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Irving Penn, Black and White Hat, New York, 1950

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Irving Penn, Black and White Hat, New York, 1950

L’arte di Irving Penn in asta da Phillips

Il prossimo 8 ottobre, a New York, per la prima volta la Irving Penn Foundation mette all’incanto una selezione di opere provenienti direttamente dagli archivi dell’artista

Riccardo Deni

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Il prossimo 8 ottobre, a New York, Phillips ospiterà un’asta che si preannuncia storica: Visual Language: The Art of Irving Penn. Per la prima volta, la Irving Penn Foundation mette all’incanto una selezione di opere provenienti direttamente dagli archivi dell’artista. Un evento eccezionale non solo per il mercato della fotografia, ma per tutta la storia dell’arte del XX secolo. A vent’anni dalla nascita della Fondazione, e quindici dalla morte del fotografo, il momento sembra maturo per un nuovo sguardo sulla sua opera.

In settant’anni di carriera, Irving Penn ha costruito un linguaggio visivo riconoscibile e raffinato, fondendo rigore formale e sensibilità pittorica, sperimentazione tecnica e profondità concettuale. Ora 70 opere frutto di questo talento e di questo impegno si preparano a passare all'incanto. Chi è già pronto, c'è da scommetterci, sono i collezionisti che non aspettavano che l'occasione buona per provare ad aggiudicarsi opere di Penn così importanti. Dalla fotografia di moda ai ritratti, dalle nature morte alle incursioni più rare nel disegno e nella pittura.

Tra le opere in evidenza, spicca Mouth (For L’Oréal) (A), New York, 1986, stimata tra i 200 e i 300 mila dollari. Un’immagine dirompente e sensualissima, pensata per la pubblicità ma capace di oltrepassare i confini del commerciale per entrare di diritto nella storia dell’iconografia contemporanea. Accanto a lei, un altro lavoro dello stesso anno, Miles Davis Hand on Trumpet, New York, offre una prospettiva intima e potente sulla leggenda del jazz, con una stima tra i 70 e i 90 mila dollari. L’anno 1986 è anche quello del sorprendente Irving Penn in a Cracked Mirror (Self-Portrait) (A), stimato 25-35 mila dollari: un autoritratto frammentato che sembra riflettere, letteralmente, il senso di introspezione che ha sempre caratterizzato l’opera dell'autore.

Irving Penn, Harlequin Dress (Lisa Fonssagrives-Penn), New York, 1950

Irving Penn, Irving Penn in a Cracked Mirror (Self-Portrait) (A), New York, 1986

Penn non fu mai solo un fotografo di moda, anche se le sue immagini per Vogue rimangono pietre miliari. Emblematica, in tal senso, la stampa platino-palladio Harlequin Dress (Lisa Fonssagrives-Penn), tributo sofisticato alla sua musa e compagna di vita (stima 200-300 mila dollari). La stessa eleganza pervade l’eterea Black and White Hat, New York, 1950 (25-35 mila dollari), una delle tante opere dell'artista mai passate prima per il mercato. Ed è sempre il 1950 l’anno in cui viene scattata Télégraphiste, a Parigi, stimata 30-50 mila dollari, testimonianza della straordinaria capacità di Penn di catturare l’identità visiva di un’epoca, anche attraverso i soggetti più umili.

Uno dei lotti più attesi è poi Mud Glove (New York, 1975), grande stampa in quattro pannelli con la tipografia originale della mostra Street Material, tenutasi al Metropolitan Museum nel 1977. L’opera, con una stima di 50-70 mila dollari, è un manifesto dell'interesse di Penn per l'estetica dell’oggetto quotidiano e per i segni lasciati dal tempo. Difatti, l’arte di Penn risplende anche nei dettagli minimi. La raffinatezza formale della sua Caffettiera, New York, 2007 (20-30 mila dollari), una brillante stampa alla gelatina d’argento, per esempio, dialoga con la fragilità sospesa dell’iconico Cracked Egg, New York, 1958 (30-50 mila dollari). In Sigaretta n. 37, New York, 1972 (150-250 mila dollari), le braci consumate diventano quasi scultura, trasfigurate da una luce cristallina che le rende eterne.

Irving Penn, Miles Davis Hand on Trumpet, New York, 1986

Irving Penn, Marriageable Young Woman of Imilchil, Morocco, 1971

Forse più sorprendente la vena pittorica di Penn, che emerge in una serie di nature morte floreali. Three Tulips “Red Shine”, “Black Parrot”, “Gudoshnik”, New York, 1967, è stimata tra i 70 e i 90 mila dollari e rappresenta una delle sue composizioni botaniche più intense. Allo stesso modo, la stampa Ginkgo Leaves - una delle rare color transfer presenti in asta - testimonia la sua abilità nel manipolare ogni supporto per renderlo mezzo espressivo, e non semplice tecnica. Un'intensità pari, e forse maggiore, affiora infine in opere come Marriageable Young Woman of Imilchil, Marocco, 1971 (20-30 mila dollari), che offre una delle immagini più toccanti della sua ricerca etnografica, capace di fondere antropologia visiva e bellezza senza tempo.

«Qualunque cosa tu faccia nella vita, falla con passione», ricordava Irving Penn al figlio Tom. Con passione Penn le ha realizzate, con passione la sua Fondazione le ha conservate. Non dubitiamo che anche Phillips stia mettendo tutto il suo impegno nella proposta d'asta. E soprattutto che i collezionisti metteranno tutti loro stessi nel tentativo di aggiudicarsi questi brillanti frammenti della storia fotografica occidentale.

Irving Penn, Ginkgo Leaves, New York, 1990

Irving Penn, Mouth (For L’Oréal) (A), New York, 1986

Riccardo Deni, 03 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

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