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Le prime opere vendute ad Art Basel Paris 2025

Il pomeriggio di martedì 21 ottobre, riservato ai più VIP dei VIP, ha agito da «prima» piuttosto che da «ante-prima», con una serie di affari già conclusi

Prima si comincia, prima si vende, prima ci rilassa. Inutile girarci intorno, le fiere funzionano così: le si prepara in un anno, le si consuma in un giorno. Il primo, quello dei collezionisti veri, che se han da comprare, comprano. E bene. Le altre giornate sono per appassionati, collezionisti minori, al più qualche compratore in ritardo o particolarmente riflessivo. Così quando Art Basel Paris ha annunciato una nuova anteprima ultra-esclusiva su invito, non era difficile ipotizzare che il pomeriggio di martedì 21 ottobre, riservato ai più VIP dei VIP (sei inviti, più sei accompagnatori, per galleria), avrebbe agito da «prima» piuttosto che da «ante-prima». E che delle vendite sarebbero stato concluse.

Così, Thaddaeus Ropac ha dichiarato di aver venduto un'opera di Alberto Burri del 1953 per 4,2 milioni di euro, due opere di George Baselitz – «Cowboy» (2024) per 3,5 milioni di euro e «Geste Winken» (1995) per 1,2 milioni di euro – e un'opera di Antony Gormley del 2023 per 600 mila sterline. Hauser & Wirth ha concluso un accordo per il fiore all'occhiello della sua esposizione: «Abstraktes Bild» di Gerhard Richter del 1987, per 23 milioni di dollari, la vendita più alta registrata finora alla fiera. La galleria ha venduto poi altre 12 opere tra cui «Concetto spaziale, Attese» (1964-65) di Lucio Fontana per 3,5 milioni di dollari e un nuovo dipinto di George Condo, «Femme de Monaco», per 1,8 milioni di dollari.

Xavier Hufkens ha dichiarato di aver venduto un dipinto di Tracey Emin per 1,2 milioni di sterline (1,61 milioni di dollari), un dipinto di Alice Neel del 1946 per 1 milione di dollari e una scultura di Thomas Houseago per 575 mila dollari. Pace ha ceduto il suo Modigliani del 1918 per poco meno di 10 milioni di dollari e «Children's Playing» (1999) di Agnes Martin per 4,5 milioni di dollari. David Zwirner ha venduto ben otto opere per oltre 1 milione di dollari, tra cui una scultura di Ruth Asawa per 7,5 milioni di dollari, un dipinto di Martin Kippenberger per 5 milioni di dollari, un dipinto di Gerhard Richter per 3,5 milioni di dollari, un dipinto di Joan Mitchell per 3 milioni di dollari e un dipinto su carta di Bridget Riley per 2,2 milioni di dollari.

Perrotin ha concluso affari per otto opere di Maurizio Cattelan, tra cui una piccola scultura animatronica di un tamburino che sedeva in cima a una delle pareti dello stand e di tanto in tanto suonava il suo tamburo, al prezzo compreso tra 150 mila e 180 mila euro. A cui si aggiunge un'opera di Takashi Murakami passata di mano per 550 mila dollari. Nahmad Contemporary ha allestito un santuario dedicato a Pablo Picasso, con nove suoi dipinti realizzati nel corso della sua carriera. Tra questi spicca un ritratto di Françoise Gilot, «Femme assise dans un fauteuil» (1947), venduto l'ultima volta all'asta nel 1997 da Sotheby's New York per 1,9 milioni di dollari; e «Femme au corsage bleu (Dora Maar)», 1941. Quest'ultimo dipinto è stato venduto all'asta l'ultima volta nel 1989 da Sotheby's New York per 1,8 milioni di dollari, ma un ritratto di Dora Maar dello stesso periodo è stato venduto da Christie's New York nel 2017 per 45 milioni di dollari. A quanto verranno venduti ad Art Basel Paris 2025, se verranno venduti, lo scopriremo nei prossimi giorni.

Redazione, 22 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

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