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Joan Mitchell, «Canada II», 1975

Cortesia di Phillips

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Joan Mitchell, «Canada II», 1975

Cortesia di Phillips

Le aste del 6 e del 7 marzo di Phillips: tripudio di grandi nomi

Joan Mitchell e Jean-Michel Basquiat, Le Corbusier e Pablo Picasso ma anche Dame Elisabeth Jean Frink, George Condo, Anish Kapoor e tanti altri. Le 2 vendite di moderno e contemporaneo della casa d’aste accontentano tutti i palati

La casa d’aste Phillips è protagonista a Londra con due aste d’arte moderna e contemporanea: Modern & Contemporary Art Evening Sale il 6 marzo e Modern & Contemporary Art Day Sale il giorno successivo, il 7. Al 30 di Berkeley Square le due vendite, serale e diurna, sono guidate da artisti di grande rilievo. Innanzitutto il 6 marzo spiccano nomi del calibro di Joan Mitchell e Jean-Michel Basquiat e opere di spicco di Le Corbusier, Yayoi Kusama, Christopher Wool e Pablo Picasso, insieme a lavori di Florian Krewer, Nathanaëlle Herbelin e di Ding Shilun. La vendita diurna invece presenterà opere di una vasta gamma di artisti, tra cui la scultrice Dame Elisabeth Jean Frink, George Condo e Anish Kapoor

Partendo dall’asta serale di oggi, lotto di grande rilievo è «Canada II» (1975) di Joan Mitchell, trittico astratto che riflette il profondo legame dell’artista con il mondo naturale. Creato subito dopo la personale della pittrice americana al Whitney, il dipinto incarna la sua capacità di tradurre memoria, movimento ed emozione in colore e forma («Canada I», è ospitato al Guggenheim Museum). La stima? Tra i 3 e i 5 milioni
«Pattya» (1984) è invece un grande acrilico e olio su tela di Jean-Michel Basquiat ispirato dai viaggi dell’artista in Thailandia nel 1983 (con l’artista interdisciplinare Lee Jaffe). Testimonianza sorprendente di un tour avventuroso nel massimo momento d’ascesa del giovane artista, l’opera è stata esposta nella storica mostra di Gagosian del 2013 dedicata a Basquiat a Hong Kong, che ha segnato la prima grande mostra personale dell’artista nella Regione. Anche per questo lotto la valutazione è importante: 2–3 milioni di sterline.

Di Pablo Picasso sono presenti due lotti differenti per tecnica e quotazione. Se il primo, «Tête d’homme et nu assis», olio su tela del 1964, ha una stima compresa tra 1.500.000  e 2 milioni di sterline, il secondo, una carta del 1970, «Nu debout et nu assis» si assesta tra le 400mila e le 600mila sterline. In comune hanno il periodo di produzione, l'ultimo intenso lasso di tempo in cui il maestro spagnolo produsse con una certa smania diverse opere. Nel caso dell'olio il tema è la complessa intimità del rapporto tra artista e modella, tra lui e la sua ultima musa, Jacqueline Roque. Picasso lavorò a un ritmo prodigioso dal 1963 a opere simili. «Tête d’homme et nu assis» rappresenta la maturazione di un progetto che si sarebbe concluso nei primi mesi del 1965. Venduta all'asta per la prima volta, è appartenuta alla collezione personale di Roque fino a quando non passò alla figlia Catherine Hutin-Blay alla sua morte nel 1986, ed esemplifica le principali qualità formali e tematiche della pittura di questo periodo.«Nu debout et nu assis», pennarello e matita su carta, è invece un’affascinante lavoro introspettivo che reca le caratteristiche della tarda carriera dell’artista. Esposta nel 1999 alla mostra «Figurative Art from the 20th Century» presso la C & M Arts di New York, in seguito rinominata Mnuchin Gallery, fu descritta da Ken Johnson sul New York Times come «un’installazione furtiva e non cronologica che crea conversazioni sorprendenti tra opere non normalmente associate [...] uno spettacolo divertente e provocatorio».

Paolo Picasso, «Tête d’homme et nu assis», 1964. Cortesia di Phillips

La vendita diurna del 7 marzo è guidata da «Seated Man II» (1986) di Dame Elisabeth Frink. Le opere della scultrice inglese sono solitamente plastiche in bronzo dai tagli singolari e che strizzano alla poetica di Giacometti. Dopo i primi drammatici disegni ispirati dalla guerra (di cui lei senti tutta la drammaticità), Frink iniziò a creare sculture di uomini e animali. Il lavoro che verrà battuto all’asta si discosta dalle sue precedenti figure drammatiche, abbracciando una presenza più contemplativa e stoica. Il nudo seduto è vulnerabile quanto imponente: corporatura ampia e solida e superficie strutturata e stratificata, un segno distintivo della tecnica scultorea di Frink. La plastica di quella che è stata una delle figure chiave della scultura britannica del XX secolo è valutata tra le 300mila e le 400mila sterline (quest’opera è l’ultima di un’edizione di 4 esemplari).

Dame Elisabeth Frink Ra, «Seated Man II», 1986. Cortesia di Phillips

In un asta che contempla grandi nomi del contemporaneo non poteva mancare certo l'artista americano, classe 1957, George Condo, sempre molto richiesto.
L’olio «Untitled», dipinto tra il 2008-2010, rappresenta un modello ritratto in un tradizionale «formato rinascimentale», vestito con abiti del XV secolo, un chiaro riconoscimento del peso della storia dell’arte sul linguaggio visivo di oggi. Qua «il vocabolario pittorico del XXI secolo è rappresentato da un abito giovanile e alla moda sottilmente stratificato sotto il mantello. Il metodo distintivo di Condo di solito prevede la sovrapposizione di volti ed emozioni per creare espressioni complesse che conferiscono profondità e dimensione ai suoi personaggi». Nel dipinto questo metodo si estende oltre le espressioni facciali, integrando l’intera composizione (stima 250mila - 350mila sterline).

George Condo, «Untitled», 2008-10. Cortesia di Phillips

Redazione, 06 marzo 2025 | © Riproduzione riservata

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