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Alessia De Michelis
Leggi i suoi articoliEra stata annunciata il 20 giugno la decisione di ridurre l’Iva per il mercato dell’arte dal 22 al 5%. A comunicarlo, il ministro della Cultura Alessandro Giuli: «La notizia che aspettavamo da anni». Approvato dal Consiglio dei Ministri, il decreto legge «Disposizioni urgenti per finanziamenti», che al suo interno contiene la svolta, rende l’aliquota italiana per l’importazione di opere d’arte e per le cessioni di oggetti d’arte, di antiquariato e da collezione, la più bassa in Europa.
A distanza di quattro mesi, l’argomento è ancora di grande interesse e, pertanto, oggetto della conferenza «Iva al 5% sull’Arte in Italia», promossa dalla Presidenza della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei deputati, in collaborazione con Artissima. L’evento, svoltosi oggi, 30 ottobre, giorno di apertura della fiera d’arte contemporanea torinese, presso il Meeting Point all’Oval Lingotto Fiere, ha coinvolto figure di rilievo del mondo istituzionale, culturale ed economico per analizzare le implicazioni della storica riduzione dell’aliquota.
Il talk, moderato dal direttore de «Il Giornale dell’Arte», Luca Zuccala, è stato introdotto dal direttore della fiera, Luigi Fassi: «La riduzione del 5%, che porta l’Iva italiana sulle transazioni d’arte dalla più alta alla più bassa d’Europa, è una notizia che aumenta il peso specifico di ogni attore dell’arte, a partire dalle gallerie e dai collezionisti. È un cambiamento epocale destinato a innescare un meccanismo di ricadute virtuose su tutto il settore, favorendo anche gli artisti e le istituzioni museali che ne trarranno benefici diretti e indiretti. Un’evoluzione capace di generare entusiasmo e di rafforzare il desiderio di sostenere il valore culturale e sociale dell’arte contemporanea in Italia».
«Torino, con la sua fiera di arte contemporanea di rilievo internazionale come Artissima, è il luogo naturale per presentare una riforma così strategica, ha commentato l’assessore alla Cultura della Città di Torino, Rosanna Purchia. L’Iva al 5% non è solo una misura fiscale, ma un chiaro segnale che il Paese crede nel valore economico e sociale della cultura, potenziando il ruolo delle nostre istituzioni e gallerie a livello globale».
Dal canto suo, la presidente Gruppo Apollo, Alessandra Di Castro, ha posto l’accento sulla modernizzazione del Paese e sulla visione strategica: «L’Italia sta finalmente compiendo un percorso di modernizzazione e di visione che riconosce nella cultura non solo un patrimonio da tutelare, ma una leva strategica di crescita economica e di competitività internazionale. Con l’abbassamento dell’Iva al 5% e con la proposta di legge Italia in scena si afferma un principio nuovo: l’arte è parte integrante del sistema produttivo e del valore del Paese. Ora è essenziale comunicare questo cambiamento all’estero, restituendo all’Italia il ruolo che le spetta nel panorama europeo e globale come Paese dell’eccellenza culturale e dell’innovazione».
Nel dibattito sono intervenuti anche Michele Briamonte, presidente del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude e collezionista, e l’economista Paolo Turati, fornendo una prospettiva sui benefici macroeconomici della manovra. «Con questo intervento normativo il sistema culturale Italia si dimostra un’avanguardia, come spesso lo è stato in questo settore nella storia, ha dichiarato Briamonte. Infatti, l’Italia si pone tra i cd early legislators e sarà un modello di sistema inerziale relativo che tutti osserveranno per valutare la correlazione tra manovra della leva fiscale e lo stimolo a settori specifici dell’economia di alta spesa». Turati ha concluso sottolineando il potenziale economico della misura: «La riduzione al 5% dell'Iva su cessioni e importazioni di opere d'arte, da collezione e di antiquariato rappresenta una “gamba’’ importantissima di un tavolo potenzialmente sontuoso anche dal punto di vista economico/commerciale il cui consolidamento, con auspicabili provvedimenti futuri che facilitino la circolazione e chiarifichino la fiscalità sulle plusvalenze dei privati (adeguandola a quella di altri assets reali come gli immobili) dei beni in questione porterà senza dubbio il nostro Paese a recuperare più alti livelli nel ranking del Settore a livello globale che, obiettivamente, da Secoli gli competono».
«Ringrazio Artissima, una delle fiere d’arte italiane più autorevoli e internazionali, per aver ospitato questo importante confronto e per aver contribuito a promuovere una vera rivoluzione storica: l’abbattimento dell’Iva al 5% sulla compravendita delle opere d’arte, ha affermato il presidente Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei deputati, e primo firmatario dell’emendamento, Federico Mollicone. Un intervento atteso da oltre trent’anni da tutto il settore, che sta già favorendo il rientro in Italia di molte gallerie precedentemente trasferite all’estero e la nascita di nuove realtà. Si tratta di un risultato significativo, frutto della sinergia con il Gruppo Apollo e con gli altri rappresentanti di categoria del comparto. Un ringraziamento particolare va al Ministro Giuli, che ha dato attuazione alla delega approvata dal Parlamento nella Legge di Bilancio 2023. Continueremo a valorizzare questa innovazione legislativa anche attraverso gli Istituti Italiani di Cultura, come già fatto a Parigi, per attrarre nuovi collezionisti e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mercato internazionale dell’arte».
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