La Galleria Ronchini ospita nel suo spazio londinese di Mayfair, dal 21 marzo al 15 maggio, «Vertical Visibility», la terza personale dell’artista olandese Berndnaut Smilde (Groninga, 1978). Con questa mostra Smilde prosegue le sue ricerche sull’effimero e l’impermanente, presentando un nucleo di opere site specific della sua serie «Nimbus», a metà strada tra reale e immaginario.

Il titolo, «Vertical Visibility», fa riferimento all’orientamento prevalentemente verticale delle opere in mostra e alla terminologia meteorologica che indica l’annebbiamento causato dalle nuvole. La nuvola, entità elementare che può sia oscurare sia rivelare, è usata nelle opere di Smilde come metafora per una sorta di tensione tra presenza e assenza. Le nuvole «reali» nelle opere si materializzano come forme vaporose che galleggiano effimere nello spazio, esistendo solo momentaneamente prima di evaporare e scomparire dalla vista. Questi non sono solo fenomeni atmosferici; inducono anche a una riflessione sul passare del tempo e sulle forze invisibili che plasmano la nostra realtà.

La mostra presenta opere create in una serie di luoghi diversi. Tra questi, il Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, la Handelingenkamer (la «Camera dei procedimenti», una sorta di archivio-biblioteca) nella Camera dei Rappresentanti dell’Aia (una delle due Camere del Parlamento olandese), una villa in stile italiano di recente costruzione vicino ad Haarlem, una fabbrica di ghiaccio ristrutturata in Corea del Sud e la storica Royal West of England Academy (Rwa) di Bristol, una delle più antiche società di artisti del Regno Unito. Gli ambienti architettonici in cui sono state create queste nuvole sono parte integrante delle opere stesse: amplificano il contrasto tra permanenza e impermanenza ed evidenziano le perfezioni e le imperfezioni di questi luoghi suggestivi.