaria uscita delle Cappelle Medicee, imponente complesso funerario che celebra alle spalle della Basilica di San Lorenzo l’orgoglioso apogeo granducale della potente famiglia fiorentina.
Già iniziati nel 2010 a opera della Soprintendenza, cui si deve il rinvenimento di parte della cinta muraria fiorentina del XII secolo ora visibile nel bookshop, i lavori hanno richiesto un investimento complessivo di circa 2,6 milioni di euro, suddivisi tra fondi propri e finanziamenti straordinari del MiC. L’intervento ha consentito, oltre alla creazione di un moderno bookshop e di un’uscita che finalmente separa da quelli di entrata i sempre più cospicui flussi di visitatori, il consolidamento dei paramenti esterni della Sagrestia Nuova (progettata da Michelangelo) e della Cappella dei Principi (da Bernardo Buontalenti), volumi tra i quali si situa il nuovo progetto.
Appena inaugurato, l’intervento di Zermani si caratterizza all’esterno per un impatto contemporaneo di grande discrezione, che denuncia la presenza di uno spazio ipogeo con un essenziale volume stereometrico e una lunga panca, realizzati nel giallastro Travertino di Rapolano. Zermani ha citato come riferimento il sepolcro scoperchiato, ricordando il «Giudizio Universale» di Beato Angelico del museo di San Marco a Firenze e la «Resurrezione» di Piero della Francesca, oggi al Museo Civico di Sansepolcro. «La fabbrica medicea di San Lorenzo custodisce e trasmette da sempre una memoria viva, ha affermato Zermani. In continuità con questo principio il progetto della Nuova Uscita è un percorso dal buio verso la luce, dalla morte alla vita, dalla tomba alla città di oggi».
L’intervento amplia sensibilmente la fruizione interna del complesso. Grazie allo spostamento di uscita e bookshop, la grande cripta buontalentiana è infatti finalmente leggibile nella sua nitida volumetria, anche grazie alla scelta di disporre lungo le pareti la collezione di preziosi reliquiari prima allestita al centro, che consente oggi la completa percezione delle cappelle perimetrali. Grazie al restauro e all’inserimento nel percorso di visita della Cripta Lorenese, costruita nel 1873 da Emilio De Fabris e da molti anni chiusa al pubblico, è inoltre nuovamente visibile anche dalle Cappelle il grande pilastro della Basilica che reca incastonata la tomba di Cosimo il Vecchio.
A livello per ora sperimentale, sarà inoltre possibile da novembre visitare in piccoli gruppi la celebre «stanza segreta» con i disegni a carboncino di Michelangelo, in cui l’artista si rifugiò per timore di una rappresaglia medicea in seguito al suo diretto coinvolgimento nella causa repubblicana. «La nuova uscita ideata dal professor Zermani rappresenta il culmine di una serie di diversi interventi di messa in sicurezza, restauro e valorizzazione che hanno interessato il Museo delle Cappelle Medicee in questi ultimi otto anni, in un cantiere reso delicato dalla presenza di stratificazioni diverse, ha dichiarato Paola D’Agostino, direttrice dei Musei del Bargello. Dai primi mesi del 2016 c’è stata una collaborazione sempre proficua con la Soprintendenza, che ci ha consentito di continuare a rendere visitabile il complesso per tutta la durata dei lavori».

La Cripta medicea. Museo delle Cappelle Medicee. Foto: Francesco Fanfani

La nuova Uscita del Museo delle Cappelle Medicee. Progetto dell’architetto Paolo Zermani. Foto: Stephane Giraudeau
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