«Compianto» (1636) di Jean Daret. Marsiglia, Musée des Beaux-Arts

© Ville de Marseille, Dist. Rmn-Grand Palais. Jean Bernard

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«Compianto» (1636) di Jean Daret. Marsiglia, Musée des Beaux-Arts

© Ville de Marseille, Dist. Rmn-Grand Palais. Jean Bernard

La prima mostra in Francia di Jean Daret

Il Musée Granet rende omaggio al pittore barocco che lavorò anche per il re Luigi XIV e che a Aix-en-Provence lasciò un’impronta importante

Il Musée Granet rende omaggio a Jean Daret (Bruxelles, 1614-Aix-en-Provence, 1668), pittore barocco che lavorò anche per il re Luigi XIV e che a Aix, dove si stabilì nel 1636, lasciò un’impronta importante, avendo lavorato in diverse chiese e dimore storiche della città provenzale. 

«Jean Daret. Pittore del re in Provenza», allestita dal 15 giugno al 29 settembre e curata dal direttore del museo, Bruno Ely, è la prima mostra mai organizzata in un’istituzione culturale in Francia e per questo motivo alcune opere esposte, un centinaio in tutto, tra tele, disegni e incisioni, sono presentate per la prima volta. Daret si formò nella pittura sin da bambino presso la bottega di Antoine van Opstal, pittore alla corte di Bruxelles. Nel 1634 partì per un soggiorno di due anni probabilmente in Italia, poiché i suoi primi lavori di gioventù, una volta rientrato in Francia e stabilitosi ad Aix, risentono di una forte influenza caravaggesca

Il percorso, diviso in otto sezioni crono-tematiche, inizia proprio da alcune di queste prime composizioni a tema religioso o profano, caratterizzate dai profondi chiaroscuri, tra cui una «Crocifissione» (1640), che per l’occasione ha eccezionalmente lasciato la chiesa di Saint-Saveur di Aix per raggiungere il museo, e «Suonatrice di Liuto» (1638), prestato dalla Yale University Art Gallery di New Haven (Stati Uniti), in cui si osservano i delicati, caratteristici, lineamenti femminili che percorrono tutta l’opera di Daret. 

Il museo allestisce anche un cabinet di disegni e una selezione di dipinti di artisti che costituirono una fonte d’ispirazione per l’artista provenzale d’adozione, tanto nella composizione dei ritratti quanto delle scene religiose, tra cui Jacques Blanchard, Nicolas Mignard, Reynaud Levieux e Gilles Garcin. Le altre sezioni sono dedicate ai numerosi interventi di Daret nelle chiese di Aix e della regione, realizzati su commissione sin dal 1637, e nelle dimore private, tra cui la decorazione monumentale realizzata nel 1654 per la scalinata dell’Hôtel de Châteaurenard ad Aix, che si può andare a visitare sul posto. Il Musée Granet conserva, e allestisce ora insieme, anche le sei tele rimaste di una serie che ne contava 22 che Daret realizzò tra il 1643 e il 1653 per la Maison de l’Oratoire di Aix e la sua cappella, andate distrutte durante la Rivoluzione. Quattro di queste tele, tra cui un «San Giacomo» e una «Morte di san Giuseppe», sono state restaurate per l’occasione. È stata restaurata anche l’«Assunzione di Maria» (1647), una tela alta tre metri, esposta per la prima volta.

Luana De Micco, 13 giugno 2024 | © Riproduzione riservata

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