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Nicoletta Biglietti
Leggi i suoi articoli«Grayson Perry: Delusions of Grandeur»
Quando: 28 marzo-26 ottobre 2025
Dove: The Wallace Collection
40 opere inedite di Sir Grayson Perry (1960) compongono la più grande mostra contemporanea mai organizzata dal museo, in cui i visitatori potranno ammirare ceramiche, arazzi e opere su carta, esposte accanto ai capolavori della collezione che hanno contribuito a plasmare la poetica di Perry. Oggetti artigianali sono affiancati da opere digitali, sottolineando il confronto tra un oggetto che può richiedere migliaia di ore di lavoro con uno realizzato con un clic, e dunque stimolando riflessioni sul concetto di autenticità e sul ruolo dell'artista nel futuro.
«Mona Hatoum & Giacometti»
Quando: 3 settembre 2025-11 gennaio 2026
Dove: Barbican Art gallery
La seconda tappa della serie «Encounters: Giacometti» mette in dialogo lo scultore svizzero e l’artista palestinese-londinese Mona Hatoum. L’esposizione esplora il tema comune della «gabbia» attraverso opere storiche e inedite di Hatoum, affiancate a una sua selezione di sculture di Giacometti. Nota per la sua indagine su sistemi di controllo, sradicamento, incarcerazione e spersonalizzazione, Hatoum porta con sé un approccio emotivamente intenso, in cui lo spettatore è chiamato a interrogarsi sullo spazio fisico e simbolico offerto all’essere umano. L’allestimento, ospitato nella nuova galleria del Barbican allestita per l'occasione dal curatore Shanay Jhaveri, promette un incontro potente e toccante.
«Radical Harmony. Helene Kröller-Müller's Neo-Impressionists»
Quando: 13 settembre 2025-8 febbraio 2026
Dove: The National Gallery
Nata dalla collaborazione tra il museo londinese e il Museo Kröller-Müller di Otterlo, che conserva i dipinti collezionati da Helene Kröller-Müller, una delle prime grandi mecenate dell'arte del XX secolo. La sua raccolta è una delle più complete al mondo di dipinti neoimpressionisti, realizzati da autori quali Paul Signac, Anna Boch, Jan Toorop e Henri-Edmond Cross. La mostra ne ripercorre lo stile peculiare, il puntinismo, fatto di piccoli punti di colore puro, che si fondono creando tonalità sfumate e un'illusione di luce. Come soggetto hanno prediletto la società europea della fine del XIX secolo, raffigurata in paesaggi luminosi e raffinati interni, ma anche nelle rappresentazioni della lotta di classe che ha segnato l'era industriale. Il neoimpressionismo riscopre così la sua impronta politica, oltre che squisitamente estetica.
Kerry James Marshall Untitled, 2009
«Kerry James Marshall: The Histories»
Quando: 20 settembre 2025-18 gennaio 2026
Dove: Royal Academy of Arts
Oltre 70 opere, tra cui una monumentale commissione del 1995 per la Biblioteca Pubblica di Chicago mai prestata prima, ripercorrono la carriera di Kerry James Marshall, tra i più acclamati pittori contemporanei. Nato nell’Alabama segregazionista degli anni ’50 e cresciuto a Watts, Los Angeles, Marshall ha raccontato per settant’anni l’esperienza nera negli Stati Uniti. La sua arte intreccia cultura pop – dalle pubblicità di cosmesi ai fumetti, fino alla fantascienza – e un radicale ripensamento della tradizione occidentale della pittura storica. Serie come «Garden Project» (1994-95) fondono visioni rinascimentali dell’Eden e murales di quartiere, per denunciare la dura realtà dei complessi popolari di Chicago. La sua opera celebra la figura nera come parte imprescindibile della storia visiva americana. La mostra londinese è la più ampia mai organizzata fuori dagli Stati Uniti.
«Yto Barrada, ’Thrill, Fill, Spill»
Quando: 26 settembre 2025-11 gennaio 2026
Dove: South London Gallery
L’artista franco-marocchina Yto Barrada, recentemente scelta per rappresentare la Francia alla Biennale di Venezia 2026, esplora nei suoi lavori i confini tra paesi, culture, epoche e tra realtà e finzione, con un approccio interdisciplinare. Con una formazione in storia e scienze politiche, ha affrontato temi come lo Stretto di Gibilterra («Una vita piena di buchi», 1998-2004), il commercio di fossili («Guida dei falsi», 2015), programmi culturali statali («Identificazione degli alberi per principianti», 2018), turismo e giocattoli. Ha fondato la «Cinémathèque de Tanger» (2006), primo cinema d’archivio del Nord Africa, e «The Mothership», un giardino per piante tintorie e rifugio per artisti. Un filo conduttore della sua ricerca è l’indagine sugli spazi – fisici, culturali, personali e di memoria – ereditati dal colonialismo.
«Lee Miller»
Quando: 2 ottobre 2025–15 febbraio 2026
Dove: Tate Britain
La più ampia retrospettiva dedicata alla fotografa nel Regno Unito, composta da circa 250 stampe vintage e moderne, comprese alcune mai esposte prima, che rivelano la visione poetica e lo spirito intrepido di Miller. Tra le modelle più richieste della fine degli anni '20, Miller ben presto passò dietro l'obiettivo, diventando una figura di spicco della scena fotografica d'avanguardia a New York, Parigi, Londra e Il Cairo. La mostra illustra la straordinaria carriera di Miller, dalla sua partecipazione al surrealismo francese alla fotografia di moda e di guerra. Esplorando le sue collaborazioni artistiche, mette in luce anche aspetti meno noti della sua attività, come le straordinarie immagini del paesaggio egiziano realizzate negli anni '30.
«Egitto: l’influenza del design britannico 1775-2025»
Quando: 8 ottobre 2025-19 gennaio 2026
Dove: Sir John Soane’s Museum
Dal XVIII secolo, l’«alterità» dell’antica cultura egizia ha esercitato un’influenza profonda su artisti e designer europei. Tra i più affascinati, l’architetto londinese Sir John Soane, la cui casa a Lincoln’s Inn Fields ospita oggi questa mostra. Costruita in parte attorno al sarcofago in pietra del faraone Seti I, la dimora testimonia la forza dell’egittomania che ha conquistato la Gran Bretagna. L’esposizione indaga come piramidi, geroglifici e mummie siano entrati nell’immaginario collettivo negli ultimi 250 anni, attraverso ceramiche Wedgwood, tessuti Liberty, design industriale e domestico. In mostra, progetti storici di Robert Adam e Owen Jones, stampe di Giovanni Battista Piranesi e una nuova opera dell’artista cairota Sara Sallam, realizzata in risposta al sarcofago di Soane, che riporta la narrazione al presente.
Benedict Enwonwu, Black Culture, 1986 © The Ben Enwonwu Foundation
«Nigerian Modernism»
Quando: 9 ottobre 2025-11 maggio 2026
Dove: Tate Modern
Alla Tate Modern, sotto la curatela di Osei Bonsu, una grande mostra celebra l’arte dell’Africa occidentale e la sua influenza, con un focus sulla Nigeria post-indipendenza. Liberata dal dominio coloniale britannico il 1° ottobre 1960, la nazione affrontò un decennio di transizione tra instabilità politica e guerra civile, mentre si affermava un modernismo cosmopolita che univa tecniche e sensibilità africane ed europee. Centri come Zaria, Ibadan, Lagos, Enugu, Londra, Monaco e Parigi divennero luoghi di scambio per artisti come El Anatsui, Uzo Egonu, Ben Enwonwu e Ladi Kwali. Alcuni, come Egonu ed Enwonwu, si formarono in Europa; altri, come Kwali, svilupparono pratiche tradizionali sostenute anche sotto il dominio britannico. Oltre 50 artisti sono presenti in mostra, tra dipinti, sculture e tessuti, offrendo uno sguardo sulla ricchezza e la diversità creativa dell’epoca.
«Cecil Beaton’s Fashionable World»
Quando: 9 ottobre 2025-11 gennaio 2026
Dove: The National Portrait Gallery
Cecil Beaton, «il re di Vogue», è stato una figura straordinaria nel panorama creativo britannico e americano del XX secolo. Famoso come illustratore di moda, costumista vincitore di un Oscar, caricaturista sociale e scrittore, Beaton ha elevato la fotografia di moda e di ritratto a forma d'arte. «Cecil Beaton's Fashionable World» è la prima mostra dedicata esclusivamente ai contributi rivoluzionari di Beaton e metterà in luce i momenti di massimo successo del fotografo, dall'età del jazz e dei Bright Young Things, alla brillantezza dell'alta moda degli anni Cinquanta. Con oltre 200 oggetti esposti, tra cui fotografie, lettere, schizzi di ritratti, illustrazioni di moda e costumi, «Cecil Beaton's Fashionable World» presenta i ritratti di alcune delle figure più iconiche del XX secolo, tra cui Marilyn Monroe, Audrey Hepburn, Elizabeth Taylor e Marlon Brando, la regina Elisabetta II e la principessa Margaret, nonché Lucian Freud, Francis Bacon e Salvador Dalí. Tra Londra, Parigi, New York e Hollywood, le fotografie di Beaton hanno definito un'epoca, catturandone la bellezza, il glamour e il fascino delle star nel periodo tra le due guerre e nel primo dopoguerra.
«Wayne Thiebaud. American Still Life»
Quando: 10 ottobre 2025-18 gennaio 2026
Dove: The Courtauld
Wayne Thiebaud (1920-2021) è oggi considerato uno dei più grandi e originali artisti americani del XX secolo, grazie a uno stile pittorico unico con cui ha ritratto gli oggetti e i luoghi della modernità americana. Prima mostra museale nel Regno Unito dedicata al pittore, Wayne Thiebaud. American Still Life presenta in primo luogo le nature morte di Thiebaud, dipinte con colori vivaci e intensi, al cui centro vedono soggetti come alimenti, piatti da ristorante, banchi dei negozi di alimentari, distributori di gomme da masticare, flipper e così via. Still Life pop che proseguono in modo contemporaneo la linea tracciata da artisti quali Chardin, Manet, Cézanne e altri ancora. Thiebaud credeva fortemente nell'importanza degli oggetti comuni che altrimenti potrebbero essere trascurati o considerati kitsch. Il suo lavoro trasforma hot dog, torte al limone e meringhe e lucenti torte alla crema in elementi di una profonda pittura moderna.
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