Thomas Ruff, «e.l. n.05», 2024 (particolare)

Cortesia dell’artista e della David Zwirner Gallery

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Thomas Ruff, «e.l. n.05», 2024 (particolare)

Cortesia dell’artista e della David Zwirner Gallery

Le esperienze luminose di Thomas Ruff nascono in studio

David Zwirner porta a Londra una nuova serie di immagini dell’artista tedesco non più rielaborate da fotografie tratte da internet

Vi sono artisti che una volta trovato un filone che ha raccolto il consenso di galleristi e collezionisti lo ripetono mostra dopo mostra, sfruttandolo quasi all’infinito. Ve ne sono invece altri sicuramente da apprezzare per il desiderio di rinnovarsi e la curiosità verso nuove forme di espressione, che sono continuamente alla ricerca di nuove possibilità e strade per esprimere il proprio talento. A questo secondo gruppo appartiene senza dubbio Thomas Ruff (Zell, Germania, 1958) che da 40 anni lavora creando serie di immagini sempre nuove che, una volta proposte e composte per alcuni anni, non vengono in seguito ripetute. D’altra parte, come afferma lo stesso artista, «non esiste un solo modo di fare fotografie. Vi sono migliaia di possibilità tra cui scegliere [...]. Sono solo interessato al risultato e se il risultato vale la pena di essere discusso». 

Il risultato del suo recente lavoro è esposto fino al 22 marzo nella galleria londinese di David Zwirner, nella mostra «Expériences lumineuses», definite semplicemente «e.l.» nei titoli delle singole opere, che rappresenta la sua ultima serie iniziata nel 2024. A differenza di quasi tutti i lavori degli anni precedenti, che partivano sempre da immagini preesistenti tratte da internet o da vecchie riviste o fotografie di archivi giornalistici in seguito rielaborate digitalmente, le sue «esperienze luminose» nascono in studio. Thomas Ruff ha posizionato una serie di oggetti di vetro contro uno sfondo bianco e li ha fatti attraversare da vari fasci di luce. In seguito è intervento digitalmente sugli scatti trasformando il positivo in negativo e creando linee e strisce che si intersecano e danno vita a composizioni astratte che in alcuni casi hanno affinità con le composizioni in bianco e nero di Albert Oehlen. Il carattere pittorico è altresì accentuato dal fatto che le immagini sono stampate su tela utilizzando un tono opaco. 

Le opere della nuova serie sono visibili nelle due stanze del piano terra della galleria londinese, unitamente a «Untitled» del 2022, anch’esso esempio di astrazione. Al primo piano dello spazio si trovano invece singoli esempi di serie precedenti: da «Cassini» a «Negative», da «d.o.p.e.» a un ritratto di molti anni addietro mai esposto. La contrapposizione tra i nuovi lavori di «Expériences lumineuses» e quelli quasi storicizzati del primo piano serve ancora di più ad accentuare la produzione per gruppi di opere di Thomas Ruff e il suo continuo cambiamento, pur rimanendo sempre fedele al mezzo fotografico. Negli ultimi 15 anni sono state molte le presentazioni museali del suo lavoro: dal Castello di Rivoli (2009) al Centro per l’Arte Contemporanea di Malaga (2011), dalla Haus der Kunst di Monaco di Baviera (2012) allo S.M.A.K di Ghent (2014) fino ad arrivare, in anni più recenti, al National Taiwan Museum of Fine Arts (2021) e al Malkastenforum a Düsseldorf, da poco aperto, dov’è stato chiamato per la mostra inaugurale nel 2024. 

Giorgio Guglielmino, 28 gennaio 2025 | © Riproduzione riservata

Le esperienze luminose di Thomas Ruff nascono in studio | Giorgio Guglielmino

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