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Luana De Micco
Leggi i suoi articoliIl suggestivo sito delle Catacombe di Parigi, uno dei più vasti ossari sotterranei al mondo (11mila metri quadrati), è in restauro. I lavori, previsti per durare tre anni (senza mai chiudere al pubblico), sono iniziati nel dicembre 2023 sul «Muro dei martiri di settembre», un sepolcro collettivo dove si accumulano le ossa di più di mille prigionieri, detenuti nelle carceri di Parigi, uccisi tra il 2 e il 6 settembre 1792 dai Sanculotti che temevano un sollevamento antirivoluzionario. Una stele con una citazione di Omero, in greco, completa il lugubre mausoleo composto da teschi, tibie e femori.
La restauratrice specializzata in reperti archeologici Clotilde Proust e l’ingegnere Nathanaël Savalle, affiancati da un team di artigiani specializzati, hanno sperimentato qui una nuova tecnica di conservazione dei resti umani, ispirata alle antiche tecniche di costruzione dei muri a secco realizzati in passato nelle cave di estrazione della pietra. Le Catacombe di Parigi sono un labirinto di cunicoli sotterranei scavati nell’antica cava dove per secoli si è estratto il «luteziano» (da Lutetia, nome latino di Parigi), la pietra calcarea di cui sono costruite le case e i monumenti della capitale, compresa la Cattedrale di Notre-Dame. Alla fine del ’700, per ragioni di igiene, la città decise di trasferire i suoi cimiteri fuori dal centro, sfruttando il sito sotterraneo delle cave (nella zona dell’attuale quartiere di Denfert-Rochereau). Si iniziò nel 1785 con il trasferimento delle ossa del cimitero degli Innocenti, che si trovava nel quartiere di Les Halles. Si stima che le catacombe conservino gli scheletri di sei milioni di parigini. Il sito è stato aperto al pubblico sin dal 1809.
Si devono scendere 130 gradini per accedere all’ossario, situato a 20 metri di profondità. All’ingresso è inciso un verso del poeta Jacques Delille: «Fermati! Qui comincia l’impero della morte». Ossa, croci, lapidi, urne sono ordinate a formare fregi e decori. Nel 2015, per far fronte al numero crescente di visitatori, sono stati realizzati importanti lavori per la riorganizzazione del percorso di visita (1,5 km) e dell’accoglienza del pubblico. All’epoca si contavano 400mila visitatori in un anno, oggi 600mila.
Negli ultimi anni, gli esperti hanno effettuato una verifica dello stato generale di conservazione dell’ossario. Secondo Clotilde Proust, sui 216 «muri di ossa» che conta il sito una ventina ha bisogno di un monitoraggio regolare o di un intervento per garantirne la conservazione per i prossimi 200-300 anni. Il sito, fragile per la natura stessa delle sue vestigia, risente del tempo che passa, dei tassi alti di umidità e dell’elevata frequentazione: «C’è sempre molto lavoro da fare. È un luogo molto antico, fatto di materia organica che quindi si modifica. Bisogna conservarlo il più a lungo possibile, in buone condizioni, perché possa attraversare i secoli», osserva Isabelle Knafou, direttrice delle Catacombe.
Le ossa che compongono il «Muro dei martiri» sono state catalogate, pesate, e analizzate ad una ad una per valutarne lo «stato sanitario». La calce aggiunta in precedenti restauri è stata rimossa: «Negli anni ’50 era stata messa per impedire ai cumuli di ossa di crollare, ha spiegato Martin Muriot, artigiano specializzato. La calce li ha però appesantiti e alcuni teschi, più fragili perché vuoti all’interno, si sono frantumati». Le ossa sono state quindi riposizionate a secco, senza calce. Le più sane sono state collocate davanti, intercalate dai frammenti, in modo da lasciare meno vuoti possibile.
Tra il 2025 e il 2026, almeno altri due «muri di ossa» in cattivo stato saranno restaurati utilizzando lo stesso protocollo, per un costo complessivo stimato di 218mila euro, finanziati da un mecenate privato, la Fondation Roc Eclerc. Nel 2025 comincerà anche un più vasto cantiere per rinnovare le installazioni tecniche delle Catacombe, l’impianto di illuminazione, i dispositivi di sicurezza antincendio e di riciclo dell’aria e il sistema di videosorveglianza per proteggere il sito da furti e vandalismi. Saranno anche rinnovati i pannelli informativi e si sta riflettendo su una nuova scenografia. La città di Parigi investe 9 milioni di euro, che dovranno essere integrati con fondi privati.

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